Fuori Tempo è il nuovo singolo di Giei ed è una canzone che fa parte del suo disco d’esordio Panic. L'anteprima del video accompagnata da un testo esclusivo dell'artista
Quello che volevamo realizzare era un video esplosivo e penso proprio che ci siamo riusciti in pieno. Fuori Tempo è una canzone che fa parte del mio disco d’esordio Panic, uscito a dicembre 2019. In qualche modo racchiude in sé tutta l’anima dell’album, ovvero un progetto eterogeneo che riunisce generi musicali diversi e che mi hanno influenzato in molti anni di palchi e corde spezzate. È una canzone funky-rock, difficile da inquadrare in un solo genere, mossa da un riff di chitarra “fuzzoso” e persistente, elettrizzante, che sembra quasi una campionatura in loop. Quando ho pensato come tradurlo visivamente mi sembrava ovvio ricreare una dimensione
con tanti VFX e molti elementi frenetici che scandissero il tempo, seguendo la batteria e quel loop di chitarra martellante. Una sorta di zapping di effetti scenici, che ti caricano come prima di salire sul palco. Una carica che, seguendo la canzone, si fa sempre più presente esplodendo alla fine come fuochi d’artificio. In poche parole, un video che ti carica bene. Fuori Tempo è il brano più rock contenuto all’interno del mio album e così doveva essere anche il video. I ragazzi della Filetto Films e io abbiamo così avuto l’opportunità di girarlo in un grande studio a Milano che ci ha concesso di pensare un po’ più in grande rispetto agli altri videoclip. Oltre ad essere un musicista, sono anche uno sceneggiatore, motivo per il quale cerco sempre di avere un’attenzione in più per i video. Con Fuori Tempo diciamo che mi sono tolto un
sassolino dalla scarpa, ovvero quello di realizzare un video interamente in green-screen. Il clima sul set era esaltante, inebriante, esattamente quello che voglio trasmettere con la mia musica. Ho diretto il video in prima persona insieme a Lorenzo Bramati. Il direttore della fotografia è stato Giulio Melani, mentre la post-produzione è stata affidata alle mani di Gianluca Fabbricino che ha realizzato tutto l’impianto grafico e di VFX, oltre al montaggio. La canzone in realtà è stata scritta per un contest che Gabriele Salvatores aveva fatto qualche anno fa. Il vincitore sarebbe entrato nella colonna sonora del film Il Ragazzo Invisibile. Com’è finita? Ho composto il pezzo, ma non l’ho mai iscritto. Nasce quindi così, una canzone adatta per un film di supereroi, in particolare un adolescente che ha il potere dell’invisibilità, ma che per forza di cose non può mostrarlo. Una contraddizione, come questo pezzo. Una canzone incredibilmente a tempo, con un battito molto regolare, che però si chiama Fuori Tempo. Quando ho riletto il testo prima di registrarlo per l’album, mi sono accorto che in maniera inconscia avevo parlato di me, di tutte quelle volte che mi sento invisibile o guidatodal pregiudizio degli altri; di quelle volte in cui nonostante tutto, mi sento fuori tempo. E allora ho risposto con un bel fuzz di chitarra.
Come dico nella canzone lasciatemi l’istinto di poter scegliere se piangere o gridare.