Si chiama Fabio Dondelli e ci presenta in anteprima esclusiva una versione speciale di Gattopardi, il secondo singolo estratto da Amor Fati. L'artista stesso ci racconta la storia
Gattopardi è il secondo singolo estratto da Amor Fati, il mio terzo disco solista. Il gattopardismo è un concetto che mi ha sempre affascinato e a cui ho dedicato letture e riflessioni negli ultimi anni. In sostanza cerco di analizzare il fatto che i potenti, per non perdere poteri e privilegi, spesso si mostrano innovatori e progressisti quando invece non sono altro che conservatori e piccolo borghesi. Questa situazione mi sembra attuale per qualsiasi epoca storica: oserei quasi definirla immutabile e perenne.
Ho una passione sfrenata per le citazioni e anche in questo disco ne ho infilata qualcuna nemmeno troppo velata: il pre-ritornello che apre con un ricordo a Giorgio Gaber ad esempio riassumeva abbastanza bene in concetto che volevo esprimere.
"Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi", dice Tancredi ne Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La mia canzone è ovviamente una critica, un testo sociale se così lo si vuol definire ma anche e soprattutto un'autocritica e un tentativo di imparare a pensare con la propria testa, ad essere consapevoli delle proprie scelte visto che, per l'appunto, siamo le scelte che facciamo.
Gattopardi è nata come la maggior parte dei brani che compongono il disco, durante un anno sabbatico in cui, fra home-studio, orto e vita casalinga, mi sono dedicato alla scrittura di una serie di brani che fotografassero un periodo della mia vita decisamente turbolento: cambio lavoro, ennesimo trasloco, stravolgimento di abitudini, l’arrivo del secondo figlio.
Le vicende politiche di quei giorni mi avevano a tal punto colpito e scosso che, sedutomi al pianoforte, iniziai a strimpellare questa melodia un po’ marziale con qualche brandello di testo. In realtà nel giro di pochi minuti il brano era pressoché finito: qualche ritocco al giro armonico, alcuni punti di domanda sulle liriche ma, tutto sommato, è stato un parto abbastanza semplice e senza complicazioni.
Il fil rouge che unisce tutti i brani si rifà all’Amor Fati (locuzione latina che significa “Amore del destino” o meglio “Amore per il proprio destino”), concetto filosofico ampiamente sviscerato da Friedrich Nietzsche e che mi ha letteralmente travolto e affascinato. E’ una cosa forse impossibile da stabilire a priori ma dovremmo cercare rincorrere il difficilissimo obiettivo di costruire la nostra individualità in modo da essere noi stessi i nostri eroi, in modo da amare le scelte che facciamo e che abbiamo fatto, padroneggiando dolori, sbagli e imperfezioni e usandoli come trampolino per nuovi lidi di consapevolezza.