Gazzelle, il testo di "Lacri-ma"

Musica

Annunciato a sorpresa con un post su Instagram, il cantautore ha rilasciato un nuovo singolo dopo il grande successo di “Destri”

Con grande sorpresa da parte dei fan, Gazzelle ha rilasciato un nuovo singolo a poche settimane da “Destri”, ancora tra le canzoni più ascoltate sulle piattaforme streaming. Un’uscita inaspettata che lo stesso cantautore ha annunciato con un post immediato su Instagram spiazzando tutti. Il nuovo singolo è “Lacri-ma”, scritto a quattro mani con Federico Nardelli che ha curato anche la produzione. Un testo particolare e originale che con numerosi giochi di parole racconta lo stato d’animo di una ragazza e il rammarico di non essere al suo fianco. La particolarità di “Lacri-ma” è nel testo dove l’ultima sillaba della parola precedente, diventa la prima della parola successiva. Il brano arriva dopo il grande successo di “Destri”, disco d'oro dopo quattro settimane dalla pubblicazione, e anticipa l’uscita di un altro singolo, “Scusa”, annunciato negli ultimi giorni dallo stesso Gazzelle e in programma per il 13 novembre. Una produzione costante quella dell’artista che prepara così il conto alla rovescia ad un nuovo album. In una recente intervista ha rivelato di essere ancora al lavoro al suo disco: «Sono ancora in studio, scrivo seguendo le intermittenze del cuore. Il lavoro ha un’impronta già ben definita, ma ancora non so quando uscirà».

Gazzelle ha anche annunciato due date del suo tour in programma quest’estate. La voce di “NMRPM” e “Polynesia” sarà in concerto a Milano al Summer Festival il 16 luglio (presso l’Ippodromo SNAI San Siro) e a Roma il 22 luglio (all’Ippodromo delle Capannelle). “Quella di oggi non è vera vita, non riesco a immaginare un futuro senza concerti”, ha rivelato Gazzelle dopo aver annunciato i due concerti evento per l’estate 2021.

Il testo di “Lacri-ma” di Gazzelle

Mentre ti scende una lacri-ma non sai da dove vie-nerissimi gli occhi si sporca-non è come pensavi te

E ti fa un po’ male

Tutto si sposta, si muo-veloce come un uraga-non c’ero

Ti chiedo scusa

E non sapevo bene com’era

E mi fa un po’ male

Guarda che bella giorna-t’avrei tenuto vici-non potevo capi-respirami addosso ancora un po’, ti prego

Non riesco a mangiare

Mentre cammini per stra-da sola come un’astrona-verissima in mezzo alle stel-le mani tue sembrano fiumi

Che portano al mare

Perderti dentro la piog-già sono le otto di se-raccontami cosa volevi

Vivere non è poi male

Se ti sai asciugare

Guarda che bella giorna-t’avrei tenuto vici-non potevo capi-respirami addosso ancora un po’, ti prego

Non riesco a mangiare

Guarda che bella giorna-t’avrei tenuto vici-non potevo capi-respirami addosso ancora un po’, ti prego

Non riesco a mangiare

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