Nella stagione del featuring imperante la qualità di un artista la noti in base alle scelte. Ntò è stato superlativo: da Clementino a Nina Zilli, da Enzo Avitabile a Emiliana Cantone per citare solo quattro nomi tra i tanti. Nevada è un disco speciale per questo artista che con le sue musiche a reso (più) speciale anche Gomorra - La Serie. L'INTERVISTA
(@BassoFabrizio)
Si respira la Napoli figlia del mondo parlando con Ntò. Il suo Nevada è un album spartiacque nella storia della world music made in Neapolis! E' un piacere confrontarsi con chi sa elevarsi sulle sue radici senza tradirle.
C'è tanta Napoli in Nevada ma la prima gemma è milanese.
In effetti il primo germoglio si è sviluppato a Milano. Cronologicamente è stato l'inizio di un percorso, da lì poi poi sono andato avanti. Mi conosci featuring Giaime fa parte della foundation, lo volevo ci eravamo sentiti spesso e siamo riusciti a costruire il brano.
Sei stato un perfetto alchimista a equilibrare l'idioma della tua terra con l'italiano.
Equilibrare il napoletano non è semplice e ci sono stato attento, Non lo fatto calcolato ma ci ho messo attenzione. Di questa tendenza ne parlo spesso con amici e colleghi, abbiamo fatto sforzi enormi per preparare la gente. Dopo Gomorra e Liberato credo sia un po' più facile.
Cosa ti ha lasciato Gomorra - La Serie?
Mi ha lasciato tanto. Spero di lavorare anche nella quarta stagione. Nonostante sia stata molto discussa ha fatto molto bene alla scena dei ragazzi che fanno teatro. Mi ha dato esperienza. Per lavorare con le immagini quando le conosci bisogna stare attenti alla parole chiave. Difficile commentare senza fare apologia dunque bisogna muoversi con circospezione. Inoltre mi ha lasciato un disco d’oro da indipendente che non è poco. Mi ha dato visibilità e riconoscibilità immediate.
Come hai creato quella musica?
In Gomorra ci sono i miei tanti ascolti, mi piace acquisire suoni e ciò che è nell’aria in quel momento.
Tra i tuoi featuring c'è quello con Emiliana Cantone, praticamente, e ingiustamente, sconosciuta, fuori dalla Campania.
Ha una bellissima voce, si è sempre distinta per la sua discrezione. In un ambiente dove c’è tanta esuberanza lei mi ha sempre colpito per il suo presentarsi semplice e molto italiano. Ha una voce super. Petrolio lo avevo scritto per me, poi ci siamo trovati in un locale e me la ha presentata batterista dei 99 Posse e ci è venuta idea di metterla in quel pezzo. Bravissima in studio.
Poi hai voluto Nina Zilli.
Lo studio è un momento bello perché si respira quello zelo sano. Con Nina sono stato a mio agio, lei è un personaggio mitologico: lei incarna una scena musicale che amo. Nina ha un ascendente forte, ha sempre avuto una immagine una vocalità africane. E' perfetta per i suoni un po’ caraibici che ha creato una produzione world con tema un musicale aperto.
Nei tuoi testi si respira speranza.
I temi sono importanti. Io nel 2005 sono uscito con album che i centri commerciali non sapevano se potevano vendere. Bisogna stare attenti a usare le parole ma quando la causa è buona, come quando si parla di discriminazione, noi ci sentiamo autorizzati a osare perché siamo discriminati.
Petrolio è una intensa canzone d'amore. Con un richiamo palese a Pier Paolo Pasolini
Oggi è più difficile scrivere d’amore. Oggi va un po’ più immaginato ma la poesia sconfigge anche i social. Pasolini è nelle mie letture e quando vado a Ostia passo sempre sui suoi luoghi. Fa parte del mio vocabolario, entro spesso nelle sue letture. Ha raccontato il valore della sconfitta, resta un rivoluzionario. Oggi si sponsorizzano solo le vittorie ma ci sono le sconfitte e c’è la competizione.
Primi appuntamenti?
Il 28 febbraio, giorno di uscita di Nevada, sarò al Genius Store di Corso Umberto alle 18 e sabato 29 alle 18 terrò uno speciale showcase al The Spark Creative Hub. Il 9 maggio salirò sul palco della Casa della musica Federico I di Napoli per una grande evento.