Un viaggio nella nostalgia, un assedio di ricordi: sono i protagonisti di questo brano presentato da un testo origiale dell'artista
La nostalgia è una mia compagna di viaggio ed è stata proprio lei il motore che mi ha spinto a scrivere “Estate spaziale”, singolo che accompagna la pubblicazione del nuovo album, “Zero”. Ogni tanto mi ritrovo ad avere nostalgia del Natale appena passato, del mondo pre-pandemia, della mia adolescenza, di quando tutto era nuovo, di quando le emozioni erano così forti che era quasi impossibile controllarle. Mentre la melodia e le parole nascevano e le ascoltavo per la prima volta, erano tantissimi i ricordi che si materializzavano in me: le braccia di quella ragazza che mi stringevano forte sul motorino, la pelle scottata che diventava un’occasione per farsi spalmare la crema, la forte emozione nel guardarla dallo specchietto retrovisore quasi senza accorgermi dei miei amici che cantavano a squarciagola dentro quella vecchia auto che ci aveva portati al mare.
Oggi sono cresciuto e sono convinto che alla mia crescita personale ed artistica abbia contribuito molto la realizzazione di questo album. Forse una delle cose più importanti che ho imparato in questi anni di scrittura, produzione e giornate in studio di registrazione è di non prendermi troppo sul serio, di giocare con la musica e con me stesso; insomma, qualche tempo fa probabilmente non avrei girato un videoclip dove una signora squilibrata mi rapisce e mi butta dentro il bagagliaio di una Panda (è questo l’inizio del videoclip di “Estate spaziale”).
Riguardo alla produzione, ho voluto che questa sensazione di nostalgia arrivasse anche sotto forma di suono e il produttore Roberto Visentin non avrebbe potuto fare di meglio: l’introduzione con quel pad e quella batteria lontani quasi fosse un ricordo, quella chitarra acustica un po’ scordata nella strofa quasi fosse quella che suonavo da ragazzino con gli amici, quei riverberi dal sapore analogico nel ritornello che portano la mente a tempi passati. Il modus operandi con cui Roberto ed io abbiamo costruito l’arrangiamento, è stato quello della maggior parte dei brani dell’album “Zero”: divertirci; ci siamo divertiti senza pensarci troppo, lasciando che fosse la musica e l’emozione a parlare per noi, lasciando che fosse l’istinto musicale a trasformare le parole e questa suddetta nostalgia in musica. Amo la semplicità e credo che anche “Estate spaziale” rispecchi questa forma, sia nel testo che, appunto, nella musica.
Infine c’è stato il lavoro a mio avviso straordinario di Luca e Marco Donazzan nella creazione del videoclip di questo singolo. Mi vien da sorridere pensando che è girando questo video che ho scoperto di starci giusto giusto dentro al bagagliaio di una vecchia Panda, ho scoperto che quando si è imbavagliati non è proprio fattibile parlare e ho scoperto che se mai un giorno qualcuno dovesse davvero rapirmi in un parcheggio, farebbe molta fatica a trascinarmi sull’asfalto. A parte gli scherzi, mi sono divertito molto e gli attori Lucilla Fornaro, Enrico Salvadori e Giulia Slaviero sono stati meravigliosi. Già mi vedo quando ripenserò ai momenti in cui abbiamo registrato e all’estate appena passata, mentre mi dirò che tutto sommato anche questa è stata un’estate spaziale.