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Ezio Bosso - Le cose che restano, per tre giorni al cinema il suo mondo e la sua musica

Musica
Credit Guido Harari

Arriva al cinema dal 4 al 6 ottobre con il documentario musicale commovente, appassionato, toccante, con una musica meravigliosa, la sua

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Compositore, pianista, direttore d'orchestra, affamato di musica come lo era della vita: Ezio Bosso è scomparso troppo presto. Applaudito all'ultima Mostra di Venezia, dove è stato presentato in anteprima fuori concorso, arriva ora dal 4 al 6 ottobre in sala con Nexo Digital Ezio Bosso - Le cose che restano, documentario musicale commovente, appassionato, toccante, con una musica meravigliosa, la sua.

"E' stata una sfida difficile, dal punto di vista tecnico ma soprattutto emotivo -ha spiegato il regista Giorgio Verdelli-. E' stato fatto un lavoro da detective per scovare le centinaia di tracce lasciate da Bosso, un artista che ha fatto cose diverse, in situazioni anche fisicamente diverse, prima e durante la malattia, un artista che ha vissuto tante vite e tutte sempre in un'unica direzione: la musica".

Ezio Bosso. Le cose che restano, 104 minuti in cui l'arte di questo musicista, scomparso il 14 maggio 2020 a 48 anni per l'aggravarsi della malattia neurodegenerativa da cui era affetto dal 2011, si ascolta nella sua completezza di sinfonie, composizioni, colonne sonore come quella per Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores, oltre alle testimonianze di tanti amici, familiari, collaboratori ma anche tante sue interviste che sembrano oggi, a posteriori, un flusso di coscienza. Ci sono gli inizi, il contrabbasso, il jazz, il teatro, poi il pianoforte adorato e le orchestre dirette, inclusa poi la fase popolare, quella in cui tutti hanno conosciuto Bosso, legata alla partecipazione nel 2016 al Festival di Sanremo, con la sua lezione di musica e vita indimenticabile. Un film motivazionale? "Senza dubbio. E' proprio questa -ha sottolineato Verdelli- la potenza del documentario. In ogni cosa che abbiamo scovato, documentato, c'e'  sempre questo messaggio: la musica soprattutto, nonostante tutto, la perseveranza, la tenacia, il talento esercitato a ogni costo. Spero sia di riferimento per i giovani, quelli che vogliono lavorare nella musica ma in generale per tutti. La storia di Bosso ne è un esempio". Il film, prodotto da Sudovest Produzioni, Indigo Film con Rai Cinema, full immersion nel mondo di Ezio Bosso, e'  anche uno "spaccato della Torino inedita, creativa, poco vista al cinema degli anni '80 - '90. Le location sono state importanti per questo film: oltre Torino, le Langhe, Londra dove era stato direttore stabile e artistico del The London Strings, Bologna dove abitava", ha detto il regista.

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