Sabato 16 maggio è il giorno di Europa Shine a Light, la manifestazione ibternazionale che subentra, una tantum, all'Eurovision Song Contest. L'Italia è rappresentata da Diodato: l'NTERVISTA
E’ lo show live più importante al mondo e anche quello va in stand by. L’Eurovision Song Constest fa il suo anno sabbatico, stoppato dal coronavirus (IL LIVEBLOG), e viene sostituito dall’Europe Shine a Light. Lo vedremo in televisione su Raiuno sabato sera a partire dalle ore 20.40. Il nostro alfiere è Antonio Diodato, vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo con Fai Rumore. La sua performance è stata realizzata in una deserta e suggestiva Arena di Verona colorata di tricolore. Ma ci saranno anche, sempre in collegamento virtuale, Mahmood, Ermal Meta e Fabrizio Moro, Francesco Gabbani, Francesca Michielin, Il Volo e Albano che ha partecipato tre volte, una anche da corista. Diodato, fresco vincitore del David di Donatello col brano Che Vita meravigliosa presente in Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek, si sta preparano all’Europa Shine a Light. L’INTERVISTA
Antonio Fai Rumore è tra le più cantate dai balconi in questo periodo.
Quando la ho scritta sono partito dalla mia emozione, è un invito ad abbattere i muri e credevo che la condivisione d’amore dei mesi successivi fosse il picco, mai avrei creduto di vederla trasformarsi in un urlo di liberazione. Manifesta la volontà di rivendicare la propria libertà.
Cosa ti ha maggiormente colpito?
Mi ha sconvolto e mi ha ricordato cosa deve fare la musica e perché io la faccio. Mi ha riconnesso con la volontà di fare musica per comunicare e farla diventare anche l’emozione di qualcun altro.
A te capita?
Certo, talvolta ascolto canzoni altrui e penso che è stata scritta per me per quello che comunica: vederlo fare con le mie canzoni è pazzesco. La vita mi sta dando grandi opportunità e non mi sento di essere negativo nonostante il periodo.
La musica ci ha sostenuto.
Vogliamo sentirci parte di un corpo unico in un momento di divisioni come si vede in Europa.
Mi racconti dell’Arena di Verona?
Cantare Fai Rumore da solo all’interno dell’Arena, avere riacceso le luci in un tempio della musica mondiale è motivo di grande orgoglio. Sentire risuonare la mia voce in un luogo magico e tornare indietro con un bagaglio culturale di storia millenaria mi ha fatto sentire in un tempo sospeso.
Come ci sei arrivato?
All’Arena? Con l’autocertificazione. Fa strano incontrare persone e non poterle abbracciare. Io sono fisico. Resta comunque un periodo che offre opportunità.
Poi c’è il David di Donatello con Che vita Meravigliosa.
Si sono unite due grandi passioni della mia vita, sin da bambino ho amato il cinema e lo ho frequentato anche da solo. Io entro nello schermo e divento quei personaggi che lo popolano dunque non sono molto di compagnia al cinema, mi astraggo. Poi personaggi e immagini me li porto a casa.
Però hai scelto la musica.
Sono due grandi passioni poi ho scelto la musica ma chissà che un giorno non diventi anche un regista, come hanno fatto altri mie colleghi. E’ stato un privilegio posare le mie note sulle immagini di Ferzan Ozpetek. E’ emozionante un premio così, ero a casa da solo sul divano quando lo hanno comunicato. Stanno succedendo cose incredibili. Cinema e musica si amplificano e credo che nella mia musica ci siano tante immagini che spero si riescano a vedere.
Sei stato creativo in queste settimane a casa?
Arriverà nuova musica. Ho vissuto la quarantena in casa, uscivo solo per fare la spesa. Arrivavo da Sanremo con una velocità pazzesca e quando mi sono fermato ho riflettuto su tutto quello che mi accadeva. Poi ho iniziato a buttare giù su semplici fogli cose che forse ascolterete molto presto.
Cambierà il nostro rapporto con l’ambiente?
Vengo da Taranto, una città che ha grandi problemi di inquinamento. Ora abbiamo compreso ancora meglio quanto siamo legati e interconnessi alla natura. Sono direttore artistico di una manifestazione del Primo Maggio a Taranto che denuncia situazioni insostenibili. La musica un grande amplificatore per questi temi e credo possa portare il suo messaggio più lontano di altri canali.
Domenico Modugno vinse l’Eurovision: cosa rappresenta per te, lo celebrerai?
Ogni volta che avvicinano il mio nome al suo è una emozione, per me è un faro, lo ho studiato in un periodo della mia vita, è uno dei più grandi artisti di sempre. E’ compreso e amato nel mondo. Abbiamo anche la stessa etichetta discografica, la Carosello Record. Quando ho visto sul sito di Carosello i nostri nomi vicini ho realizzato uno screenshot. Penso di omaggiarlo.
Se pensi alla tua musica cosa dici?
Ho sempre chiesto alla mia musica di portarmi in giro il più possibile, ora lei va per il mondo e non riesco più a seguirla.
L’anno prossimo tornerai all’Eurovision?
Se mi invitano vado anche solo come ospite