Lvca racconta S.E.N.T.I. e le dieci canzoni che sembrano criptate

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Anticipato dal singolo “lvca non esiste”, l’EP si compone di sei tracce che riflettono la visione multiforme del giovane artista, che si muove con curiosità attingendo tra diversi universi: rap, cantautorato, indie e forma canzone più classica. Ecco la sua top ten delle canzoni...cruciverba

S.E.N.T.I. prosegue e completa il progetto d’esordio di lvca, ampliandone lo spettro dei contenuti e delle sonorità. Anticipato dal singolo “lvca non esiste”, l’EP si compone di sei tracce che riflettono la visione multiforme del giovane artista, che si muove con curiosità attingendo tra diversi universi: rap, cantautorato, indie e forma canzone più classica sono i diversi linguaggi a cui lvca affida le proprie esperienze di vita, piccoli e grandi traumi riformulati e trasfigurati attraverso numerosi giochi di parole e immagini metafisiche, rendendo la narrazione delle sue storie mai banale o didascalica. Un aspetto della sua poetica che gli permette di raccontarsi con leggerezza e umorismo e al tempo stesso diventa l’espediente che lvca fin da bambino, ancora prima di scrivere canzoni, si è prescritto per affrontare le proprie difficoltà ad esprimersi. Giocare con le parole, con la grafica e la semantica che le circondano, rappresenta la sua cifra stilistica, una difesa in grado di combattere la timidezza e di moltiplicare all’infinito le possibilità di raccontarsi. Come accaduto per il titolo dell’ep precedente "M.A.T.I." (acronimo per Metto Amore Tolgo l’Illusione)  “S.E.N.T.I.” contiene la frase “Senza Elettricità Non Trovo l’Interruttore”. Nella produzione, curata da ilovenikobrens, emerge una propensione agli strumenti suonati (in particolare le batterie e le tastiere, con piano, organo e Fender Rhodes) che si sommano in maniera sapiente a suoni campionati e sintetizzati. Lo stile che ne deriva è unico e molto personale.

1. Katy Perry - Last Friday Night (T.G.I.F)

Thanks God It’s Friday: Ovvero, un’inno alla libertà del fine settimana, alle feste tra adolescenti e allo sbocciare dei primi amori giovanili. Anni fa questa canzone andava forte, fortissimo. Io l’ho ascoltata questa mattina ed è impossibile per me non ricordare le feste, i diciottesimi, l’adolescenza, le superiori, tra Avril Lavigne, Lily Allen e la fantastica Katy Perry. 


2.  MACE - OBE

Menziono, in questa raccolta, uno degli album che piú mi è piaciuto quest’anno. OBE (out of body experience) racchiude dei pezzi davvero belli ed è l’ennesima conferma delle abilità fuori dal comune di Mace, a mio avviso, grandissimo produttore che l’Italia è fortunatissima ad avere. (“Non vivo più sulla Terra di Rkomi e “Senza Fiato” di Joan Thiele e Venerus, a mio parere, i pezzi migliori del disco. Un grandissimo props al Producer.

3. Village People - YMCA
Beh, che dire, forse solo uno dei pezzi più iconici del panorama musicale mondale? YMCA (Young Men’s Christian Association), è di sicuro un’inno senza tempo, quello che in gergo viene definito il masterpiece,  un classico che tra 100 anni sono sicuro che verrà ballato ed apprezzato dai posteri. E’ forse proprio questa la forza di questo pezzo dei Village People, capace di raccontare esperienze sociali di un periodo storico caratterizzato da importanti cambiamenti (gli anni 70) ed estenderle cronologicamente fino ad arrivare ai giorni nostri.
 

4. Tyler, The Creator - IFHY 

L’acronimo di “I Fucking Hate You (But I Love You)”. Forse il brano d’amore più scorretto e controverso mai scritto. Che Tyler fosse un genio io, lo sapevo già dall’album “Goblin” uscito nel 2011, ma è con IFHY che tutti hanno notato la controversia genialità dell’artista. Al tempo me lo pompavo molto spesso, anche per la ritmica strana e incalzante delle drums nella canzone, che creano un’interessante confusione all’interno del brano.

 

5. I R.E.M (gruppo musicale). 

Uno degli acronimi più fighi esistenti è nientepopòdimeno quell’insieme di parole che indicano la fase del sonno più importante dell’azione onirica: sto parlando del Rapid Eye Movement. E, quando penso all’acronimo, subito mi viene in mente un disco che ritengo forse uno tra i dischi più belli della musica internazionale: Automatic for the People. Che dire, tutti feriscono. (Everybody Hurts - R.E.M)

6. Kanye West. - T.L.O.P (The Life Of Pablo)

Come posso fornire un’accurata rassegna musicale senza citare almeno una volta forse una delle persone più influenti e al contempo misteriose del pianeta? Non farei mai dibattito politico con lui, ma la sua musica me la ascolterò fino a quando sarò vecchio (spero). Penso che questo disco, “The Life Of Pablo” abbia davvero cambiato le cose, quando uscì. E io ti ringrazio per questo, ye.

7. Gazzelle - NMRPM (Non Mi Ricordi Più Il Mare)

Quando uscì questa canzone, in Italia, esplose tutto. Tutti la dedicarono alla propria amata, anche se in pochi capivano, secondo me, la vera forza di questo brano. Gazzelle è da tempo ormai uno degli artisti che rispetto di più e un vero fan degli acronimi (tutto il mio appoggio).


8. Wu Tang Clan - C.R.E.A.M. (Cash Ruins Everything Around Me)

I soldi ci sono, li hanno tutti, girano e vengono scambiati ogni giorno in ogni parte del mondo, sia in forma cartacea e sia in digitale. Eppure nei novanta, nell’HipHop americano (e in quello italiano) l’idea di produrre musica per soldi era molto simile alla concezione di prostituirsi a qualcuno. I soldi rovinano tutto. I Wu Tang Clan, a colpi di Shaolin e schiaffi metrici si sono distinti partendo dai bassi fondi producendo musica che è piano piano diventata culto per gli amanti del genere. 
E la loro canzone più famosa è di fatto un’acronimo come anche il nome del suo frontman ODB (Ol’ Dirty Bastard).

9.   Drake - HYFR (Hell Ya Fuck Right)
Che pezzo. Si trova dentro uno dei dischi più importanti per me. Ebbene si, ho sempre ritenuto Drake un esempio (anche se ultimamente non lo ascolto così tanto). Ma quello tra tutto quello che ha fatto, nonostante tutti gli insulti che si è preso, ho ammirato la sua dedizione, il suo guardare avanti verso l’obiettivo prefissato è ciò che secondo me ha contribuito a renderlo uno degli artisti più ascoltati nel mondo.

10. O.C - Tedua (Orange County)

I miei complimenti vanno ad uno degli artisti meno capiti e più discussi di sempre, Mario (lo chiamo per nome perchè lo reputo un fratello maggiore). Questo è il disco che ha fatto nascere il meme del “Tedua non va a tempo”, da quegli ascoltatori poco attenti ed abituati a quello che in Italia a quel tempo era la conformità (strofe dritte e Antares autotune sempre acceso). E invece Tedua a tempo ci andava, e continua ad andarci. Spero che il nuovo disco sia una vera bomba, perchè te lo meriti Mario.

Spettacolo: Per te