Un sound arcaico e lunare, scarno ma potente ed evocativo. Un universo creativo immerso in un’oscurità avvolgente, con lo sguardo volto alla Sardegna, quella più ancestrale e pura. Un progetto fieramente originale e ricco di spunti, capace di entrare sotto pelle fin dal primo momento. L'INTERVISTA
La Notte sarda diventa universale. Nel suo album Bluem, all'anagrafe Chiara Floris, fonde la malinconia di Bon Iver alla rivoluzione musicale di Frank Ocean, combinandola a una visione artistica che si ispira a nomi come Grimes, Kali Uchis e Rosalía, donne padrone del loro progetto e capaci di portare una visione forte e completa al loro pubblico. Bluem fa tesoro degli ascolti eterogenei in cui è sempre stata immersa senza dimenticare le sue passioni per il rock, il jazz, l'indie e le magie sonore contemporanee di artisti come Summer Walker, ABRA, Blood Orange, Tierra Whack, Tyler The Creator, SZA, Khruangbin, Angèle, 070 Shake. Da questi incontri nasce un sound identitario, dove le canzoni sono i giorni della settimana, che affianca e accompagna parole intense e a tratti laceranti che ripercorrono rapporti tossici e relazioni deterioriate, traumi vissuti e riscatti emotivi, che esorcizzano sofferenze e angosce, che liberano lo spirito da lacci troppo stretti e lo spingono verso nuovi destini e nuovi stimoli.
Chiara partiamo dalla storia dell’album.
La settimana che è in Notte è del genniao 2020. Non riuscivo a scrivere dopo il mio primo progetto in inglese del 2018. L'idea era di impostare un brano al giorno e poi lasciare le cose come erano. I giorni erano un mio riferimento poi sono diventati importanti per lo sviluppo. Ci aggiungo che di notte sono più creativa.
Il lunedì non parte nel migliore dei modi con i suoi tormenti d’amore: sei fatalista o il destino si pilota?
Sono metà e metà. Seguo i tarocchi e l'astrologia ma quelli dell'album sono pezzi per ragionare su ciò che vivi. Ma in generale ti dico che agisco molto per il mio bene e per cambiare quando le cose non vanno bene.
Martedì è assenza di confronto: credi che quello che stiamo attraversando ci riporterà al confronto?
Ci confronteremo molto più di prima, lo vedo con chi ho frequentato negli ultimi due anni. Ci siamo resi conto del fatto che il tempo va utilizzato in un certo modo e i rapporti personali vanno curati.
Mercoledì e la sua invasione durano un’ora: scriverlo è stato anche trovare le giuste protezioni?
In qualche modo sì, per la prima volta avevo capito che dovevo tutelare me stessa e come parole e musica siano impresse nella mia mente. Ora sono più dura e libera.
Giovedì è la liberazione: cosa è oggi la libertà? Anche un no è libertà?
Assolutamente, lo è spesso. Libertà ora è fare quello che mi va senza altri pensieri. Certo ci sto lavorando. L'importante è essere fedeli a se stessi.
La dolcezza del venerdì diventa un urlo col synth: perché?
Quel synth simboleggia la grandezza di mia nonna e cosa ha rappresentato nella mia vita. Potessi lo avrei fatto anche più forte.
Quando riascolti Sabato che è del 2019 pensi a te con tenerezza? Ti riconosci in quell’approccio all’italiano?
Adesso penso di essere cresciuta. Mi guardo molto con tenerezza, sento la differenza ma ci sono affezionata a quello che ero allora. Senza quella non sarebbe nato Notte.
La spontaneità di una notte è in Domenica: sembra un incontro d’altri tempi: sei una romantica?
Romantica ma con la corazza. Tendo a essere un lupo solitario, dunque se mi approccio l'impatto è forte. E’ una storia inventata, c’è fantasia in questa domenica.
Il disco sembra mostrare una persona che è pronta a salpare ma non lo fa mai: siete tu e la tua isola?
Ho un'àncora con catena lughissima per andare altrove ma tengo saldo il filo che riporta a casa.
Nel rivedere i tuoi avi, molto presenti anche nelle immagini dell'album, ti sei sentita fuori epoca?
Non so se a quel tempo sarei stata a mio agio ma non ho altri modi per rappresentarla. L'album è ancorato a tradizioni vecchissime, alcune di migliaia di anni, ma trasmette una energia fortissima.
Che accadrà in estate?
Ora sono a Londra ma un paio di date spero di farle in agosto e poi in autunno prevedo un tour nei club. Curerò i visual da proiettare nel live e ci saranno intermezzi tra un pezzo e l’altro con estratti di persone che parlano in sardo ma stai tranquillo che il messaggio arriva.