Missey fa dei brani che portano altrove una Decade esclusiva

Musica
missey

Il nuovo singolo (Totally Imported) ha un mood ipnotico e gravita su una riflessione che si ripete in loop acquisendo sfumature sempre nuove e scalpitanti. Un timbro deciso, un universo concettuale esteso e una capacità di scrittura evidente confermati da questa playlist esclusiva creata dall'artista

Decade è nata come esperimento creativo di Missey e Omake: organo, chitarre riverberate derivanti dal post rock e drums reggaeton con suoni completamente stravolti: “Decade è stata la voluta reazione a un periodo di stasi, una reazione tutta volta verso l’interno e profondo e verso la fantasia: fa star bene ogni tanto teletrasportarsi in una dimensione altra, interna, più personale e sincera, che possa ribaltare le tue prospettive e darti davvero modo di ascoltarti. Questa è la decade di pezzi che più mi hanno suggerito la via verso questa dimensione, quindi anche la via verso la creazione di Decade stessa".
 

Solo, Frank Ocean

Dalla voce, al testo, ho sempre sentito trasudare questo brano di un’incredibile spontaneità e istintività: un flusso di coscienza molto dinamico che ha come texture immagini osservate da lontano per strada, personaggi, ruoli e pensieri che prendono forma dalla fantasia e riflessione  di Frank Ocean.
 

Stop Trying To e God, Travis Scott (+ James Blake)

Solitamente ascolto questo pezzo quando sento che in un certo momento   ci vuole un monito, ma più che verso le altre persone, verso me stessa. Ci sono momenti in cui la voglia di fare, l’energia e la corsa verso l’obiettivo possono rischiare di disumanizzarti e toglierti le forze. Questi momenti per   me sono cristallizzati perfettamente nel flow e nel tono di voce sommesso di Travis, come nelle linee melodiche di James Blake che riconducono a una certa calma e resa nell’outro.
 

Hyper-ballad, Björk

La cosa comune che lega i brani scelti è questo impulso latente, questa foga di raccontarsi, che è tale da non poter essere espressa secondo canoni generici, ma vien fuori attraverso suoni nuovi, lamenti che “effettati” diventano richiami dal futuro: mi sembra tutto nasca in modo libero e puro,   poi cresce. Questo è esattamente ciò che penso di Hyper-ballad, da una cellula sento crescere il suono fino a inglobare lo spazio intero.

 

Águas De Março, Antônio Jobim & Elis Regina

Guardare fuori è una delle cose che preferisco, ci sono mille cose diverse che accadono mentre ci spostiamo e io cerco sempre di rubare con gli occhi. Questa traccia Bossa famosissima, è proprio quello che succede fuori, e quando le sovrastrutture son troppe dall’interno, tocca ricordare che oltre c’è vita anche “nel legno, nella pietra, in un ceppo”, la pioggia di marzo.
 

Fulmini/Il Fu Venerus, Venerus
“Valgo niente o cambio tutto”: la profonda incertezza e onestà intellettuale di Venerus, mischiata alla delicatezza melodica ed emotiva, è totale e fa sempre bene.
 

715, CR∑∑KS, Bon Iver

Mi distrugge sempre! Non ci sono tappeti musicali particolari, quasi nulla, è   tutto orientato dalla musicalità delle parole, di parole semplici che combinate nel mondo Bon Iver fanno sempre male, sempre riflettere. Siamo di fronte a un tipo di attenzione diversa al suono, ai suoi volumi, effetti e tecnicismi soliti, qui c’è bisogno che vinca solo la percezione per decomprimersi e rigenerarsi.
 

A 26/27 anni – maggio, Giumo

L’ultimo anno ha significato per me crescere da un paio di punti di vista in   più rispetto a quanto avevo imparato a fare dopo l’adolescenza. Il mondo musicale visto da fuori è spesso un universo di cui si capisce ancora poco

la portata e il carico di lavoro emotivo che richiede. Dopo tanto, ho sentito il  nuovo lavoro di Maggio e finalmente ho rintracciato nel brano un sostegno, da parte di un ragazzo e musicista della mia stessa età, che cerca di far bene la sua roba, senza il bisogno di dire di voler spaccare il mondo, quanto più con l’esigenza di trattare di quella sensazione di inadeguatezza  dei 26 anni attraverso immagini uniche ma universali.

Idioteque, Radiohead

Che dire, sento le immagini del testo presenti nella realtà di tutti i giorni   come nella mia fantasia; è un viaggio al buio che si ripete costante per cinque minuti a livello strumentale mentre la voce si sposta tra la luce e

l’ombra, in un movimento articolato che non può che condurre verso una  nuova “era glaciale che sta arrivando”.

 

Real Friends, Kanye West
I rapporti si deteriorano, ed è colpa di entrambe le parti, per i motivi più disparati e Kanye non tace mai i suoi errori né quelli di chi gli sta intorno. Per questo ciò che rende questa traccia il mio mezzo per riappropriarmi delle mie scelte dopo momenti complicati, è il modo in cui Kanye utilizza la voce. Non si rompe mai, al massimo è graffiata, ma non c’è mai esitazione o commozione nel racconto delle sue delusioni ed errori, perché non c’è imbarazzo, nessuna voglia di eludere i propri passi falsi.
 

Pioggia d’Aprile, Carmen Consoli

Questa è la canzone che canto da quando sono piccola da sola in casa e   sento che la mia vita è di nuovo nelle mie mani (almeno per il momento). Come una celebrazione quasi, è sicuramente il mio moto di rinascita per eccellenza.

Spettacolo: Per te