E' morto Erriquez, l'anima della Bandabardò

Musica

Enrico Greppi anima della band è morto nella sua abitazione di Fiesole sconfitto da un brutto male. Lo ha comunicato il suo manager Francesco Barbaro

E' morto questa mattina nella sua abitazione di Fiesole, Enrico Greppi, in arte Erriquez, volto e anima della Bandabardò. A confermarne la notizia il suo manager

Francesco Barbaro, al suo fianco sin dagli esordi. L'artista combatteva con un brutto male da tempo, ma la sua riservatezza e la sua energia non avevano mai permesso di far trasparire nulla all'esterno. Il più scatenato, roboante e colorato gruppo folk italiano in attività", si legge aprendo il sito ufficiale della band, ed Erriquez rappresentava al meglio questo spirito.

Un'esplosione di vitalità, gioia di suonare, cantare e ballare assieme superando le barriere etniche e culturali. Era questo ed altro Enrico Greppi, in arte Erriquez. La malattia che lo aveva aggredito non aveva fermato la sua voglia di continuare a lasciare il segno nella musica e di mandare un messaggio di unione tra le persone, nel segno dell'allegria e della solidarietà. Con le sue note, capelli lunghi e barba intrecciata, ha riempito di passione tanti 25 aprile e 1 maggio, superando anche la barriera del tempo che ha visto cambiare gusti musicali e modo di stare assieme. Molto riservato ma solare, Erriquez si è anche battuto da sempre nel sociale sposando le cause dei più deboli. "Non ho rimorsi, non ho rimpianti, la mia vita è stata tutta un'avventura", scriveva nel suo ultimo messaggio sui social. E a ripercorrerla questa vita non si può che dargli ragione. L'infanzia in Toscana, poi l'adolescenza a Bruxelles e in Lussemburgo, dove impara le lingua e la capacita' di mescolarsi con gente di tutto il mondo. Figlio d'arte, impara a suonare il violino in conservatorio, che pero' lascia ben presto per avvinarsi al rock, la sua passione. Sono gli anni dei Pink Floyd,  dei Jethro Tull, a cui si ispira, insieme ai grandi cantautori italiani, a partire da De André. Abbraccia quindi la chitarra, che lo accompagnerà poi nella sua avventura con la Bandabardò. Un gruppo nato nel 1993, e così chiamato in onore di Brigitte Bardot, per celebrare la bellezza, quando Erriquez incontra Finaz, virtuoso della chitarra prima elettrica, poi acustica. Sono loro a creare la base dei quasi trentennali successi del gruppo. A partire dall'album di esordio Il circo mangione, con cui la band si fa conoscere in Toscana e non solo, fino a Iniziali Bi'-Bi', Mojito Football Club e Bondo! Bondo! che nel 2002 decreta il successo internazionale del gruppo. Album, tour e serate di beneficienza fino a quel 7 dicembre 2018 quando al Nelson Mandela Forum tanti colleghi, da Max Gazzé a Carmen Consoli, dai Modena City Ramblers a Piero Pelù, festeggiano con un grande concerto i 25 anni della banda. "Attenzione, concentrazione, ritmo e vitalita'", il ritornello che tutti ricordano di "Se mi rilasso collasso". "Ogni storia ha una sua vita e ogni vita ha mille storie. La mia vita è stata musica che accade, incontri di popoli, magie, racconti, mille soli splendenti e vento in faccia", scriveva ancora nel suo ultimo post ricordando la sua banda dai mille colori. Come si legge aprendo il sito ufficiale della Bandabardò: "Il più scatenato, roboante e colorato gruppo folk italiano".

Con la Bandabardò aveva da poco festeggiato i 25 anni di carriera con un grande evento al Mandela Forum di Firenze, insieme a tanti artisti amici, e sin dalla sua nascita, nel 1993, il gruppo era sempre rimasto fedele a se stesso e ai suoi ideali, diventando un punto di riferimento della scena musicale degli anni Novanta e non solo, tanto che ancora oggi il coro Se mi rilasso collasso continua a essere cantato da ogni generazione. Molto riservato ma solare, Erriquez si è anche battuto da sempre nel sociale sposando le cause dei più deboli. Salutiamo con gratitudine un guerriero generoso e un grande Poeta, sono le parole commosse della sua famiglia.


"Addio a Enrico Greppi, in arte Erriquez, volto e anima della Bandabardò. Ci lascia un grande artista, pieno di umanità e talento. La tua musica rimarrà per sempre con tutti noi. Che la terra ti sia lieve". Cosi' sui social il sindaco di Firenze Dario Nardella, ricorda l'artista della Bandabardò. Anche il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, lo ha voluto ricordare con un post su Fb: "La sua voce ha accompagnato tanti 25 aprile, tanti Primo Maggio, tante manifestazioni vissute negli anni. Oggi ci lascia un pezzo della mia, della nostra giovinezza, ma resta la musica col suo straordinario potere di sopravvivere a chi se ne va". 

 

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