Achille Lauro introduce il gettone nel suo pazzo jukebox e seleziona il tasto A1: Bam bam Twist e inizia un’estate anni Sessanta...Dal tramonto all’alba
Il “Malandrino della musica italiana, sua Eccellenza Achille Lauro”, sbanda tra richiami di atmosfere cinematografiche, in una gimcana tra Tarantino e Scorsese, tra Vincent Vega e Henry Hill, con un twist per “Bravi ragazzi”, dai tratti Pulp. Un ritmo di chitarre e rullante semplice ed intrigante, nel quale è facile immaginare sparatorie e fughe rocambolesche, come nella migliore tradizione cinematografica, per colpa della “Donna del Boss".
“In tempi di distanziamento sociale, la mia follia vi porta in pista con un ballo a due, che è stato allo stesso tempo il più promiscuo ed il più elegante degli anni “mitici” e “favolosi” del Miracolo Economico - ha dichiarato Achille Lauro -. Un ballo che nasce dalla gestualità dello “spegnere mozziconi di sigarette sulla pista da ballo e pulire le superfici con le estremità di un asciugamano”: il Twist, l’evoluzione sexy e sensuale dello Swing.”
Achille Lauro, artista innovativo e multiforme, viaggiatore senza tempo, ripercorre gli anni come fossero porte aperte dalle quali entra ed esce con grande disinvoltura. In pochi anni l’artista ha saputo sapientemente miscelare il suo mondo artistico e musicale con quello delle arti visive e oggi è sicuramente un importante riferimento per la musica nazionale, e tra i più contesi artisti nel mondo della scena visiva internazionale. Il suo talento ricorda quello di un alchimista, capace di fondere diversi generi musicali e visivi, rendendoli contemporanei ma sempre nell’assoluto rispetto dell’opera originale e omaggiando i riferimenti culturali della sua storia. Ispirato ed ispiratore al tempo stesso, stilista e modello, regista ed attore, in lui si fondono ruoli che lo rendono straordinariamente diverso: un no gender.