Alla vigilia dell’estate 2021, l'artista sardo presenta un brano all’apparenza molto allegro, ma con testo profondo e venato di nostalgia che racconta di un rapporto ormai stanco e della voglia di evasione che prende quando non si ha il coraggio di guardare in faccia la verità e cioè che l’amore è finito. L'INTERVISTA
I colori dell'estate, le spiagge, le auto belle, gli sguardi ammalianti e dentro questi luccichii un amore sfilacciato, pavido, facile alle tentazioni. Marco Carta ci accompagna nell'estate 2021 con Mala Suerte, un condensato di atmosfere gitane, che rimandano a mondi più caldi, incontaminati, in cui la natura domina selvaggia. Un po’ come la sua Sardegna, la terra d’origine del cantante cagliaritano che si prepara, dopo l'estate, a stupirci con un nuovo album. Belle sorprese in arrivo quindi da questo artista che negli anni ci ha abituato a cantare il pop nella sua maniera più pienamente romantica.
Marco, come è nato il singolo è perché lo hai scelto per avvicinarci all’estate?
Ti confesso che avevo un ventaglio di singoli per l’estate ma questo era per me il più idoneo a livello di suoni e perché parla di spiagge ed estate. In realtà Mala Suerte è nata in una fredda sera a Rimini, si parlava di tradimenti, dell’omertà nei rapporti dove si tradisce piuttosto che mandare all’aria tutto e scegliere l’indipendenza. Canto ci sfiora l’anima ma con mani diverse…che può essere un sogno erotico o d’amore si pensa ma la vera verità è che le mani non sono più quelle del compagno. Il cuore rosso è il sortilegio dello sciamano, è la ragazza mora che vuole spodestare la bionda.
Cosa è la Mala Suerte?
La tentazione. Oppure il rimpianto che le cose non siano più come prima: perché non ti amo diventa uno scongiuro.
Il video è pieno di simbolismi gitani ma anche di simboli del lusso: come lo hai studiato?
Sono due mondi lontani come lo sono come la notte e il giorno accomunati da un senso di colore. Quando vedi il tuo quartiere che di notte è in un modo e di giorno in un giorno e tu non ti sei mosso di un metro provi lo stesso disorientamento.
Nel testo c’è un cameo di Lucio Battisti.
Sì, accenno Ancora tu: sono sempre stato un suo amante, ci ha lasciato una grandissima eredità: il pop italiano ha in lui l’emblema. Lo amo tutto ma il mio preferito è il periodo con Mogol.
E’ difficile scrivere, cantare d’amore al tempo dei social?
Non è complicato raccontarlo ma viverlo, per il racconto c’è sempre spazio e chissà, magari si riscoprono il foglio e la penna. Certe situazioni portano ad amori instabili, abbiamo molte più tentazioni. In camera tua puoi essere tentato da chiunque.
Il brano racconta di un amore consumato: credi che il lockdown abbia sfilacciato tanti rapporti?
Tantissimi. Ma altri li ha rinforzati. Io ho trascorso il lockdown a casa col mio fidanzato e ed è stata una prova grandissima. Si litigava per ogni stupidata, poi alla fine abbiamo trovato l'equilibrio. Sai prima ci si vedeva la sera e ci si raccontava la giornata, che è importante, poi ti è trovato a passare le giornate insieme e tutto è cambiato.
Hai scelto il reggaeton e poi c’è l’elettronica: è un segnale per il disco che verrà?
Più o meno. La formula sarà un pizzico di reggaeton, uno di elettronica, un po’ di Pop e un po’ di Marco. Comunque, Mala Suerte è un simbolo del disco. Ci sarà anche un ritorno alle origini, non smetto di cantare un bel pop 2.0 e anche belle ballate.
Ci sarà un altro singolo pre estivo?
No, questo andrà per tutta l’estate, il prossimo uscirà due, tre settimane prima del disco.
Esattamente dieci anni fa facevi Pierino e il Lupo: che ricordi hai di quell’esperienza? Oggi saresti pronto a metterti in gioco in un mondo artistico che non è il tuo?
Certo. È difficile soprattutto quando hai avuto esperienze grandi come vincere Amici e l'anno dopo il Festival di Sanremo. Lo fare in maniera sana competitiva e da curioso della vita. Accetto le sfide. Per Pierino e il Lupo ho studiato tanto, dovevo sapere tutti gli strumenti dell’orchestra a memoria, molti dei quali non appartengono al Pop, ho dovuto conquistare la fiducia dell’orchestra. Eravamo al Teatro Lirico di Cagliari. Sai il mondo classico guarda al Pop con diffidenza, è difficile conquistare la fiducia. Ma mai mi sono pentito di quell'esperienza.
In estate farai qualche data o aspetti l’autunno?
Essendo una estate particolare vorrei fare concerti con tutti i miei successi e qualche cover. Di solito i tour sono abbinati alla promozione del disco, stavolta, anche solo per un paio di mesi, vorrei essere libero. Contingenteremo il pubblico, ovviamente. Il progetto sta prendendo forma.
In tutto questo ti stai pure organizzando per il matrimonio?
Ne avevo parlato in una intervista. Non riesco a dire quello che non penso. Continuo a non tacere, l'Italia è restia a certi argomenti. Lotto per essere percepito come un cantante, certe situazioni ledono quello che mi è costato tanta fatica. Ciò detto, e per risponderti, quando tutto questo finirà e torneremo nella normalità, lo faremo. Con calma.
Per una volta non canterai, ma qualcuno canterà per te.
Vero, sarà come un giorno di ferie.