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Adriano Celentano, le canzoni più famose

Musica

Da “Il tuo bacio è come un rock” a “L’arcobaleno”, le canzoni più famose di Adriano Celentano

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Dalla fine degli anni Cinquanta Adriano Celentano ha segnato in maniera indelebile la musica italiana leggera diventando un punto di riferimento e un pilastro inossidabile del mondo dello spettacolo. In carriera ha pubblicato alcuni degli album più venduti nella storia in Italia e cantato brani diventati tra i più noti nel nostro Paese e all’estero. La sua fama ha superato i confini nazionali ottenendo riscontri anche in Europa, Asia, Stati Uniti e Sud America. Catalizzatore dei mass media, è stato in grado di anticipare le mode e i cambiamenti della musica diventando il precursore in Italia di un genere influenzato dal rock and roll. Nella sua discografia sono tantissime le canzoni da ricordare, ne abbiamo scelte 14 tra le più famose:

  • Il tuo bacio è come un rock
  • Il ragazzo della via Gluck
  • Azzurro
  • 24 mila baci
  • Una carezza in un pugno
  • La coppia più bella del mondo
  • Prisencolinensinainciusol
  • L’emozione non ha voce
  • Pregherò
  • Il tempo se ne va
  • Soli
  • Acqua e sale
  • Storia d’amore
  • L’arcobaleno

Il tuo bacio è come un rock

Pubblicato nel 1959, “Il tuo bacio è come un rock” vince il Festival di Ancona e apre le porte del successo ad Adriano Celentano. La sua esibizione scuote il pubblico e diventa un caso nazionale. Da piccolo fenomeno del milanese, il Molleggiato colpisce tutta Italia e in due settimane la canzone vende oltre 300 mila copie conquistando la prima posizione in classifica. Nel disco è presente anche Giorgio Gaber che suona la chitarra ritmica.

24 mila baci

Scritta da Adriano Celentano, Ezio Leoni, Pietro Vivarelli e Lucio Fulci, “24 mila baci” conquista il secondo posto al Festival di Sanremo 1961. L’esibizione di Celentano scandalizza il pubblico, l’artista dà le spalle e si gira solo dopo il cambio di tempo dell'orchestra. L’episodio entrerà nella storia dello spettacolo aumentando ulteriormente la celebrità di Adriano.

Pregherò

Pubblicata prima come singolo nel 1962 e poi nell’album “Non mi dir” del 1965, “Pregherò” è una cover di "Stand by me" portata al successo da Ben E. King e scritta con Jerry Leiber e Mike Stoller nel 1961. Dal testo emozionante e coinvolgente, venne scelta da Dalida per una cover in francese.

Il ragazzo della via Gluck

Canzone autobiografica e tra le più famose di Adriano Celentano, “Il ragazzo della via Gluck” racconta l’infanzia e parte dell’adolescenza del cantautore. Il nostalgico rimpianto di un mondo perduto diventa un inno senza tempo nonostante l'esclusione dal Festival di Sanremo dopo la prima serata. Tra le più rappresentative della sua carriera, la canzone è presente in numerosi album e riproposta in tutti i live dell’artista.

Azzurro

Tra le canzoni più famose della storia della musica leggera italiana, “Azzurro” è stata scritta da Paolo Conte e pubblicata nel 1968 su 45 giri e nell'album omonimo “Azzurro/Una carezza in un pugno”. Entrata nell’immaginario collettivo degli italiani, si distacca dalla tradizione per il suo genere poco tradizionale. Una sorta di marcetta che ha incantato fin dal primo ascolto.

Una carezza in un pugno

Inizialmente immaginata come lato A dell’album “Azzurro/Una carezza in un pugno”, la canzone viene considerata meno rilevante ma nel lungo termine diventa un altro evergreen della discografia di Adriano Celentano. È uno dei pochissimi casi nella storia della musica dove sia il lato B che il lato A di un 45 giri diventano famosi. Scritta da Gino Santercole e Nando de Luca, una canzone d’amore che permette ad Adriano Celentano di abbandonare il rock'n'roll.

La coppia più bella del mondo

Pubblicata nel 1967 è identificata come la canzone che descrive al meglio il rapporto con la moglie Claudia Mori. Anche “La coppia più bella del mondo” entra nell’immaginario collettivo degli italiani diventando immediatamente un evergreen.

Storia d’amore

Storia d’amore” arriva dopo il grande successo di “Azzurro” e “Una carezza in un pugno” e viene pubblicata nel 1969. Scritta dallo stesso Adriano Celentano con Luciano Beretta e Miki del Prete, racconta una storia d’amore moderna e maledetta: una ragazza rinuncia al suo amore per un marito più facoltoso. L’innamorato deluso è troppo orgoglioso per dimenticare l’offesa subita.

Prisencolinensinainciusol

Nel 1972 Adriano Celentano sorprende tutti con “Prisencolinensinainciusol”, canzone che usa una lingua inventata, una sorta di inglese maccheronico nato durante la registrazione del brano “Disc Jockey”. Per il cantautore rappresenta "la ribellione alle convenzioni. Anche musicali". Il successo è clamoroso in Italia e in tutta Europa, con la canzone che raggiunge anche gli Stati Uniti. Nel 2009 un blogger canadese parla del brano come "simbolo del fascino dello slang finto-anglofono" e a distanza di anni “Prisencolinensinainciusol” ritorna popolare. Viene definito uno dei primi rap italiani della storia.

Soli

Catturato dalle attenzioni del cinema, Adriano Celentano ritorna al grande successo musicale con “Soli”. Scritta da Toto Cutugno e Cristiano Minellono, una canzone prettamente celentaniana come ammette lo stesso Cutugno: “Con Adriano c'è qualcosa di più. Adriano è il più grande artista che l'Italia abbia mai avuto. E ci sono delle somiglianze tra noi che mi rendono orgoglioso, ad esempio il fatto che abbiamo un po' la stessa voce, e su molte cose la pensiamo alla stessa maniera”. Il brano entra ad agosto 1978 nella top ten dei singoli più venduti. Lentamente conquista posizioni e a fine settembre raggiunge la prima posizione.

Il tempo se ne va

Nel 1980 arriva “Il tempo se ne va”, altro brano nato dalla collaborazione con Toto Cutugno e Cristiano Minellono. L’idea nasce da Cutugno quando, durante un incontro di lavoro a casa del Molleggiato, è presente ad un battibecco tra il cantante e la figlia quattordicenne Rosita. Al brano partecipano anche Claudia Mori e Miki Del Prete e mostra Adriano Celentano papà preoccupato e nostalgico dei tempi andati. Il brano stazione per tanti mesi in top ten e diventa un classico della discografia di Adriano Celentano.

Acqua e sale

Dopo diciannove anni dedicati soprattutto alla tv e al cinema (con alcuni album poco fortunati), Adriano Celentano ritorna a conquistare le classifiche con “Acqua e sale”, brano nato dalla collaborazione con Mina e primo singolo estratto dall’album “Mina Celentano”. Scritto dagli Audio 2 diventa un grande classico della musica italiana e scelta da Miguel Bosé per una cover in spagnolo. L’album vende oltre due milioni di copie in Italia e un milione in Europa diventando uno dei più venduti nella storia.

L’emozione non ha voce

Il successo di “Mina Celentano” proietta Adriano Celentano ai fasti di un tempo. Nasce così “Io non so parlar d’amore”, album che nasce dalla collaborazione con Mogol e Gianni Bella. Il secondo singolo è “L’emozione non ha voce” che vende oltre 50 mila copie e contribuisce al successo dell’album che resta in classifica per 101 settimane consecutive vendendo 2 milioni di copie. Il titolo del disco fa riferimento ai due versi del brano: “Io non so parlar d'amore, l'emozione non ha voce”.

L’arcobaleno

L’arcobaleno” è tra i brani più struggenti, famosi e apprezzati di Adriano Celentano. Tratto dall’album “Io non so parlar d’amore”, è stata scritta da Mogol e Gianni Bella. La canzone è dedicata a Lucio Battisti, scomparso quattro mesi prima dell’uscita dell’album. Un discorso in prima persona rivolto da una persona scomparsa prematuramente ad un amico. Registrata a notte fonda a casa di Celentano, l’artista decise di non reinciderla.