"Sono rimasto paralizzato. Il mio lato sinistro è ancora parzialmente paralizzato. Posso camminare con il bastone, ma c'è voluto oltre un anno" racconta in un'intervista al New York Times
Due ictus nel 2018 hanno stravolto la vita di Keith Jarrett. A distanza di circa due anni dagli avvenimenti, il pianista ha deciso di aprirsi nel corso di un’intervista rilasciata al New York Times.
Keith Jarrett: “Sono rimasto paralizzato. Il mio lato sinistro è ancora parzialmente paralizzato”
Una carriera lunga circa mezzo secolo, una fama mondiale che lo ha reso uno dei pianisti di maggior successo nella storia della musica jazz, Keith Jarrett ha raccontato la sua vita dopo i due ictus avuti a distanza di quattro mesi l’uno dall’altro: “Non so cosa mi porterà il futuro. Quello che posso dire ora è che non sono più un pianista”.
È il marzo 2017 quando Keith Jarrett si esibisce sul palco della Carnegie Hall di New York, probabilmente quella sarebbe stata la sua ultima performance: “Sono rimasto paralizzato. Il mio lato sinistro è ancora parzialmente paralizzato. Posso camminare con il bastone, ma c'è voluto oltre un anno".
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Keith Jarrett: “Fingevo di essere Bach con una mano sola”
Keith Jarrett, nato l'8 maggio 1945 ad Allentown, Pennsylvania, ha parlato delle attuali condizioni di salute che lo costringono a restare lontano dalla musica: “Fingevo di essere Bach con una mano sola. Non potrò guarire. Il massimo che posso fare con la mano destra è reggere una tazza. Quindi non si tratta di dire 'sparate al pianista'. Mi hanno già sparato", ha detto ridendo.
Keith Jarrett, insignito del Leone d'oro alla carriera, ha raccontato anche la frustrazione provata nel non poter fare ciò che più ama al mondo: “Ma quando sento la musica per pianoforte a due mani, è molto frustrante, dal punto di vista fisico. Perché so che non potrei farlo. E non mi aspetto di recuperarlo”.