Mox racconta la fine di un amore attraverso la musa Mara: l'INTERVISTA

Musica

Fabrizio Basso

Mara è contenuto nel progetto discografico d’esordio di Mox "Figurati l'amore" e qui viene rivisitato dagli artisti assumendo una veste ancora più intima e acustica che dona nuova luce alla canzone. l'INTERVISTA

L'amore può finire e c'è chi quel momento sa racchiuderlo in una canzone. Scegliendo, come avviene talvolta quando si parla di cronaca, un nome fittizio. Perché la Mara di Mox nella vita ha un altro nome. In questa rivistazione del suo brano Marco Santoro, che si definisce romano e romantico, ha chiesto la collaborazione dei Canova. Il brano arriva dopo il successo di Fino a quando il cielo esiste, pubblicato a marzo 2020 con la collaborazione di Fulminacci, in cui i due artisti giocano con l’ironia e il sarcasmo nell’intento di sottolineare la necessità di un impegno personale e di comunità nei confronti del mondo che viviamo. Una settimana prima Mox ha pubblicato Brava, in una nuova versione con la collaborazione di Dimartino.

La scelta di Mara come singolo dove nasce?
Ho scelto questa canzone perché più di ogni altra parlava della fine di una relazione, di conseguenza pensavo fosse troppo personale per essere cantato da tanti.
Hai voluto al tuo fianco i Canova.
Un featuring è utile per sdrammatizza, rende un po’ meno personale una storia personale. Un po’ meno emozionale.
Come è nato il brano?
La ho scritta nel pieno di quel periodo e alla fine dovevo solo copiarla. Nasce dall’esigenza di sfogare la rabbia per come sono andate le cose. Una confidenza con me stesso. Musica è psicanalisi.
Difficile raccontare l'amore?
E' la cosa più naturale, fino a qualche anno fa era quasi una parolaccia scrivere canzoni d’amore, oggi è stata sdoganata ed è un bene. Mi è servito a scrivere Mara, ogni esperienza serve.
La diretta interessata la ha ascoltata?
Sì e le è piaciuta. Ovviamente Mara è un nome di fantasia.
Dove ti porterà?
Mi auguro sia l’inizio di tanti album. Faceva parte del mio album d’esordio del 2018 Figurati l'Amore: si concentrava nel descrivere e analizzare una storia d’amore nel suo sviluppo. Mi sono concentrato nel cantare l’amore.
Tra gli stimoli citi anche Alessandro Baricco.
Più che lo scrittore amo il divulgatore. E’ bravo a descrivere quello che gli sta cuore.
Il lockdown (speciale coronavirus) ti ha portato creatività?
Ho scritto molto rispettando la quarantena. Sono casalingo e ne ho approfittao per rimettere ma su tante cose. Ho anche scritto una canzone sulla quarantena.
Confermi dunque che il cantautore è un solitario?
Non in assoluto, può avere diversi sapori, Io sono solitario.
La tua creatività si è ispirata dalla finestra?
La quantena la ho fatto a casa di un amico e sporgersi dalla sua finestra era già una novità. Da lì ho fatto foto che è la copertina della canzone sulla quarantena e si intitola Tanto non Esco.
Cosa desideri?
Voglio tornare a fare concerti. Ora non è possibile se non a condizioni troppo estreme. Non voglio rinunciare a nessuno aspetto del live. Lavorerò su altri progetti nell'attesa. I concerti sono abbracci e assembramento.
Nella quotidianità?
Già recuperato la maggior parte degli abbracci. Nei weekend andrò al lago di Martignano, una riserva naturale, il mio posto preferito.
Consigli sull'amore?
In amore si naviga un po’ a vista, si impara poco, le canzoni sono fotografie più che buono consigli.

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