L'album contiene 14 canzoni ed è un disco variegato che esplora i colori della canzone pop mantenendo però una sua riconoscibilità nel tratto delicato con cui dipinge le storie e le emozioni. L'INTERVISTA
Il percorso di Cordio, giovane artista catanese trapiantato a Milano, è cominciato in modo anomalo e anacronistico, girando sui palchi di tutta Italia come opening act dei tour di Ermal Meta, presentando le sue canzoni al pubblico prima ancora di averle incise. Insomma un esordio alla vecchia maniera. Oggi, dopo tre singoli e due EP digitali, tutto il lavoro svolto in studio al fianco di Ermal Meta (che ha curato interamente la produzione artistica dell’album) è stato pubblicato in un unico disco in formato fisico.
Pierfrancesco esci con un lavoro fisico quando tutti si astraggono.
Era giunto il momento. Ciò detto il lockdown (tutto sul coronavirus) mi permette di concentrarmi sulla scrittura, a volte uscendo ti distrai e non canalizzi le energie.
I ricordi hanno sempre una vernice fresca?
Forse quelli importanti sì, l’immagine delle impronte nella vernice fresca la ho pensata prima di scriverla, dovendo metabolizzare la fine di una relazione. Non amo essere nostalgico fine a se stesso, affido valore alle cose che ho vissuto, uno è un po’ la somma della sua vita. La scrittura aiuta a non disperdere le esperienze della vita. La scrittura per me è terapeutica.
Temi una ragazza che ti possa leggere nella testa?
La temo molto. Più che altro mi inquieta che col tempo ho imparato che non ci sono buoni e cattivi, ognuno pensa cose assurde e dentro ha ombre. Ma ti assicuro che io nella sua testa non vorrei entrare
Perché su Marte le parole non significano niente? Se incontrassi un marziano che tuo brano gli proporresti? E che musica ti aspetteresti?
Forse non un mio brano, sarebbe scorretto, non è la musica della terra. Nel brano che citi parlo del valzer di Chopin. Mi aspetterei una musica sgrammaticata e disarmonica, una qualcosa che non sai capire.
Hai fatto pace con te stesso?
Ho scritto canzoni ingenue e immature, scritte per reagire a circostanze personali. Hanno quella urgenza di liberazione. Ci penso spesso all’identificazione. Ogni riferimento non è puramente casuale, spero e credo che le canzoni siano catartiche per tutti. Se sono piene di dolore ma lo esorcizzano ben vengano, significherebbe che sono tre minuti di musica speciali.
In Angoli e Spigoli parli di metropolitana, traffico…di elementi che non combaciano con l'oggi.
Ho scritto prima della quarantena, parla di solitudine nell’incompatibilità di una relazione. Pensa ai due pezzi blu del puzzle, quello del mare e quello del cielo. Si cerca di farli combaciare ma se non si è fatti per stare assieme subentra la solitudine nella relazione.
Un motivo per restare accanto a una persona nonostante…
Ci sarà sempre un nonostante…se hai scelto quella terra per gettare il seme ci devi stare al di là dei nonostante.
Ci passavo l’estate che storia ha?
Lo mandai a Ermal che mi ha consigliato di portare la musica a un registro più leggero in contrasto con la melanconia del brano che parla di un ricordo da non perdere. Emerge il contrasto tra una melodia un po’ minore con un ritmo un po’ reggae. Descrive bene la dinamica del disco che è collettiva: i pezzi li ho scritti tutti io ma poi li ho sottoposti ad amici autori e in studio con Ermal rimescolavamo le carte. Lui da produttore artistico ci metteva mano. Infatti la copertina è multipla come il lavoro.
Tra Picasso e Mozart cosa ci mettiamo? Il Bluff dove sta?
Ce ne mettiamo un bel po’: solo gli artigiani che fanno un lavoro fatto bene sono tanta roba. Penso all'emozione di fare canzoni ben scritte ma senza ambire a La donna cannone di Francesco de Gregori. Prima di diventare Picasso occorre imparare a fare un ritratto normale. La paura del bluff la ho vissuta tantissimo: quando temi che quello che vedono in te non ci sia. Ho temutio che Ermal capisse che non sono capace, l’insicurezza di non essere adeguato.
I personaggi di Ritratti post diploma sono reali?
Sono gli amici storici del liceo.
L’incontro con Ermal?
In spiaggia a Taormina, io ero suo fan e lui era ancora con la Fame di Camilla. Gli abbiamo fatto i complimenti con la mia ragazza dell’epoca, anche lei fan. Poi è arrivato il bagno insieme, l'aperitivo e ci siamo scambiati i contatti.
Come promuoverai l'album? Che accadrà alla musica live?
Stiamo pensando a instore online per avere uno scambio con le persone che hanno acquistato il disco e ho voglia di condividere. Penso concerti intimi.
Se un domani farai il Forum di Assago inviterai Ermal ad aprirti il concerto?
(Ride, ndr) Sarebbe un buon modo per farmi eliminare dalla lista degli amici. Però gli chiederei di fare un pezzo insieme.