E' il primo Ep dell'irriverente duo romano della Triplosette Entertainment. Il progetto si compone di otto inediti e include i featuring con Jake La Furia, MamboLosco, Pyrex e Thelonious B. L'INTERVISTA
Rockstar 99 - Parte 1 segna il debutto in Ep di Ski & Wok, il duo trapper che nell’ultimo periodo sta conquistando molti consensi. I due coloratissimi giovani classe ’99 racchiudono la loro essenza in questo lavoro ricchissimo di collaborazioni (Jake La Furia, MamboLosco, Pyrex e Thelonious B) ed energia. Li abbiamo incontrati (virtualmente) per farci raccontare il loro progetto.
Partiamo da questa parte 1?
L'Ep racchiude otto inediti e include tante collaborazioni tra cui Jacke La Furia.
La prima canzone risale a circa due anni fa.
C'è un brano preferito?
E' Rockstar 99 la traccia a cui teniamo di più, che è anche quella che introduce al progetto.
Come vi siete conosciuti?
A scuola e abbiamo sempre voluto fare musica, avevamo questa ambizione
comune e abbiamo iniziato prima come un gioco, poi sono arrivati i numeri che crescevano sempre e abbiamo capito che era diventato un lavoro.
Insomma, una sorpresa.
In un certo senso sì. Per noi l’importante è divertirci e ci divertiamo in tutto ciò che facciamo: la musica è diventata un lavoro senza nemmeno che ce ne accorgessimo.
Avete tante collaborazioni: come sono nate e di quale andate più orgogliosi?
Tutte sono con artisti che già conoscevamo e rispettiamo, quello che ci
stupiti di più è Jake La Furia: da piccoli lo ascoltavamo, siamo suoi fan e questo ci ha resi molto orgogliosi. Il brano con Pirex è nato in studio, ci abbiamo messo un ora, è nato in modo molto naturale. La traccia con Mambo Losco è spietata, è nata a distanza. Con Bob ci siamo incontrati a Milano e ci siamo trovati subito, anche loro sono ragazzi di Roma come noi.
Con che musica siete cresciuti?
Abbiamo sempre ascoltato tanta musica americana, in Italia ci piacevano molto i Club Dogo.
L’amore è un’arma a doppio taglio, come vivete l’amore?
Lo spieghiamo in un nostro brano: tu puoi crederci però è difficile per come viviamo
noi, sempre in viaggio.
Che rapporto avete con i vostri fan?
Bellissimo! Racchiudono una fascia d’eta molto ampia dai giovanissimi fino a
ragazzi di 25/27 anni. Siamo esplosi in quarantena senza quasi rendercene conto, ci siamo accorti del successo ottenuto perché la scorsa estate ci hanno chiamato per fare delle serate nei locali. E quella dimensione ci manca molto: la parte umana con i fan è la cosa più importante e più bella della carriera di un’artista.
Ci sarà una Parte 2?
Sicuramente, con collaborazioni che abbiamo già chiuso, siamo sempre al lavoro.
Ora state a Milano, cosa vi manca di più di Roma?
Gli amici! Siamo saliti a Milano per lavoro, ma la nostra città sarà sempre Roma, non possiamo farne a meno.