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Vale Lambo ci porta oltre l'orizzonte con brani "agitati" Come il Mare

Musica

Fabrizio Basso

Dopo il debutto con l’intercalare Statt Zitt, l'artista di Secondigliano il 25 settembre pubblica il nuovo album, seconda opera solista dopo "Angelo" del 2018. Lo abbiamo intervistato

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Come il Mare è il nuovo progetto di Vale Lambo, ovvero Valerio Apice da Secondigliano, che qui si veste da Enea e ci porta a solcare il suo Mediterraneo dell'anima. E' un progetto luminoso e cupo, esplicito e introverso. Una temeraria e instancabile navigazione tra le onde dei sentimenti, dei ricordi, delle ambizioni. La profondità, la purezza, la pace del mare, convivono con le tensioni, l’imprevedibilità e il tumulto delle sue correnti. Ed è nelle canzoni di questo vortice creativo, che emerge e esplode l’estro e la sensibilità cristallina di questo poeta di strada. Lo manifestano anche le partecipazioni di ospiti speciali nella tracklist dell’album. Dalle featuring di Luchè e Carl Brave, a Madman e CoCo, Lele Blade, Franco Ricciardi, Geôlier, fino a Dani Faiv e Nayt. Un arcobaleno di groove e storie, un ottovolante di racconti che include alcuni tra i più sfavillanti esponenti del segmento urban-rap contemporaneo. Romanticismo, strada, solitudini, amicizie, castighi. Napoli, i suoi insegnamenti, i suoi pericoli, le audaci tentazioni e le esilaranti promesse, che nelle produzioni di Yung Snapp e Niko Beatz e in quelle di Valerio Nazo, diventano un maremoto di ritmi. Sound originale, crudele, soave, senza rinunciare a citazioni raffinate.

Cosa è cambiato nella tua musica da Angelo a oggi?

Oggi la mia musica è diversa, è più varia più versatile. Affronto temi diversi a partire dall’amore. Parlo anche del mio stato di stress post covid (tutto sul coronavirus): durante questo periodo ho scritto tantissimo, non è stato un momento del tutto negativo per me.
Come il mare, raccontami di quest’album.
Il titolo racconta già tutto, è come il mare. Il mare proprio come lo vedi: immenso, calmo, agitato...rRappresenta perfettamente come mi sono sentito io questi due anni con tutte le sfaccettature del mio carattere e i continui incontri con gli artisti con cui ho collaborato..
Statt zitt...si dice che i segreti sono quelle cose che si raccontano a una persona per volta...tu li nascondi nelle tue canzoni?

No, non li nascondo mai! Dico quello che penso e mi racconto tanto sia con Statt zitt che con gli altri brani. Statt Zitt è un modo di dire che a Napoli ci piace tanto.

Qual è il tuo pe’ sempre più importante?

Sicuramente il bene per mia madre.

Houdini si liberava dalle catene tu da cosa vuoi liberarti?

Sono molto autocritico, mi piacerebbe migliorarmi in questo ma probabilmente non mi libererò mai di questa parte del mio carattere.
In Kaioshin parli di al di là: ci credi? Come lo immagini?

Azzurro con le nuvole, mi immagino il paradiso, il cielo azzurro con noi angeli che saltiamo da una nuvola all’alta. Ho un’idea molto fiabesca dell’aldilà.

La collaborazione più coraggiosa è quella con Carl Brave: come è nata?

È nata sui social lui, mi fece i complimenti perché era fan, ci siamo messaggiati. Io avevo un brano pop indie, lo abbiamo contattato perché era la persona perfetta. Carl Brave ha accettato molto volentieri e la cosa mi ha fatto parecchio piacere.

Com’e stato collaborare con Gigi D’Alessio?

Stimo veramente tanto Gigi D’Alessio, è un artista che va rispettato per quello che dice, io mi rivedo un pochino in lui. É stato Gigi a chiamarmi, voleva fare un progetto dove riadattava i suoi pezzi più famosi. Andai a casa sua e accettai subito. Aveva questo pezzo, San Valentino, che io non conoscevo. Inizialmente io dovevo cantare su Corazon con Clementino ma visto che la mia musica è più romantica decidemmo

insieme di cercare un brano più adatto a me. Lui mi fece sentire San Valentino e mi piacque subito.
Tim Vision ti ha dedicato un docufilm di cosa parla e come hai vissuto le riprese?

Ho vissuto il periodo delle riprese molto bene, mi sono raccontato sotto un’altra veste, è stato un modo di raccontare il nuovo me stesso: spero che hai fan questo arrivi.
Abbracciami è un brano uscito proprio durante il periodo di quarantena, come hai vissuto quel periodo?

Non avrebbe avuto senso farlo uscire dopo, è un brano che parla di covid, nato durante il periodo di quarantena e dunque non poteva aspettare.

Come stai viviendo la mancanza del live?

Male, durante i live noi assorbiamo tantissima energia dai nostri fan. Tante volte è proprio quella energia che mi porta a scrivere e creare nuovi pezzi. Nonostante io sia autobiografico tante volte scrivo per i miei fan. Mi mancano tanto il calore dei fan e il contatto con loro.