Il nuovo singolo della cantautrice piemontese e concorrente di Amici 19 anticipa l'album in uscita entro fine anno. Due parole semplici ma difficili da dire, l'artista ci racconta perché. L'INTERVISTA
Una intensa ballata pop, scritta e composta da Martina Beltrami, con la produzione di Andrea Rigonat. Si intitola Solo per dirti che (mi spiace) ed è una sorta di liberazione per la giovane artista piemontese, restia sempre ad ammettere i suoi errori. E dunque si affida a due parole molto semplici ma che racchiudono tutto quello che c'è da dire quando un cerchio si chiude, ammesso che poi sia chiuso davvero, ma questa è un'altra storia.
Come hai scelto il singolo e perché hai aspettato la ripartenza per dire "mi spiace"?
E' una buona riflessione, non ci ho mai pensato. In realtà ne avevo altri pronti ma lui era perfetto e poi sono contenta che tutto riparta. Era il momento giusto per dire una cosa faticosa. Per favore, grazie, mi dispiace, ti voglio bene sono parole che imbarazzano e non solo me. Bisogna imparare a non imbarazzarsi.
E’ una tua abitudine non vedere finire il film?
Mi addormento o inizio a fare altro, non sono concentrata per più di mezz’ora sulla stessa cosa.
E come scopri il finale?
Me lo faccio raccontare!
Hai anche l'abitudine di guardare gli horror e poi non dormire? Qual è il più pauroso?
Sono una mia grande passione. Li amo alla follia, come anche mia zia, però ho paura, ho questo problema. Servirebbe un metodo ma non esiste. Il sesto senso, anche se non è proprio un horror ma è più paranormale, è il più inquietante. Mia mamma è innamorata di questo film, la prima volta che l'ho visto avevo dieci anni. Però ti dico anche che il livello di paura si abbassa con gli anni.
Il tuo mi spiace va anche alle amiche str...e?
A loro no.
Oggi, in generale, quanto è difficile trovare le parole?
Credo non sia difficile trovare le parole bensì trovare quelle giuste. Una parola sbagliata o detta male può mutare il significato di quello che vuoi esprimere. Mi preme trovare quelle giuste, che anche se sono meno rispetto a un lungo discorso arrivi dritto al punto. Nessun dubbio deve esserci sul significato di ciò che vuoi comunicare.
Ora ti riconosci o ancora non ti conosci più? E si è chiuso il cerchio?
Io mi conosco decisamente di più ma non smetterò mai di farlo, è sempre bello scoprire cose nuove di sé, che siano belle o brutte. Ora ho una pace interiore che mi permette di pensare col sorriso anche ad aspetti negativi, una volta provavo più rancore, tristezza e malinconia. Mi piace raccontare di me.
Senti una responsabilità nella scrittura?
Sapere che le mie parole possono ascoltarle in molti mi può influenzare ma non mi vincola. Sicuramente so che è una responsabilità ma, ti ripeto, non sono vincolata.
Cosa significa essere uno dei volti italiani della campagna globale di Spotify Unlike Any Other?
Facendo parte di questa comunità a me non piace fare distinzioni, è un onore fare parte di questo progetto. Questa è una realtà che vivo come una responsabilità. Trasmetto un messaggio e voglio portare tutto alla normalità. Non bisognerebbe neanche chiedere che orientamento hai.
Cosa puoi anticiparmi del nuovo album?
Doveva uscire a inizio 2021. Nel frattempo ho scritto altri pezzi che inserirò. In tutto saranno dieci e raccontano molto di me, da due anni e mezzo fa a oggi. Arriverà entro fine anno.
Che farai in estate?
Sono sedentaria, ho un'ansia perenne e sono pure ipocondriaca. A casa sto in relax ma se sarà possibile qualche live lo farei. Vedremo, quello che trovo incoraggiante è che si sta capendo che in questo periodo ci si può divertire senza essere trasgressivi.