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Intervista a Tancredi: l'Iride dove la realtà seduce il fatalismo

Musica

Fabrizio Basso

Il giovane artista debutta nella Top 5 della classifica Fimi Top Album col suo EP d’esordio che contiene anche “Las Vegas”, il singolo con oltre 10 milioni e mezzo di stream, “Fuori di testa” (oltre 2 milioni di stream su Spotify) e “Leggi dell’Universo” (1 milione e mezzo di stream su Spotify). L'INTERVISTA

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Un viaggio in sette canzoni nel mondo di un ventenne che con la sua musica riesce a universalizzare i sentimenti. Si intitola Iride l'Ep d'esordio per Warner Music di Tancredi, giovanissimo cantautore, all’anagrafe Tancredi Cantù Rajnoldi, tra i protagonisti dell’edizione di Amici 20 che debutta con il suo primo progetto di 7 inediti. Peraltro il suo è un debutto pazzesco poiché è entrato nella Top 5 della classifica Fimi Top Album (dati diffusi da Fimi/Gfk).

Tancredi, partiamo dalla storia del disco.
Ci ho messo abbastanza tempo a costruirlo, è il frutto del lavoro di circa un anno e mezzo. E’ stato difficile perché stavo ancora sperimentando e non avevo trovato la chiave giusta per i miei pezzi. Non è stato un progetto semplice da sviluppare. Sono partito da venti brani ma scegliere quelli per Iride è stato naturale. Gli altri li riprenderò, all'epoca ero ancora ad Amici e non potevo lavorarli.
Fra le passioni che hai bruciato e i mille errori fatti c’è ne è uno che ti fa più male?
Il solo rimpianto che ho è che ho tradito un amico e mai avrei voluto farlo, poi siamo riusciti a ritrovarci a distanza di tempo. Ho tradito la sua fiducia ma ora abbiamo un nuovo equilibrio. Eppure se ci penso mi fa ancora male.
Per amore meglio una cena nei loschi bar o in un hotel di Las Vegas…magari con matrimonio?
Se si sta bene insieme per me il luogo fa semplicemente da contorno. E' la chimica che fa la differenza.
Potessi avere due biglietti in mano dove andresti?
In Giappone. Mi affascina molto e vale anche per mio fratello. Voglio regalargli quel viaggio appena possibile. Ci andremo insieme.
Stai iniziando a credere alle coincidenze oppure sei un realista?
Cambio idea spesso; al destino ci credo un po’ si e un po’ no ma sono convinto che quello che accade è perché tu lo vuoi. Diciamo che nelle cose c'è un 70 per cento di volontà e un 30 di casualità.
Se ora vedessi una stella che cade, che desiderio esprimeresti?
Se te lo dico non si esaudisce. Peraltro uno si sta avverando ora... ne penso un altro per la prossima stella.
Quello che voglio non è mai quello che mi conviene: ti consideri un idealista?
Ciò che scrivo nelle canzoni è legato al momento e alle senzazioni che ho in quell'attimo. Qui parlo della musica, mi ritrovo a fare molte cose che non convengono anche dal punto di vista del mercato. Non cerco sempre la hit ma faccio quello che voglio.
Il lunedì è davvero un giorno che ti prende male?
Prima si perché dovevo andare a scuola, ora vivo tutti i giorni in modo abbastanza spensierato. Non guardo più il calendario ma solo l'agenda per gli impegni.
Una canzone si intitola Alba: nella vita quotidiana meglio l’alba o il tramonto?
Il tramonto, che per altro è una canzone che avevo scritto prima. Questa è nata di conseguenza, su incitamento del professore di interpretazione vocale che mi ha chiesto una ninna nana. Per un periodo non dormivo per paura del futuro e non dormendo l'alba mi aspettava.
Non faccio rap o pop o trap… come definisci la tua musica?
Non mi metto paletti di genere o etichetta. Un artista non deve fare un genere, è sbagliato, voglio essere libero di fare quello che voglio; se tra dieci anni mi va di fare un disco elettronico e poi uno di ballad non vedo il problema. Non lo so neanche io dove andrò.
Possiamo dunque dire che ti senti bene, bene davvero?
Sì, molto. Sono leggero avendo perso 20 chili di paranoie. Sono felice di tutto il percorso che sto facendo e di quello che mi aspetta.
Che succederà in estate?
Sto analizzando tutte le proposte, voglio evitare di partecipare a eventi a rischio. Quando riaprirà tutto farò i live. Spero comunque di presenziare a Radio Tour e a qualche Festival.