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Sanremo 2020, Fiorello show: i 5 momenti più esilaranti al Festival

Musica

Fiorello mattatore del Festival di Sanremo, dalla versione prete all’imitazione di Maria De Filippi

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Fiorello vero e proprio mattatore in questa 70^ edizione del Festival di Sanremo. Una verve incredibile, con ampi sprazzi di pura autogestione e fantasia. Qualcosa in più di un co-conduttore. Come ammesso dallo stesso showman, qualcuno doveva pur aiutare Amadeus dopo le polemiche post conferenza di presentazione.

Svariati ospiti hanno fatto un passo indietro, sottolinea, ed ecco dunque l’idea di una conduzione co-gestita, con Fiorello come vero e proprio jolly.

I migliori momenti di Fiorello

Ancor prima di iniziare, questo Festival sembrava destinato a fallire. Si è detto e scritto di tutto, dalla conduzione ai cantanti, fino alle co-conduttrici. Per questo motivo Fiorello ha deciso di dare il via alla 70^ edizione di Sanremo vestito da parroco, al grido di: “Scambiatevi un segno di pace”. Indossa una tonaca e si tramuta in una versione sanremese di Don Matteo, facendo un po’ di ironia politica, mescolandola intelligentemente alle situazioni interne al Festival.

È libero di andare dove vuole e fare ciò che più desidera. Sa bene che l’esibizione di Achille Lauro è destinata a far parlare e discutere. Intende così offrire qualche secondo in più al cantante sul palco, così da essere immortalato dai paparazzi.

Il meglio di sé lo dà però durante la seconda serata. Anche in questa parte al massimo, in costume. È dietro le quinte e non più in mezzo al pubblico, adorante e a caccia di selfie. Decide di mantenere la parola data. Aveva promesso infatti di presentarsi sul palco dell’Ariston vestito da Maria De Filippi, in caso di una prima serata con boom di ascolti. Parola mantenuta ed eccolo con abitino nero, scarpe con tacco, caschetto biondo e l’immancabile caramella in bocca in stile Maria nazionale.

Il pubblico apprezza e si diverte, mentre sul web si scatenano i meme. Ecco però il colpo di genio, la chiamata in diretta alla vera Maria, che sta allo scherzo e saluta tutti via telefono, per poi accettare la sfida di Fiorello e avviare la seconda serata di Sanremo con effetto playback. La sua voce mista all’effetto doppiaggio della fake Maria sul palco.

Svariati gli hashtag lanciati dal co-conduttore durante le prime due serate. Il più esilarante è però di certo #Fiorellismo, che il pubblico ha molto apprezzato. Lo showman ha deciso di scherzare sulle tante polemiche, semplicemente aggiungendone di nuove. Si parla così di fiorismo e manismo, perché soltanto le donne vengono prese per mano da Amadeus e soltanto a loro vengono offerti i fiori di Sanremo.

La sensazione è che con Fiorello sul palco tutto possa succedere, e di fatto è così. Si tramuta ad esempio nel quinto dei Ricchi e poveri, cantando insieme a loro, richiedendo un immane sforzo alle proprie corde vocali, considerando la tonalità. Soprattutto però coinvolge il campione del tennis Novak Djokovic. Qualche palleggio, che scatena l’hashtag #pallismo, e poi l’apoteosi. Djokovic, fresco vincitore degli Open d’Australia, canta a Sanremo, in versione karaoke, “Terra promessa” di Eros Ramazzotti. Un vero e proprio spettacolo che, dopo la pausa in terza serata, fa desiderare subito di assistere alla quarta, per scoprire cos’abbia ancora in serbo.