L’incantevole sito della Fondazione Giorgio Cini apre per la prima volta alle visite, accompagnate dalle nuove evocative musiche di Antonio Fresa, eseguite e registrate con l’Orchestra del Teatro La Fenice
Il Labirinto Borges è nato nel 2011, realizzato dalla Fondazione Giorgio Cini su progetto dell’architetto inglese Randoll Coate e per volere della vedova Borges, Maria Kodama, che desiderava ricordare l’amore del marito per Venezia. Il Labirinto è ispirato al racconto di Jorge Luis Borges, Il giardino dei sentieri che si biforcano ed è composto da più di tremila piante di bosso alte novanta centimetri. Si trova alle spalle dei due chiostri della Fondazione - il primo progettato da Andrea Palladio e il secondo disegnato dai fratelli Buora – e si snoda per un chilometro. Il Labirinto è uno dei luoghi dell’Isola di San Giorgio che esercita maggiore fascino sui visitatori, e in occasione del decennale della sua creazione e dei 35 anni dalla scomparsa di Borges, apre per la prima volta alla visita offrendo la possibilità di percorrerlo interamente. Fino a oggi, infatti, si era potuto ammirare solo dall’alto, dal terrazzo del Centro Branca: un’esperienza comunque imperdibile, perché consente di scoprire tutti simboli che rendono omaggio a Borges. Il Labirinto visto dall’alto si presenta come un libro aperto, costellato da richiami alle opere dello scrittore argentino: un bastone, gli specchi, due clessidre, un enorme punto di domanda, la tigre, il nome Jorge Luis e le iniziali di Maria Kodama. Inoltre le siepi sono disposte in modo da formare il nome Borges, come se fosse idealmente scritto sulle pagine di questo libro. Nonostante la complessità della struttura è pressoché impossibile perdersi: nella vertigine che i labirinti riescono a dare, ci si smarrisce, ci si ritrova, ci si disorienta, e poi, alla fine, si scorge la via d’uscita.
LE MUSICHE PER IL LABIRINTO BORGES E IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DI ILARIA D’UVA CON LA REALIZZAZIONE DEL DISCO “THE BORGES LABYRINTH & VATICAN CHAPELS LIVE, A SOUNDTRACK EXPERIENCE”
Il progetto nasce nell’ambito della valorizzazione delle attività museali ideate da Ilaria D’Uva, che con la sua azienda D’Uva, operativa dal 1959 nell’interpretazione del patrimonio culturale attraverso la tecnologia e nei servizi museali in Italia, gestisce le attività di accoglienza e le visite guidate alla Fondazione Giorgio Cini, al bosco con le Vatican Chapels e al Labirinto ed è anche responsabile del San Giorgio Café, il bistrot dell’isola. Per celebrare questa esperienza, che si concretizza in un affascinante luogo museale open air, luminoso, sicuro e piacevole, ha deciso di proseguire il percorso musicale avviato lo scorso anno per le Vatican Chapels, insieme al compositore Antonio Fresa e a Paolo Iafelice con Adesiva Discografica: ha così, commissionato a Fresa una suite di oltre 15 minuti, dal titolo Walking The Labyrinth, che suonerà nelle audio guide multilingue dei visitatori lungo la passeggiata attraverso lo snodarsi del Labirinto, amplificando la bellezza dei sentieri. Il brano si presenta come una composizione in quattro movimenti e oltre agli strumenti dell’Orchestra del Teatro La Fenice, ospita la magia del suono del bandoneón - un tipo di fisarmonica fondamentale nelle orchestre di tango - interpretato magistralmente da Ninon Valder, bandoneónista francese, che offre un viaggio attraverso i ritmi e la poesia argentina, pieno di delicatezza, gioia e sensibilità.
Antonio Fresa, noto per le colonne sonore realizzate per cinema e tv, candidato ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento come miglior musicista per Gatta Cenerentola, e da sempre appassionato autore di musica evocativa per le immagini, ha inciso la sua suite al Teatro Malibran di Venezia, suonando pianoforte e tastiere e dirigendo l’Orchestra del Teatro La Fenice: le musiche di Walking The Labyrinth diventano anche le protagoniste di un disco, THE BORGES LABYRINTH & VATICAN CHAPELS LIVE, A SOUNDTRACK EXPERIENCE. Nel 2020 il compositore era stato protagonista di un analogo progetto discografico, scrivendo 11 brani originali, raccolti nel disco Vatican Chapels, a soundtrack experience, pubblicato in occasione della riapertura delle piccole chiese vaticane della Fondazione Giorgio Cini: oltre alla nuova composizione l’album THE BORGES LABYRINTH & VATICAN CHAPELS LIVE, A SOUNDTRACK EXPERIENCE, in uscita nei negozi e su tutte le piattaforme digitali dall’11 giugno, conterrà la registrazione di alcuni brani del concerto dedicato alle Vatican Chapels che lo scorso settembre si è tenuto a Venezia al Teatro Malibran, con Antonio Fresa a dirigere per la prima volta l’Orchestra del Teatro La Fenice.
Il disco è pubblicato da D’Uva sempre con Adesiva Discografica, in collaborazione con la Fondazione Teatro La Fenice; le musiche di Walking The Labyrinth, composte da Fresa, sono state registrate al Teatro Malibran a maggio 2021. L’album è stato mixato e masterizzato da Paolo Iafelice negli studi milanesi di Adesiva Discografica, etichetta che si contraddistingue per la cura che dedica alla selezione e produzione dei suoi titoli, e sarà distribuito da Self Distribuzione. La produzione esecutiva è di Ilaria D’Uva.
WALKING THE LABYRINTH – LE MUSICHE RACCONTATE DA ANTONIO FRESA
“Walking the Labyrinth è una suite in quattro movimenti che racconta la metafora dell’esistenza che scorre al contrario, vissuta attraverso l’evaporazione, la solidità, il caos e l’origine della vita. L’evaporazione, la fine del respiro, è un brano costruito in sei quarti, come sei sono le pareti delle sale della biblioteca ideale immaginata da Borges. La solidità è la consapevolezza dell’età matura, la relazione con le proprie radici e con le radici di Borges, con l’Argentina e con il suo strumento: il bandoneón. Il caos è il labirinto, il centro della vita e il turbinio della ricerca di sé nell’età più acerba e irrequieta. Trae ispirazione da uno dei movimenti di Le tombeau de Couperin di Ravel e ha una suddivisione ternaria che invita a percepire il senso della ciclicità. La principale cellula melodica assume ogni volta risoluzioni diverse, proprio a significare la biforcazione inconsueta che i sentieri del tempo possono prendere. Il quarto movimento è l’origine della vita, un suono digitale non organico che viene da lontano, una scintilla primordiale che arriva con un incedere ritmico e riporta alla condizione dell’innesco dell’esistenza, chiudendo il cerchio simbolico di tutta la composizione”.
VISITE AL LABIRINTO DI BORGES
Il Labirinto Borges è visitabile dall'11 giugno tutti i giorni, escluso il mercoledì.
Le visite si prenotano su visitcini.com, dove sono disponibili anche i tour della Fondazione Giorgio Cini e delle Vatican Chapels ed esperienze che includono anche una sosta al San Giorgio Café.
Per informazioni o comunicazioni: info@visitcini.com