A 75 anni dalla riapertura del 1946 dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Coro e l'Orchestra del Teatro tornano a esibirsi di fronte al pubblico
Il giorno tanto atteso è arrivato: stasera il Teatro alla Scala torna a riaprire le porte al pubblico con un concerto del Coro e dell'Orchestra diretti dal Maestro Riccardo Chailly. Non accadeva dal 22 ottobre, data dell'ultimo concerto aperto al pubblico prima del secondo lockdown, il recital di Jonas Kaufmann.
Ma l'attività del teatro non si è comunque fermata, prediligendo lo streaming e le registrazioni televisive e realizzando un totale di 35 serate tra opera e balletto, concerti sinfonici, recital di canto e spettacoli per bambini. Più altre tappe fondamentali per superare questo periodo così difficile, dal Requiem di Giuseppe Verdi in memoria delle vittime del Covid (LO SPECIALE SKY TG24 SUL CORONAVIRUS), suonato prima in Duomo e poi a Bergamo e Brescia, al “Concerto per l’Italia” con la Filarmonica sul sagrato del Duomo; quindi in ottobre il ritorno in concerto con la Filarmonica, la memorabile esecuzione di Aida in forma di concerto e il concerto di arie italiane con Anna Netrebko; il 7 dicembre la Serata “a riveder le stelle” con la regia di Davide Livermore, vista da più di 2.600.000 persone; nel mese di febbraio Salome di Richard Strauss con la regia di Damiano Michieletto, a marzo il dittico Die sieben Todsünden/Mahagonny Songspiel di Kurt Weill con la regia di Irina Brook e l’omaggio a Stravinskij con il Sacre du printemps eseguito dalla Filarmonica.
Il concerto del 10 maggio, con cui il Teatro celebra insieme alla riapertura al pubblico il 75° anniversario della ricostruzione del Teatro, è quindi tappa ulteriore di un dialogo con l’Orchestra e con il pubblico che il Maestro non ha mai interrotto, e che ritrova finalmente il calore della presenza in sala. Il programma del concerto prevede estratti di Wagner, Henry Purcell, Richard Strauss, Čajkovskij e Giuseppe Verdi: si ascolteranno brani da Tannhäuser, Die Meistersinger von Nürnberg, Ariadne auf Naxos, La dama di picche, La forza del destino, Macbeth e Nabucco. Come già voluto da Toscanini per il concerto del 1946, la musica non sarà preceduta da nessun discorso: le prime parole che il pubblico udrà saranno quelle dei cori “Patria oppressa” da Macbeth e “Va’ pensiero” da Nabucco di Verdi.