Jerry Calà all’Arena di Verona: il racconto dell’evento per i suoi 70 anni | Sky TG24

Musica

Fabrizio Basso

Un viaggio lungo 50 anni nella storia del costume italiano. Per oltre tre ore la città scaligera è entrata in una macchina del tempo fatta di emozioni, risate, sensualità e lacrime

Il primo soffio sulle candeline arriva sulle note dei Pink Floyd: è The Dark Side of the Moon a far apparire Jerry Calà non da una torta bensì dal ventre aperto dell’Arena di Verona. Raccoglie l’applauso e poi inizia a officiare una messa laica in onore di Lucio Battisti. Un coro immenso lo accompagna in questa che…non sarà un’avventura… ma una grande celebrazione di un uomo, un artista e una stagione della vita lunga oltre mezzo secolo. L’Equipe 84 sfida i Rokes ed è facile capire chi ha vinto…ho in mente te! Quattro chiacchiere e la musica riparte con Angelo Blu e Tutta mia la città. Ancora un giro di battute poi Jerry viene trascinato fuori dal palco e Shel Shapiro resta sul palco per una versione dolce della pioggia che va e ritorna il sereno. E a proposito di sereno, di bianco vestita, appare Gigliola Cinquetti che racconta il suo incontro inconsapevole del 1964 con i Rolling Stones pur dichiarandosi beatlesiana. O forse maneskiniana visto che all’Arena “siamo fuori di testa”. Ma poi si diverte a eseguire Lady Jane e Yesterday.

E’ il momento della nostalgia in vinile e della classifica da gita, quelle che si svolgevano in pullman. Una hit parade alla Lelio Luttazzi che parte dal decimo posto e sale verso il podio: La pelle nera, Fatti mandare dalla mamma, Che sarà, Bandiera gialla, Mamma Maria, Mamma mia, C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones e Pensiero e La canzone del sole (alla chitarra Johnny Calà). Vince A chi di Fausto Leali che appare per un duetto da primato (del sedilone in fondo al pullman). Spot per restare in Italia durate le vacanze: cosa c’è di meglio di stare sotto il sole…sotto il sole di Riccione. E in questo calore improvviso è il momento di accendere la libidine, la doppia libidine e la libidine coi fiocchi. Questa è la parola magica per entrare nel mondo del cinema di Jerry: il muro alle sue spalle si colora con le locandine di tutti i suoi film che si muovono sull’equivoco semantico sapore di sale, sapore di mare.

I Gatti di Vicolo Miracoli
I Gatti di Vicolo Miracoli

Jerry battezza il suo maestro Renato Pozzetto e per omaggiare l’epica di Cochi e Renato arriva a dargli manforte (vocale) Massimo “Cipollino” Boldi per raccontare che La vita l’è bela! Poi Massimo Boldi si sposta alla batteria per il tributo a Enzo Jannacci, il signore del Derby, con Vengo anch’io. E’ l’incipit di quello che è il momento più atteso della festa di Jerry, la reunion dei Gatti di Vicolo Miracoli: Nini Salerno, Franco Oppini, Umberto Smaila oltre al festeggiato. Entrano sul palco in bicicletta, come in un epico video girato per le strade di Verona. Prova e Capito prima del gospel finale. Torneranno prima di fine serata e al momento lasciano lo spazio a J-Ax che duetta con il king del rap Jerry Calà passando un Ocio alla Salsa!

J-Ax esce ed entra Ezio Greggio per una surreale asta che parte dalla panciera di Umberto Smaila a uno scopino fatto con i capelli di Ax, uno scopino è il fisico di Oppini e altre provocazioni. Meglio quando la musica si riaccende con Wild Boys e People from Ibiza fino all’omaggio ai Righeira. Il bello della serata ha 80 anni e si chiama Fabio Testi che si lascia coinvolgere in una stornellata in veneto! Calà prosegue in solitaria con l’Uselin de la comare e mentre rifiata per il gran finale Fabio Testi declama Questo Amore di Jacques Prévert. Una emozione che tracima nelle lacrime di Mara Venier che non riesce a trattenere la commozione e ancora meno quando Jerry la cinge per un ballo mentre Ivana Spagna canta la loro canzone, quella di gente come noi che non sta più insieme ma che come noi ancora si vuole bene. A riaccendere l’Arena c’è Sabrina Salerno con i suoi Boys Boys Boys: sbriluccicante in oro, l’unica che viene invocata dal pubblico, e anche qui dimostra che siamo donne oltre le gambe c’è di più. E a guardarla c’è proprio da dire…attento che cadi! Prima del gran finale l’omaggio a Roberto Pugliero, veronese verace e fiero, e poi le voci di uno scudetto ormai lontano, quello del Verona di Osvaldo Bagnoli, e i Gatti che tornano con l’automobile beato chi già ce l’ha…è Verona Beat. Da Nord a Sud per un passaggio a Napoli insieme a Katia Ricciarelli prima di volare, per l'ultimo happy birthday a Jerry, a Maracaibo.

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