La Grande Onda di Barbara Eramo abbraccia tutti gli emisferi

Musica

Barbara Eramo, spirito pop e world, pubblica il nuovo album Emisferi. Da qui arriva La Grande Onda, il singolo che è anche un video che potete vedere in anteprima accompagnato da un testo esclusivo dell'artista

Emisferi è un disco che contiene più anime, diretta espressione del mio percorso musicale e che lascia soprattutto la voce alla conduzione del viaggio al suo interno. Le sonorità sono ampie a tratti cinematografiche, con l’idea che possano riempire l’aria di immagini, suggestioni, grazie soprattutto alla presenza degli archi in molti brani e di lievi richiami d’Oriente. Un’attitudine minimale dove emergono nitide le melodie senza rinunciare a momenti di maggior impatto ritmico ispirati ai miei ascolti “teen” nei pieni anni 80.
In alcuni brani ho scelto di non utilizzare parole ma legare la voce ai suoni, diventare strumento tra gli altri utilizzando un linguaggio astratto, arcaico ed intuitivo: il brano La Grande Onda ne è la piena espressione. Il videoclip che lo accompagna ha il vissuto di una estasi artistica, la sindrome di Stendhal che mi coglie osservando i quadri sonori realizzati da Pejman Tadayon. Il video è stato realizzato da Artigiani Digitali e le parti animate sono ad opera di Sergio D'Innocenzo. 
I testi dell’album Emisferi hanno uno sguardo femminile, circolare, invocano la necessità di un misticismo lontano dai luoghi di culto e voraci di vita, raccontano di come il corpo sia un abito e come tale un'occasione; del disagio ad accettare la naturale bellezza dell’imperfezione; della drammatica attitudine alla condanna facile pervasa di pregiudizio verso il femminile e di cui la Storia è testimone; dei nostri emisferi che non possono decidere nulla in autonomia; di questa danza solitaria che spesso conduciamo nelle nostre vite pur essendo diamanti grezzi, ma che per vivere devono rifrangersi di luce, di umanità. 
Tutto ciò che esprime polarità, diversità, apparente separazione, sono in realtà elementi necessari l’uno all’altra per formare un’Unità, una forma compiuta, piena. Questo è il concept del disco. Spesso ho avuto bisogno di ricorrere alla poesia e a figure d'ispirazione; l'Uomo tigre ad esempio, parte dalla citazione del famoso cartone giapponese per parlare di eroi contemporanei e di cosa sia per me la forza ovvero le idee e il cuore: una personalissima dedica al sindaco Mimmo Lucano, col contributo letterario dello scrittore Claudio Morici ospite nel brano. 
In due brani – “Antiphona” e “L’Ospite” - ho estratto alcuni passaggi letterari composti da poetesse mistiche provenienti da culture diverse (Ildegarda di Birgen, tedesca, nel primo e Rabi’a al’Adawiyya araba e mistica sufi, nel secondo titolo). 
L’ultima traccia è una personale versione per sola voce del brano “Aatini al Nay”, nota canzone di tutto il mondo arabo composta sui versi del poeta libanese Khalil Gibran. Il brano è introdotto da un assolo di nay, ovvero lo strumento a fiato del medio oriente ed è suonato da Pejman Tadayon.

La scelta di cantare in italiano ma anche in altre lingue esistenti e non, sia in termini lessicali che musicali, credo sia la matrice del DNA di questo mio nuovo progetto discografico che ha avuto una gestazione lunga in quanto -parlo solo per quanto mi riguarda- non può esserci fretta nella creazione di qualcosa, così come nella sua condivisione.

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