Il Vaticano contro il Ddl Zan: le reazioni dei musicisti sui social, da Elodie a Fedez

Musica

Camilla Sernagiotto

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La decisione della Santa Sede di chiedere la modifica del disegno di legge sull'omotransfobia perché violerebbe il Concordato ha provocato molte reazioni contrarie nel mondo delle sette note italiane

Il Vaticano ha chiesto che il disegno di legge sull'omotransfobia (ddl Zan) venga modificato, sostenendo che violi il Concordato tra Stato e Chiesa, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Non appena è stata appresa questa notizia, il mondo delle sette note è sceso in campo. Tantissimi musicisti italiani hanno reagito commentando con sdegno questa decisione della Santa Sede.

Sui social network Fedez, Willie Peyote, Elodie e Paola Turci, solo per citarne alcuni, si sono uniti al coro di aspra critica nei confronti della Chiesa per quanto richiesto.

La Segreteria di Stato vaticana avrebbe inviato una comunicazione formale nella quale si richiede che il disegno di legge Zan contro l’omotransfobia (che è stato approvato alla Camera ed è adesso in discussione alla Commissione Giustizia del Senato) venga modificato. La motivazione della richiesta del Vaticano sarebbe: la legge proposta da Zan violerebbe il Concordato tra Stato e Chiesa, come riporta il Corriere della Sera.

I musicisti che hanno criticato la richiesta del Vaticano

Tra le tante critiche arrivate dal mondo dello spettacolo, in particolare da quello della musica, si contano battute taglienti ma anche tantissimi commenti seri, come quelli che riguardano le pendenze del Vaticano verso lo Stato italiano.

"Il Vaticano ha un debito stimato di 5 miliardi di euro su tasse immobiliari mai pagate dal 2005", scrive Fedez in un tweet in cui si meraviglia di come ora la Santa Sede tiri in ballo una violazione del Concordato.

"Riassumendo: il Vaticano che ha un debito stimato di 5 miliardi di euro su tasse immobiliari mai pagate dal 2005 ad oggi per le strutture a fini COMMERCIALI dice all’Italia 'guarda che con il DDL Zan stai violando il #Concordato'", ecco il testo completo che il celebre rapper ha cinguettato sul suo profilo del social network.

L'ingerenza della Chiesa ha spinto alcuni a optare per parole pesanti, al fine di scuotere gli animi e le coscienze. Un esempio è quello di Willie Peyote, che su Twitter ha scritto le seguenti parole: "Le preghiere non funzionano ma le bestemmie sì. Amen. #vaticano #vaticani".

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Paola Turci ed Elodie sulla questione

Meno caustica ma comunque parecchio critica è invece Paola Turci, la quale punta il dito sul fatto che la Santa Sede, così facendo, non rispetterebbe i diritti di tutti.
"Le persone sono tutte uguali di fronte a Dio ma non per il Vaticano, che si oppone a una proposta di legge per fermare chi discrimina. Complimenti. #DDLZan", scrive la cantante.

Anche Elodie si unisce al coro di indignazione ma lo fa tra le righe: in una delle sue storie su Instagram, ha affermato di essere contenta oggi più che mai del fatto di non aver ricevuto il battesimo: "Oggi un ringraziamento speciale va ai miei genitori che non mi hanno battezzata. Grazie", dice la cantante, senza citare direttamente la questione.

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