Paolo Simoni ci mette l'Anima e abbraccia la vita. Mini live esclusivo su Sky Tg24

Musica

Fabrizio Basso

Pubblicato da Riservarossa Records e distribuito da Warner Music, l'album, piano e voce, è composto da dieci brani: ogni canzone analizza diversi aspetti della società attuale e della vita individuale. L'INTERVISTA

Una storia in una richiesta. Fatta col tono dell'affermazione ma educatamente: pretendo un po’ di rispetto. Ha tutte le ragioni del mondo, e anche di più, Paolo Simoni, cantautore originario di Comacchio, giunto al suo quinto album, chiamato, non a caso, Anima. Un lavoro tutto piano e voce, un lavora che sa emozionare.

Paolo il disco è nato istintivamente in un mese oppure ha maturato tanto prima di nascere?
Prima di entrare in sala di registrazione devo sapere cosa fare, poi magari durante la lavorazione cambio qualche cosa ma il punto di partenza resta inalterato: avevo in mente questo disco che per altro doveva uscire a gennaio 2020. Ti confesso che da parte avevo più canzoni, sono prolifico.
Come le hai scelte?
Queste sono le più forti, le più comunicative ma anche quelle più adatte a un disco minimalista. Ho fatto concerti piano e voce ma realizzare un progetto in studio è complesso. Ho scoperto la sottile arte del togliere. L’anima è quello che va oltre le basi precostruite. L’artista deve essere libero di fare quello che vuole, lo sospettavo ma lo ho capito a 36 anni.
Quale è il rischio?
Se non sei liberonon  escono cose autentiche. Io volevo riapprocciarmi al mio essere musicista, il computer è rimasto in un angolo, ha svolto solo il rulo del registratore. Ogni brano lo ho eseguito anche venti volte, chiuso in un teatro con un faro e tre, quattro amici.
Il messaggio?
Continuo a fare il cantautore da partigiano.
L'Anima Vuole ha la partecipazione di Roberto Vecchioni: che vi siete detti?
L’alternativa era Non sono altro che un artista, ma questa è sempre rimasta la prima scelta. Lo ho corteggiato per mesi, ci siamo visti nel suo ufficio a Milano in un giorno in cui la temperatura era di 43 gradi. Due ore siamo stati in ufficio, avevo con me tutti i suoi libri e i miei appunti, avevo quasi dimenticato perché ero lì.
Come lo hai convinto?
Dopo l’ascolto mi ha invitato ad aprire i suoi concerti e ha detto che sulla collaborazione ci avrebbe pensato. In tour mi ha conosciuto meglio, ha sentito gli applausi della gente e ha letto i commenti sui giornali. Mi ha fatto sentire il protagonista della sua Sogna Ragazzo Sogna. E’ un uomo molto dolce e che, a proposito, ama molto mangiare i dolci: mousse al cioccolato e torta sacher le sue preferite. Ho imparato tanto osservandolo. Poi è un poeta, un uomo di cultura e di pensiero: quelli come lui andrebbero salvaguardati dall’Unesco.
Sei così pessimista?
I numeri degli amministratori delegati sono lo sfascio. La televisione non porta cultura. Io guardo quasi esclusivamente Sky Arte: recentemente mi ha fatto conoscere un Botero umano e generoso; poi ho visto documentario su Emilio Vedova. Adoro 33 Giri Italian Masters con Stefano Senardi.
Consigli?
Bisogna ristabilire il concetto di vecchio e giovane, il rischio è di rincoglionire dietro i like. Essere giovani è essere curiosi, imparare ed elevare la morale propria e altrui. Il cantautore è uno stato d’animo, un modo di vivere, il cantautore è un giornalista di inchiesta informato dei fatti di cui scrive.
Quando butti i soldi nella fontana esprimi un desiderio?
Dovrebbe essere così ma la notte qualcuno passa e li porta via. E' vietato avere sogni indivuali, devono essere collettivi ma con le istruzioni date da certi signori.
Avere un cuore romantico è una colpa?
E’ una grazia. Il romantico non cade in depressione, è appassionato della vita e anche nelle disgrazie trova la poesia.
C’è un errore che non ti sei mai perdonato?
Tanti. Ma li benedico tutti perché mi hanno fatto crescere e capire certe cose. Non mi perdono a volte il sangue caldo, l'irascibilità. Anche se avevo ragione reagivo male ma ti assicuro che non me la sono mai presa con persone, al massimo spaccavo una sedia. Ma quel Paolo fa parte del passato.
Quando giochi a pallone fai il centravanti o preferisci fare l’allenatore per osservare le vite degli altri?
Facevo il portiere perché ero ciccione. Anche oggi sono a fare il portiere nella vita. Anche se ultimamente mi sento un centravanti.
Secondo te al mondo i visionari sono sempre troppo pochi?
Si perché vengono accusati di vivere un altro mondo. Allora io domando: ma questo mondo nostro è unico? Il visionario vede altre forme di vita. Alcuni legati a cose non materiali precedono i tempi con le loro antenne. In un mondo materialista e pragmatico però il visionario soffre di più, penso ad Alda Merini: ha cantato la vita da un’altra prospettiva e con che parole.
Ti parte spesso l’ansia a mille? E ti capita di sentirti inadeguato?
L’ansia non troppo. Mi sento inadeguato per certi versi ma sono felice di esserlo. Il dolore ci vuole e ci insegna a vivere. E' giusto brindare nei momenti belli ma è il dolore che insegna. Cosa diciamo a una signora che aveva un bar e, causa covid, ora dorme sotto i portici: è l’antifede. Nel mio album c’è un senso cristiano. Rispetto per chi soffre. Se non puoi aiutare taci.
I sogni tornano spesso nei tuoi testi.
Sono tutto. Perché uno come me che non crede solo al corpo fisico e alla materia di notte va a prendere cose in un mondo onirico e al risveglio cerca di inserirle nella quotidianità. Non è il mio il sogno freudiano, io credo nell’anima e nello spirito. E’ come un bagno in un mare di vino e restiamo impregnati e quel che ri resta appicccato ci impreziosisce. Il sogno è un pensiero imbevuto che diventa quadri, musica, meraviglia, energia elettrica. L’arte è l'invenzione degli dei. Quando mi esce un suono mi chiedo chi ha fatto questo, non soo stato io, io lo ho colto.
Alla fine dell’album è cambiato il vento?
Ancora no perché è iniziata la pandemia. Se la ride solo chi sta in regia.
Come diffonderai Anima?
Sarà una promozione lunga, il disco necessita di tempo. Andremo avanti finché non si potrà tornare a fare concerti anche solo per 40 persone. Questo viaggio è appena partito.

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