Ligabue e il falso bacio gay: "Non sono io, attenti alle fake news"

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Sabrina Rappoli

©Getty

Il rocker smentisce di essere lui la persona ritratta in una foto circolata in rete, che ritrae un bacio tra due uomini, durante la presentazione del libro autobiografico "E' andata così - Trent'anni come si deve". Sky Tg24 lo ha incontrato a Correggio. Il rocker ha messo in guardia dalle fake news, invitando a emozionarsi e a concedere fiducia alla vita

"State attenti alle fake news che minano la credibilità e l'immagine delle persone". Così, Luciano Ligabue, alla conferenza stampa di presentazione del suo libro autobiografico, a Correggio.

Il rocker liquida con un "No, non sono io", la domanda se fosse lui il presunto protagonista di una foto che lo avrebbe visto ritratto in un bacio con un uomo, comparsa online qualche giorno fa.

Liga si concentra sul suo nuovo lavoro. “E’ andata così”, questo il titolo, è un libro che, mentre racconta la sua storia, racconta anche un po’ quella di tutti noi.

Ligabue: E' andata così- Trent'anni come si deve

“Ho sempre pensato che il percorso individuale di ognuno è sempre molto specifico. In ogni caso è vero che, nel ripercorrere questi 30 anni di storia, ho cercato di fare un lavoro che mi permettesse di comunicare con gli altri, di avere qualcosa in comune con gli altri, per tenersi compagnia attraverso ciò che vedevo e ciò che pensavo del mondo, attraverso ciò che vivevo”.

un libro nato durante il lockdown

Scritto a quattro mani con lo speaker radiofonico e giornalista Massimo Cotto, è un racconto ricco di aneddoti, fotografie, frammenti di canzoni, ricordi.

“E’ stato molto emozionante, in un momento tragico come il lockdown, in cui la massa emotiva era già piuttosto mossa, ripercorrere 30 anni di carriera. Devo dire che è stata un’emozione piuttosto intensa”, confessa il rocker di Correggio,  che ha deciso di presentrare la sua autobiografia proprio nel Paese della Bassa Padana dove è nato 60 anni fa.

“E’ una cosa che è un po’ capitata; il perché capitino le cose io cerco di non scoprirlo mai più di tanto. E’ il trentennale di questa carriera, qualche casa editrice si è fatta avanti per la possibilità di un libro e io ho pensato che - forse - per i 30 anni si poteva fare. Con l’avvento del lockdown a maggior ragione. In genere non è che possiamo guardare avanti più di tanto, in genere immaginiamo il futuro; ma quando proprio fatichi a vederlo perché ci sono le incognite che vengono dal virus, se non puoi guardare avanti, guardi indietro e guardando indietro è stata un’esperienza quasi nuova per me. Ho fatto così tanto in questi 30 anni che più di tanto non mi sono fermato a capire cosa avevo fatto”.

Un lavoro nato nei giorni dell’isolamento, lavorando a distanza con il co-autore, scambiandosi e-mail e telefonate, dando vita quasi ogni giorno a un nuovo capitolo.

“A ‘sto giro è andata così”, sottolinea il rocker, “mi sono fermato giocoforza; per questo è stato più facile emozionarsi nel ripercorrerlo, perché non mi ero mai soffermato più di tanto su ciò che avevo fatto.

non avrei creduto 30 anni fa di vivere una vita così

“Così come la ragazza dei tuoi sogni non esiste”, ci dice Ligabue in riferimento al suo nuovo singolo, “non esiste neanche la vita dei tuoi sogni; però, se 30 anni fa mi fossi detto <<vivrai una vita così>>, non ci avrei mai creduto, perché effettivamente ho cominciato tardi. Io vedo la mia vita divisa in due parti molto nette. Ho sessant’anni, i primi 30 passati a fare tutt’altro che non cantare e gli ultimi 30 passati quasi solo a cantare. Ho fatto anche altro, ma andare sul palco era la calamita, la molla più forte”, confessa Liga.

“Mettermi lì a rivedere com’ero a trent’anni”, continua, “a cercare di ricordarmi com’ero quando uscì il mio primo album - non sapevo veramente niente di quello che sarebbe successo, perché era una sorta di ‘all-in’ - quell’album uscito a trent’anni o andava quello o non mi sarebbe mai capitato niente di importante nella musica, ebbene, tutto ciò mi rende ancora incredulo, rispetto a tutto quello che è successo in seguito.

Sul palco tornerà il prossimo anno. In programma a giugno, a Reggio Emilia, c’è un mega concerto già ‘sold out’, per il quale sono stati venduti centomila biglietti.

“Io sono in apprensione come chiunque, per una serie di aspetti che hanno a che fare col virus, che non sono soltanto – sebbene quelli siano già tanti – quelli che minano la salute. Ci sono aspetti che sono comunque da andare a verificare, che sono quelli del come sarà il mondo una volta che questo virus sarà almeno sotto controllo. Io non sono ottimista di natura, ma sono uno che ha sempre una forte componente di speranza e quella cerco sempre di trasmetterla attraverso il lavoro che faccio”, confessa l’artista.

IL VIRUS PASSERA' , DOBBIAMO 'TENERE BOTTA'

“Vado avanti per la mia strada, incrocio le dita, pensando, in momenti come questo, a cosa sta capitando a chi si muove nell’ambito dello spettacolo. Ci sono quasi seicentomila persone che non stanno facendo niente, non essendoci nessuna possibilità di concerto. Siamo tutti in apprensione, abbiamo tutti voglia di vedere meglio il domani, ma siamo tutti costretti, tenuti a ‘tenere botta’, nel frattempo. Lo dobbiamo fare”, esorta Ligabue.

‘Niente paura, ci pensa la vita mi han detto così’, recita la frase di una sua hit. “Questa è una frase che si può sempre prendere in prestito”, afferma sorridendo Liga. “Il fatto di concedere fiducia alla vita resta una buona ricetta per me e io la consiglio anche agli altri”.

A proposito della collaborazione con Massimo Cotto, Ligabue risponde di essersi molto divertito. “E’ stato tutto molto veloce e a me non dispiace, quando accade, perché sono uno che deve produrre velocemente. Non mi piace ripensare troppo alle cose, mi piace che l’istinto detti un po’ le regole. In modo particolare è accaduto per questo libro, scritto a quattro mani, un capitolo al giorno durante il lockdown, e fra un capitolo e l’altro qualche battuta che ci aiutava a sdrammatizzare una situazione già di per sé abbastanza drammatica”.

Per sua stessa ammissione è un libro basato sull’emozione, che gli somiglia, un libro di cui godere.

DI QUESTO LIBRO APPROVO OGNI SINGOLA RIGA, OGNI FOTO

Soprattutto, enfatizza il cantautore “Tutto quello che c'e' dentro e', per la prima volta, veramente approvato da me. Non c'e' una foto che io non abbia scelto, non c'e' una riga che non corrisponda a quello che sia successo, o almeno a quello che io ricordo che sia successo", conclude il Liga.

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