L'annuncio è su Twitter: Giovanni Scialpi, in arte Shalpy, annuncia per fine anno il ritiro. Resta vago sui motivi, parla di un periodo di grande travaglio
Si spegne il Rocking Rolling. Giovanni Scialpi, in arte Shalpy dal 2012, annuncia il suo ritiro dalla scena musicale a fine 2020. Non precisa il motivo e affida la notiza a Twitter. Ha avuto una carriera altalenante, carsica con momenti di grande popolarità e altri di oblio. La sua stagione aurea è agli albori degli anni Ottanta quando è tra i protagonisti di una scena rock alternativa italiana. C'erano Alberto Camerini, Ivan Cattaneo, Alberto Fortis e poi lui, più grintoso, più cattivo, musicalmente parlando. Rocking Rolling, Cigarettes and Coffee e No East no West sono tutt'oggi brani che fanno ballare i millenial. Rocking Rolling è del 1983, vince un premio al Festivalbar e trasforma Scialpi, nato a Parma nel 1962 ma di orgini tarantine, in una icona. Nulla è lasciato al caso nel suo personaggio: a captarne le potenzialità è quel geniaccio di Franco Migliacci, mentre la sua immagine colorata, eclettiva, estrosa ha dietro Guido Harari e Mario Convertino. I suoi concerti sfiorano le atmosfere Punk: di quella che è stata l'ultima rivoluzione musicale, lui ha lo spirito ma non la violenza verbale. Piace, piace molto alle donne con quel suo viso liscio, quei capelli pazzi e quegli occhi che calamitano desideri e pulsioni proibite. Collabora con Mango, flirta con l'elettronica e quando sfodera quella ballatona che è Cigarettes and Coffe i cuori si stringono.
Al Festivalbar è di casa, frequenta Sanremo (con scarso successo), approda in televisione (c'erano ancora i varietà, gli ultimi) e fa una cameo in una puntata della serie L'Ispettore Derrick. La trasgressione ce l'ha dentro e tracima all'inizio degli anni Novanta sulla scia del brano A...amare: abiti succinti, un po' Village People un po' Achille Lauro. Spettacolarizzare se stesso non lo preserva dal declino che si perpetua con l'incompreso album Spazio 1995. Cerca vie alternative, forse il mondo che ha contribuito a creare non esiste più, forse è evoluto in una direzione che lui non ha colto. Prova la via del musical e musicalmente sparisce per sei anni. Una vita in una stagione in cui la discografia sta cambiando e si fa vorace, digerisce uomini e canzoni. Non c'è più il tempo per metabolizzare il successo. La sua inquietudine lo porta a cambiare il nome, nel 2012 appare Shalpy e le sue sonorità oscillano tra il synth pop e la dance pop. Annaspa. Canta in spagnolo, ritorna all'italiano e si regala una edizione di Pechino Express con neo-marito Robeto Blasi. Diventano una coppia simbolo per il movimento LGBT, l'omosessualità entra nei suoi testi e contestualmente dalla sua vita esce il marito. Il matrimonio è finito. Ci sono ancora alcuni singoli, tra cui Pettirosso e Il dolore del cuore, girato con la tecnica del piano sequenza. Qualche apparizione in tv. Tanto orgoglio ma pochi numeri. Lui che per circa dieci anni ha dominato le classifiche ne è diventato spettatore. Oggi, 16 giugno 2020, ha annunciato il ritiro a fine anno. Cresce l'attesa per una grande festa. Un serata tutta Rocking Rolling.