La colonna sonora originale di Si muore solo da vivi (CAM SUGAR) è firmata da Diego Mancino e Stefano Brandoni. I due musicisti sono protagonisti, insieme agli attori del film Alessandro Roja e Alessandra Mastronardi, anche del video della title track, diretto da Valentina Zanella. L'intervista a Diego Mancino
E' un autore tra i più raffinati, funambolo di parole e perifrasi. Diego Mancino (autore Sugar) è ora protagonista, insieme a Stefano Brandoni, della colonna sonora del film Si Muore solo da Vivi, una storia che si snoda lungo il fiume Po, diretta da Alberto Rizzi e con protagonisti, tra gli altri, Alessandro Roja, Alessandra Mastronardi, Neri Marcoré e Francesco Pannofino. Nella soundtrack ci sono anche un cameo degli emiliani Ridillo e uno di Motta. Ho fatto una lunga chiacchierata con Diego Mancino.
Diego come hai vissuto la quarantena (Speciale Coronavirus)?
Sono chiuso in lockdown volontario da anni. Vivo in una cascina milanese in zona Navigli.
Come trascorri le giornate?
Scrivo sempre poi vado in studio, registro e provo.
Lavori anche su un progetto tuo? Manchi da quattro anni con un lavoro di inediti.
Non ho in previsione una cosa mia in uscita. Anche se facendone uno ogni quattro anni dovrebbe essere il tempo giusto. E' un momento un po’ particolare. Io lavoro a progetti a lunga scadenza ma un album intero ora mi suona strano, è come buttare al fuoco un progetto.
Cosa intendi?
La mia musica ha una radice molto italiana e tradizionale, ci metto tutto e mi sento fuori epoca.
Raccontami di Si muore solo da vivi.
E' una canzone molto Diego Mancino. Ho chiuso un cerchio. Ho ripreso quel tipo di suono, mi sono divertito con l’elettronica, come dj. La musica mi incuriosisce, ho vissuto un luna park di esperimenti, amo la musica per quello che mi fa imparare.
Ho ripreso il cliché di una scrittura ampia, verticale, con la melodia in primo piano e il resto in secondo. Questo brano mi mette in collegamento con me stesso.
Sei uscito di casa per entare nell'atmosfera?
Con Stefano Prandoni siamo andati più di una volta sul Po. Ci siamo goduti l’atmosfera di quel luogo magico. Abbiamo tolto il concetto del Delta e di quello che già è stato suonato sul Po e ci siamo concentrati sulla parte emotiva.
Aspetto che manca ai giovani.
La maggior parte delle nuove generazioni non ha esperienza. Noi veniamo dai club e oggi si paga l’assenza di locali: la preparazione è fatta di pose ma non c’è una ricerca della struttura-canzone. C’è invece la ricerca spasmodica del compiacere che è quello che non facevano certi artisti. Noi dobbiamo andare verso l’arte e non il quadro verso di noi.
Torniamo sul fiume.
Entrare in sintonia col Po ti può far perdere. Stefano Prandoni è stata la bussola, il nord magnetico da seguire. E’ importante non essere da soli. Ci si approccia con un partner, serve una controparte, la musica da soli non si fa. Abbiamo lavorato come una band, come fossimo i ventenni di una band che cerca la sua essenza.
Sei autore Sugar.
Sugar ha un affetto speaicle per quello che faccio e io gli do le canzoni con gioia.
Un tuo album con loro?
Non ho neanche mai chiesto. Ho trenta canzoni pronte Mi domando se fare un intero album per chi non ha una vce nazionale possa essere un lavoro che si butta via.
Siamo sempre un popolo di autori?
La qualità autoriale italiana è alta. Ho iniziato 12 anni fa e vedevo molti già preparati, ci sono belle firme autoriali. Difficile rispondetti perché molte cose vengono rielaborate da autori terzi e anche dagli artisti. Però la qualità è alta. Io sono affezionato a una scrittura più vicina alla mia generazione ma anche nel contemporaneo ci sono bravi autori, cito per tutti Mahmood e Andrea Laszlo De Simone che ha una scrittura più vicina a me.
L'arte sta soffrendo.
Musica, cinema, teatro, scuola pare siano un problema. La musica per esistere deve avere il live. Diamo valore a quello che facciamo. Ricordiamoci che la gente a settembre non avrà un lavoro e noi abbiamo già persone intorno che non lavorano. Io non posso sviluppare il mio lavoro di produttore. La Siae deve fare il suo. La società è implosa, spero che la musica ci accompagni scrivendo canzoni.
Che estate sarà?
L’estate terribile del mio singolo del 2016 Succede d'estate. Questa lo è. La musica che ascolto non rispecchia la realtà. Non andrà tutto bene. Se prima era una me..a ora sarà peggio. Il valore aggiunto sarebbero parole importanti e di ribellione non contro uno stato ma contro quello che ci hanno hanno insegnato.
Paghiamo l'operato di generazioni superficiali?
Gli adulti di oggi si comportano come ventenni e ciò detrmina un disvalore: non è possibile che non esistano parole d’ordine. Musicisti interpreti e non megafono. Avremmo bisogno di tanti Lucio Dalla e Franco battiato non di tanti che fanno Reggaeton. Siamo distratti dal un rumore estivo ma il nemico siamo noi. La nostra generazione ha smesso di portare cultura e si è imborghesita.
Tu chi sei?
Sono un piccolo punk cinquantenne. Dovremmo essere un po’ più aperti e coraggiosi, supportando artisti, cineasti e teatri. Una volta era una conquista.