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Giorgio Gaber, le migliori canzoni presentate da Gian Piero Alloisio

Musica

Fabrizio Basso

GianPiero Alloisio fotografato da Chiara Alloisio

E' un esordio di quelli che lasciano il segno. Il 29 aprile del 1961 c'è il debutto in classifica con Non arrossire di Giorgio Gaber. Approfittiamo della ricorrenza per scegliere, con Gian Piero Alloisio, che ha collaborato con Gaber per quasi 15 anni, dieci brani con un valore speciale

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(@BassoFabrizio)

Non arrossire quando tu guardo ma ferma il tuo cuore che trema d'amor...quante volte abbiamo sentito questa strofa che chiude Non Arrossire, il brano, epico ed epocale, di Giorgio Gaber che entrò in classifica il 29 aprile del 1961. Una ballata romantica, dolcemente ipnotica. La ho riascoltata in questi giorni, come ho riascoltato tante cose di Gaber, a partire da quelle che mi ha indicato GianPiero Alloisio che con Gaber ha lavorato, come autore di teatro, di canzoni e di sceneggiature, tra il 1980 e il 1994. Un sodalizio, una amicizia durati quasi tre lustri e che in realtà non si sono mai fermati in quanto Alloisio ha costruito spettacoli sull'amico Giorgio e li ha portati in giro per l'Italia contribuendo a diffondere, raccontare e spiegare quell'immenso patrimonio musical-culturale. Così Alloisio mi ha parlato di Giorgio Gaber: "Nel corso di quegli anni, ma spero anche dopo, ho sempre avuto nei suoi confronti lo sguardo dell’apprendista che frequenta la bottega del maestro artigiano. Uno sguardo da ragazzo, insomma". Gian Piero Alloisio nel 2017 ha scritto Il mio amico Giorgio Gaber, un tributo affettuoso a un uomo non superficiale, un libro che è anche uno spettacolo; e dal 2004 organizza, su invito di Dalia Gaberscik, tributi per onorarne l’opera, immensa anche nel campo della prosa, e la persona. In questo periodo di confinamento Alloisio ha registrato, rigorosamente a casa, con l’aiuto della figlia Chiara, tre video lezioni spettacolo per le scuole sul tema della Resistenza e lo spettacolo di Teatro Canzone La Benedicta, dedicato al partigiano musicista Angelo “Lanfranco” Rossi.

IL DECALOGO GABERIANO SECONDO GIAN PIERO ALLOISIO

Le strade di notte
Una grande canzone del 1960 che, dal 2013, dà il titolo all’evento musicale e teatrale che apre il Festival Gaber in Toscana e che vede la partecipazione di centinaia di artisti professionisti e amatoriali. Un omaggio che ho ideato per il mio amico Giorgio Gaber.

Torpedo blu
Gaber, che ha una formazione musicale jazz, costruisce una canzoncina divertente su una serie incredibile di raffinatissimi accordi. Ogni giovane chitarrista la dovrebbe imparare. Io l’ho imparata a sessant’anni: meglio tardi che mai.

La libertà
A questa canzone, che comincia a esser nota quanto l’Inno di Mameli e Bella ciao, è legato un ricordo che rivela il carattere di Gaber: eravamo nella sua casa milanese e stavamo scrivendo uno spettacolo per Ombretta Colli, squilla il telefono fisso e Gaber va a rispondere. Torna poco dopo sorridente, ma senza rivelare nulla. Io, incuriosito, gli chiedo se ci sono novità. E lui: “No, niente, era il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Dice che gli piace molto La libertà”. E ha ripreso a lavorare, sobrio ed essenziale, come sempre.

Far finta di essere sani
La musica, ben costruita, serve soprattutto a veicolare un testo che rappresenta perfettamente il pensiero di Gaber-Luporini su quello che crediamo di essere e quello che in realtà siamo. Del resto i due autori si definivano, pudicamente, “filosofi ignoranti”.

Il dilemma
Una canzone a cui sono particolarmente legato perché, in uno dei nostri primi incontri di lavoro, Gaber mi chiese di cantarla e la incisi nel mio primo album da solista. Dura sette minuti e i giovani dovrebbero ascoltarla perché ci parla della fedeltà e, in qualche modo, di resistenza. I giovani cantanti dovrebbero impararla perché è difficilissima.

Destra Sinistra
Probabilmente senza volerlo, Gaber e Luporini hanno scritto una delle canzoni fondanti il pensiero populista degli ultimi anni. È anche un bellissimo esempio di Teatro Canzone, nuovo genere drammaturgico inventato dal nostro Signor G.

Il conformista
Una delle specialità di Gaber è stata la canzone comica di contenuto. Questa è una perla piena di ironia, autoironia e profonde verità.

La strana famiglia
Canzone decisamente comica sulle trasmissioni televisive. L’abbiamo scritta insieme, ma poi Ombretta Colli ci ha messo del suo, per un ipotetico album di false canzoni popolari. In seguito l’ha registrata Enzo Jannacci. Dopo la scomparsa di Gaber, ne ho aggiornato alcune strofe per chi ha continuato a cantarla: Paolo Rossi, Enzo Iacchetti, Giobbe Covatta e non solo.

La parola io
Canzone geniale che parte dalla parola più semplice e più importante per la vita di tutti. Grande musica emotiva. Può essere ascoltata anche dalla voce di Franco Battiato, grande amico e collaboratore di Gaber.

Non insegnate ai bambini
Canzone-Testamento uscita postuma. Un messaggio per il futuro. I giovani dovrebbero ascoltarla perché è rivolta a loro.