Carmen Consoli, Volevo fare la rockstar: la recensione del nuovo album

Musica

Fabrizio Basso

In copertina quella Carmen bambina che sognava di fare la rockstar e intorno favole, paure, sogni, ricordi...dieci canzoni per sognare tra impegno e coerenza

Piccole cose quotidiane, frammenti di vita, sogni e paure. Volevo fare la rockstar è un album ricco di immagini fiabesche ed oniriche ma con radici ben profonde. Carmen Consoli mette la sua musica e le sue parole in una caleidoscopia e ci accompagna in un viaggio bellissimo. L'elemento più emozionante, a mio avviso, è che chiudendo gli occhi quello che lei canti si materializza e lo vivi. Mi sono concesso un pre-ascolto ripetuto proprio perché i dieci brani sono immersivi. E la polvere di stelle che li ammanta fa sì che ognuno possa interpretarli come crede. Non hanno una sola prospettiva ma infinite, una per ognuno che ci si dedicherà. Ed è anche il messaggio del pezzo d'apertura, Sta succedendo: è il racconto di un amore che richiede istinto, che potrebbe sovvertire una quotidianità consolidata, una confort zone fatta di piccoli gesti ripetuti. Mi ricorda, questo testo, una novella di un altro grande siciliano, Luigi Pirandello. Sta succedendo è la contemporaneità de Il Treno ha Fischiato. Vola L'Aquilone e strattona il braccio di quel ragazzo che ha perso i suoi sogni e ora loro tornano in forma di ricordi; meravigliosi gli archi che ci accompagnano sul finale. Uno iato tra il buio e la luce, ecco cosa è Una Domenica al Mare: quando vi sentite cupi fermatevi e ascoltare il battito del cuore, misurate le vostre pulsazioni e, come per magia, sentirete la sabbia tra le dita dei piedi e il rumore bianco delle onde porterà serenità.

La politica fa leva sull'ignoranza. Meno la gente sa più la si tiene quieta. E' così da sempre, ab origine. Carmen fa tracimare tutta la sua ironia in Mago Magone, il brano più vivace, musicalmente parlando, dell'album. Le false promesse dei dottoroni sono pane quotidiano finchè qualcuno non ci farà capire che...abracadabra è finita la danza. Il chiarore della luna e della favole sono Le Cose di Sempre. Questo brano è una lettera aperta dell'artista a suo figlio Carlo e anche una stilettata al sovranismo che ci assedia: e infatti lo invita, ci invita, a rispettare le idee, le debolezze altrui, le piante e le zanzare. Seducenti le note di bolero. Il mondo è popolato di negazionisti che sostengono che l'effetto serra è una invenzione, da droni che uccidono per la pace ma avvicinandoci alla guerra, da bambini che i doni non li ricevono né a Natale né mai: Qualcosa di me che non ti aspetti è un invito a guardarsi dentro e poi attorno, a generare il bello, a coltivare l'empatia. Note Prog in onore di babbo Peppe in Armonie Numeriche, canzone figlia di un sogno e con la melanconia degli ultimi giorni trascorsi insieme; un monito a comprendere le fenomenologie oniriche, perché se interpretate nel giusto modo sono davvero una porta per mondi altri. Ricordate quando l'uomo nero vi avrebbe rapito se non vi comportavate bene? Carmen lo esorcizza in Imparare dagli alberi a camminare, canzone germogliata durante il lockdown e che tratta il tema della paura con un approccio sentimentale. Quasi una favola perché il sonno dei bambini sia popolato da bei sogni. E' un altro uomo nero quello che abita i versi de L'Uomo Nero: qui il sovranismo non si legge tra le righe ma si respira e non c'è timore a citare Hitler. L'ironia seppellisce le (ri)nascenti dinamiche fasciste. Volevo fare la Rockstar chiude l'album, un finale dolceamaro nell'infanzia di Carmen quando il tavolo della cucina era il più grande palco del mondo e il sogno americano non era ancora stato abbattuto. La mafia uccideva a Catania (e non solo), l'Irpinia veniva sbriciolata da un terremoto, l'Italia di Bearzot e Pertini era campione del mondo di calcio...sono passati anni, tante cose sono cambiate, molte sono rimaste mestamente immutate. Ma apriamo il sorriso pensando che ogni giorno, a noi e intorno a noi, qualcosa di bello...Sta succedendo

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