I tanti Primo Maggio nella carriera di Cristiano Godano e soci
È un concerto del Primo Maggio particolare quello 2020 a causa della pandemia di Coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - I NUMERI ITALIANI: GRAFICHE) e sarà particolare anche la presenza dei Marlene Kuntz, che però non hanno voluto dare buca all’evento. Non ci sarà la band al completo, ma solo il frontman Cristiano Godano. Proprio il volto del gruppo ha spiegato via Facebook le motivazioni di questa scelta, forzata più che voluta. «Sarò presente anche io all'edizione 2020, una edizione che potete ben intuire avrà le sue peculiarità: un manipolo cospicuo di tecnici, tutti con mascherina, era di fronte a me, unico rappresentante di un pubblico altrimenti assente, nel bellissimo Auditorium di Roma. Era impossibile far scendere i Marlene: le restrizioni sui viaggi interregionali sono ancora complesse. Mentre invece, essendo io a Roma... Speriamo vi piaccia: dopo quasi due mesi di clausura, incartapecorito e rammollito, ritrovarsi di colpo su un palco serio e fastoso per cercare di dare il meglio è di per sé situazione straniante. Ma uscire di casa per far qualcosa di diverso che non fosse la sola spesa negli immediati pressi ha regalato piacevolezze niente male. Grazie dunque al Primo Maggio per l'invito. P.S.: ho registrato due pezzi, non so se li passeranno entrambi. Uno con una cara amica: se passerà quel pezzo scoprirete». Tutto è bene ciò che finisce bene, ma in realtà il rapporto tra Marlene Kuntz e Primo Maggio è sempre stato piuttosto particolare…
La canzone “Primo Maggio”
I Marlene Kuntz sono così legati al giorno della Festa dei Lavoratori da avergli dedicato un brano. Si tratta di “Primo Maggio”, pezzo inserito nell’album “Che cosa vedi” del 2000. Uno dei dischi di punta della produzione del gruppo, quello trainato dal successo di “La canzone che scrivo per te” insieme a Skin. Un album, il quarto della carriera dei Marlene Kuntz, che alla band vale anche un disco d’oro. Tornando alla canzone, si tratta della traccia numero 8 del disco ed è una lettura molto personale e caustica del Primo Maggio, che si conclude con una strofa assai evocativa: “Ma il giorno seguente non mi piaceva niente/Tranne una frase giocosa ed eloquente/Diceva: il lavoro debilita l'uomo/Il lavoro debilita l'uomo”. “Che cosa vedi” è l’opera che spaccò i fan dei Marlene Kuntz, essendo il primo lavoro per una major (c’è la firma della Sonica Factory, ma alle spalle c’è la Virgin) e quello che vede per la prima volta il noise-rock di chiara ispirazione americana di Godano e soci aprirsi al pop e alle tastiere elettroniche.
Le polemiche dopo l’esibizione del 2016
Nel corso della loro lunga e fortunata carriera, i Marlene Kuntz sono saliti per sei volte sul palco del Primo Maggio romano, ma l’ultima, quella del 2016, non era filata esattamente tutta liscia. Il gruppo, ultimo a esibirsi prima della pausa delle ore 19, è salito sul palco per eseguire le sue tre canzoni in programma (“Sulla strada dei ricordi”, “Il genio” e il classicissimo “Nuotando nell’aria”) ma si è visto costretto a sospendere l’esibizione poco prima dell’ultimo brano in scaletta per l’ingresso sul palco del comico Max Faiella. La band affidò a Facebook la sua reazione stizzita con un post che lasciava poche interpretazioni: «Per un pasticcio di qualche tipo è stata tagliata “Nuotando nell'aria”. Evitiamo di voler capire quale tipo di pasticcio è stato: ma a volte in Italia se fai rock in un certo modo sei veramente un marziano. Che Paese... Beh: il resto ci è sembrato figo. Speriamo anche per voi». Frattura poi ricomposta con Cristiano Godano a correggere un minimo il tiro: «Questo incidente non mette in discussione il nostro rapporto con l'evento Primo Maggio». E infatti eccoli di nuovo a dire sì al concertone per eccellenza.