Testo e videoclip, che qui vedete in esclusiva, sono dedicati al quartiere romano di Casal de' Pazzi/Rebibbia. Il titolo del brano Mammut è ispirato alla mascotte di zona, un simbolico elefante preistorico. Lo presenta l'artista con un suo scritto
Mammut è il titolo del mio nuovo singolo e video che esce domani per la label Redgoldgreen, io sono Gimbo e ora vi racconto la mia storia. Il mio vero nome è Giampietro Pica, Gimbo è lo pseudonimo che ho voluto dare ai miei progetti musicali da solista. Ma cosa vuol dire Gimbo? È il nomignolo con il quale mi chiamavano da piccolo, ma, è anche un piccolo tributo a due artisti famosi che hanno il mio stesso soprannome: Gilberto Gil e Jim Morrison.
Artisti tanto diversi così come i generi musicali che ho sempre cercato di abbracciare, travalicando le “frontiere” e lasciandomi influenzare dal reggae come dalla musica caraibica, dall’afro come dal folk americano, muovendomi con disinvoltura verso la popular music.
La mia carriera corre indietro negli anni, dove prima di dedicarmi alla carriera solista, la mia ricerca musicale ha sempre spaziato a 360° in tutte le musiche del mondo. Conosciuto già come Jump nell’ambito della scena musicale, sono chitarrista, autore e compositore con numerose collaborazioni, maturate dal 1997 ad oggi, sia come strumentista, sia come cantante. Fondatore di diversi progetti tra cui i Terradunione con cui ho prodotto il disco T.U. per Warner Music Italy ed il singolo “Scorre il tempo” compreso in “Sonica the best of” per Universal Music Italia, ma anche Acoustic Impact con cui ho pubblicato il singolo “No Nuke Riddim” per Bizzarri Records in collaborazione con Ginko e Raphael.
In Mammut ho cercato di mettere in evidenza la semplicità del cantautorato più puro, la concretezza di rime e suoni che vogliono raccontare una storia. Un block notes e una chitarra che si sposano, però, con un arrangiamento ricercato che vuole omaggiare i capiscuola del genere italiano come De Gregori o Dalla. Le suggestioni fugaci di un momento si susseguono tra strofe e ritornelli costellati di melodie e armonie, dove un delicato assolo di clarinetto del Mastro Attilio Errico Agnello chiude il brano. Assieme alla mia chitarra acustica ho voluto accanto a me anche il contrabbasso di Giacomo Nardelli e la drum machine di Raina e Bootloop.
Sia il testo, sia il videoclip sono dedicati al quartiere capitolino Casal de' Pazzi/Rebibbia. Proprio il titolo del brano Mammut, infatti, è ispirato alla mascotte di zona: un simbolico elefante preistorico che si aggira per le strade e per le piazze di questo luogo della periferia Nord-Est di Roma. Il video, realizzato con il patrocinio del Comitato Mammut, è dedicato a tutti quelli che questo quartiere, lo hanno vissuto e a chi ancora lo vive, all'impegno sociale delle persone e alle molte manifestazioni di questa unità.
Il brano descrive in modo personale e simbolico le caratteristiche di quella zona, attraverso lo sguardo del protagonista, che è proprio il Mammut. Questo girovagare è scandito da diversi riferimenti testuali dai film di Pasolini che nel quartiere visse, alla solidarietà di quartiere, dai writer del mondo Hip-Hop ed ai familiari dei detenuti che da fuori gridano verso il carcere per un saluto. Tutto lo screen play è costituito dalle tavole inedite della pittrice e illustratrice Clelia Catalano, che con il suo tocco ha creato e animato delicate composizioni che accompagnano testo e musica. Delicati accostamenti cromatici e pennellate oniriche descrivono scenari intimi fuori dallo spazio e dal tempo, e ciascuno, in modo diverso, è parte della vita del quartiere...”.