Un atteggiamento punk per raccontare le sfumature dell'amore, in modo ironico e arguto. Il video è presentato da un testo originale
“Mi chiamano UNIPORNO. Loro sono la BABBUTZI ORKESTAR. Ora ve li presento. Su di me non c’è molto da dire, introducendovi il loro mondo qualcosa su di me la capirete. Nel caso fatemelo sapere perché sono parecchio confuso su me stesso. La banda si è formata nel 2007, nata sotto la stella del “Saliamo sul palco e spacchiamo culi”. La voglia, l’idea, la missione era proprio quella. La Babbutzi è nata per stare su un palco, su un tappeto, un marciapiede e dove altro si voglia metterla. L’importante è che ci sia da far festa. E loro sono bravi in questo. Come un piccolo circo da allora hanno girato tutta Italia ed Europa, facendo ballare e sorridere con i loro concerti incendiari. Tanti concerti. Ma tanti. Adrenalinici come una roulette russa e coinvolgenti come la lasagna della nonna. Una cosa è certa: se non avessero avuto la passione comune a scassarsi la faccia abusando di liquidi che manco l’amuchina, oggi non esisterei per raccontarveli. Poi un satellite sovietico si schiantò sul loro carrozzone viaggiante. Correva l’anno 2014. La collisione generò il loro primo album di pezzi originali “Vodka, Polka & Vina”. A cui seguirono “Tzuper” e “5”. Lavori che hanno definito il suono della banda, ma soprattutto che gli hanno incollato addosso un loro stile unico e riconoscibile nella scena della musica balcanica. E si, perché loro suonano musica balcanica. “Balkan Sexy Music” qualcuno la definisce. Mi piace pensare che io sia nato perché suonano “sexy”. Ma altro non sono che un’evocazione dalle fattezze bestiali. Evocato da PORNOAMORE. Il primo brano scritto per il prossimo disco della banda. Brano che oltre a dare un senso alla mia esistenza è stato il punto di partenza per la direzione di tutto il lavoro fatto sugli altri pezzi del disco che uscirà nel 2021. Il titolo è volutamente provocatorio. Come lo sono io d’altronde. Non nel senso di provocante, più come guastafeste. E l’amore è un po’ guastafeste. Monello. Come si direbbe ad un bambino. Io, UNIPORNO, sono un monello, come l’amore. Evocato per destare dal sogno dell’amore, anzi per portare il messaggio che l’amore va goduto. Va goduto senza limiti. L’amore deve essere anarchico, senza regole. PUNK. Deve essere PUNK. Da qui l’idea di Gabriele Roccato per il video, sostenuta dalla padronanza della camera e dalle competenze di Alex Sofo. Nel video si vede questa ragazza con aria sognante impegnata in un viaggio con la propria sedia. Un viaggio alla ricerca di uno stato d’animo superiore, forse dell’amore. In quanto UNIPORNO il mio ruolo è quello di scuoterla. Il brano di per se vuole scuotere con il suo ritmo frenetico e l’indole punk. Punk è anche l’ambientazione pensata per il video. Una Babbutzi Orkestar in versione “pogo da garage” che si devasta dentro dei container, con un make up che fa il verso ai Sex Pistols, regalato dalle esperte mani di Ilaria Perboni. Basta Spoiler. Ora non vi resta che lasciarvi guastare la giornata guardandovi il video. Uno sputo dal vostro UNIPORNO.”