Il brano è una sorta di “bungee jumping” improvvisato che poi ha dato via a una serie di salti nel vuoto nella vita. Il video è introdotto da un testo orgiale dell'artista
Sono Roberta, anima vagabonda che da Genova si è spostata più volta, passando per Roma, Parma e Milano, dove attualmente vivo e insegno musica e canto. Ho un bel rapporto con i miei studenti; mi piace ascoltarti e ogni giorno cerco di trasmettergli tutta la passione che ho verso questo meraviglioso mestiere facendogli capire che per riuscire a realizzare i propri sogni ci vuole tanto impegno, studio, determinazione e costanza. Sono figlia degli anni novanta e, da buona genovese, sono cresciuta, durante i viaggi in macchina, con Gino Paoli, Matia Bazar, Bruno Lauzi. Crescendo poi, nonostante sia stata sempre stata molto legata a tutta la musica italiana, ho iniziato anche ad “ampliare” i miei ascoliti e devo dirvi che ho una grande passione per la black music: Aretha Franklin e Otis Redding su tutti. Del panorama invece attuale trovo molto forte La Rappresentante di Lista, mi piace la loro scrittura e il loro approccio “fisico” con la musica.
Nel mio passato ci sono Lo Zecchino D’Oro (a cinque anni sono tornata a casa dall’asilo con un foglietto dello Zecchino d’Oro e ho detto a mamma e papà di voler cantare lì, e non mi sono più fermata), la LIM di Roma e il Conservatorio Arrigo Boito di Parma, le finali del BMA - Bologna Musica d’Autore e, nel mio passato più recente, anche il mio primo ed effettivo singolo di debutto dal titolo Vocabolario per il quale oggi, esce anche il video qui da qualche parte. Vocabolario è un brano stratificato e complesso, o così mi ha autorizzato a dire l’ufficio stampa, che mischia elementi di elettronica e altre influenze della scena alternative degli anni Novanta, e descrive una pagina di un libro amato e letto tante volte ma che, solo con il passare del tempo, ti rendi conto che non ti rappresenta più. Un po' come quando pensiamo al primo amore.
Vocabolario è un brano che ho scritto di getto una sera di quasi un anno fa in camera, seduta sul letto, ed è stato un po’ come una sorta di “bungee jumping” improvvisato che poi ha dato via ad una serie di salti nel vuoto nella mia vita. Solo però dopo mesi, rileggendo, ho realizzato davvero quello che cercavo di dirmi quando l’ho scritto. Ho capito che non dovevo sentirmi sbagliata se avevo bisogno di “stare da sola” e che non potevo sentirmi in colpa se non riuscivo più a “vivere per due”.
Questo stato d’animo ho voluto poi riportarlo nel videoclip. Da sempre amo la stretta sinergia che si può creare tra testo-musica-immagine quindi, con il regista, abbiamo voluto ricercare proprio questa emozione/relazione. Spero vi piaccia!