Veronica Vitale con Transparent si fa ambasciatrice del cambiamento

Musica

Fabrizio Basso

Credit Ligia Cuevas Johnson

Il nuovo brano dell'artista e produttrice musicale campana è il biglietto da visita del disco che verrà. L'INTERVISTA

Sensibile, attenta, curiosa. Ha conquistato l'America e conquisterà anche l'Italia, per quanto, e pare assurdo, sarà molto più difficile. Veronica Vitale alias I-Vee pubblica Transparent, brano prodotto negli Stati Uniti da Visionary Vanguard Records e distribuito da AMA Amadea Music e The State51 Conspiracy. E' un canto di rinascita e difesa contro ogni forma di bullismo, abuso di potere e di autolesionismo. È un brano le cui sonorità si collocano all’interno di un genere musicale futurista, definito da Veronica Vitale Musica Liquida e Genere Fluido di cui l’artista è pioniere e firmataria del Manifesto dell’Arte.

Veronica, partiamo dalla scelta del singolo: perché Transparent e perché adesso?
Finalmente mi viene da dire! E' nato da poco e appartiene alla teoria di tutti i colori, è un brano che mi ha ricordato di quando avevo subito bullismo.
Credi che la pandemia abbia moltiplicato le forme di bullismo, abuso di potere e autolesionismo, anche online?
Il cyberbullismo è una piaga sociale che va combattuta. Prima c’era una via di fuga, potevi quanto meno uscire di casa ora no, la pandemia ha costretto molta gente a trascorrere un anno intero nella stessa abitazione con l’aguzzino.
In questa tua lotta di liberazione, che poi è l’anima di Transparent, hai mai avuto paura di diventare invisibile?
Lo sono stata come artista e persona a lungo. Mi sento un fantasma in mezzo a gente invisibile. Le persone trasparenti si fanno vedere mentre l'invisibile è inosservato all’occhio umano. La trasparenza è una scelta, potrebbe esserla!
Veronica Vitale e I-Vee sono la stessa persona o raccontano progetto diversi?
Mai ho voluto perdere la mia identità italiana. Sono orgogliosa di essere italiana, ho sempre avuto l'amaro in bocca quando all'estero facevo cose importanti e in Italia non arriva nulla, era un muro di gomma. Al di là dei sistemi servono meritocrazia, attenzione e ricerca se no è troppo facile lamentari che non c’è cultura. Lucio Battisti era a suo modo un Futurista, la sua ultima produzione è come se fosse stata scritta oggi. Mi sento una ambasciatrice del cambiamento, della speranza.
Come è nata l’idea del Manifesto Fluid/Liquid Pop?
Non mi sono mai sentita rappresentata. Negli Usa ho portato la mia sonorità da pianista, ho portato il mio aspetto acustico e lo ho unito alla musica elettronica e al digitale. Definisco la mia musica liquida perché fa spaziare e racconta l’artista nella sua interezza. Bisogna creare un ponte tra generazioni, tra chi è venuto prima di me e chi verrà dopo se no i grandi saanno dimenticati e i piccoli saranno un treno che deraglia.
Cosa sta facendo la Artist United?
E' la mia attività no profit nata durante la pandemia, in questo lavoro non ti puoi fermare. La mia preghiera per l'umanità, Hymn To Humanity, ha fatto molte visualizzazioni ed è stata ripresa in tantissimi paesi. In questo momento sto lavorando a una Accademia del Gospel in Nigeria.
Il progetto Inside the Outsider come è strutturato?
E' l'album che uscirà nel 2022. Sarà abbinato a un libro e un documentario, con testimonianze, tra gli altri, di Stelvio Cipriani e Joe Jackson, il papà di Michael.
Nel 2010 usciva Il Mio Bosco Reale e firmavi il primo contratto in Germania: cosa resta di quella Veronica?
Mi vorrei abbracciare forte e le direi sii forte. In Germania ho trascorso tanti giorni di puro dolore e mandavo messaggi a Dio come navicelle incandescenti. E’ una piccola isola senza tempo né età. Non ho mai vissuto la mia età e il mio mondo lo ho costruito io, sono un guerriero della luce. Ho costruito la porta quando la felicità non bussava.
Lavori molto sul presente, sull’anti-utopia: perché siamo sempre concentrati sul futuro? E’ per una maggiore consapevolezza la Preghiera per L’Umanità oltre che per una fratellanza universale?
Se stiamo andando verso una realtà distopica è perché la tecnologia ci supera. Non perdiamo i valori ma la tecnologia ci supera e ruba il viaggio disse Martin Heidegger.
Che succede sulla frequenze e sui colori di Prismatic Dojo?
E' un progetto aperto sempre, costantemente in evoluzione. E' un esperimento sonoro meditavivo, visivo, zen…è sinfonia con sintonia. Sono frequenze che possono curare il corpo umano. Quando guardiamo il rosso dell’arcobaleno ascoltiamo una frequenza che l’orecchio non sente ma che ha grande effetto su di noi. Prismatic Dojo è un flusso di coscienza continuo.
Le tre lauree le usi o sono nel cassetto?
Mi hanno reso quello che sono. Per molti è vanità, io le ho e mi hanno reso quello che sono come essere umano e come artista. Io sono destinata a essere artista…
C’è qualcuno che si preoccupa dei tuoi sentimenti?
Ho trascorso la vita facendo i conti con la solitudine e poi con i sogni che quando si realizzano fanno scontrare con l’invidia. Sono partita da un piccolo paese alle falde del Vesuvio e sono andata a Los Angeles. Mio papà è sempre stato al mio fianco. Ora ho un compagno.
Che accadrà da qui a fine anno: dove vivrai e che progetti hai?
Starò in Italia almeno fino a gennaio, ci son progetti per l’Italia.
Di che si tratta?
Sogno Sanremo, è la grande competizione italiana. Vorrei andare all'Eurovision.
Allora devi anche vincerlo.
Ho la canzone pronta dal 2007. Credo nel cambiamento e coltivo la speranza ma un artista deve anche essere accompagnato dalla fortuna.

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