Dopo il successo di “Argentovivo” con Daniele Silvestri, Rancore torna a Sanremo (questa volta da solo). Il brano che porterà? “Eden”
Considerato tra i favoriti a ricevere il Premio della Critica insieme a Diodato, Rancore è salito sul palco di Sanremo nel 2019 insieme a Daniele Silvestri, come co-autore di “Argentovivo” (Premio della Critica “Mia Martini”, Premio della Stampa “Lucio Dalla” e Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo).
Ora, eccolo pronto a prendersi da solo la scena con la sua “Eden”.
Rancore, il significato di “Eden”
A Sanremo 2020, Rancore ci arriva dopo il successo dell’album “Musica per bambini”. E, come nella maggior parte della sua produzione, ci arriva con un brano che utilizza un simbolo per raccontare la realtà.
«Nella canzone c’è un filo rosso che collega momenti importanti nella storia dell’uomo sia nella modernità che nell’antichità, momenti di svolta grazie alle scelte fatte. La mela è la metafora della scelta. Anche oggi siamo davanti a un momento decisivo, è come se vivessimo già il futuro visto che tutto cambia molto velocemente», ha spiegato. A proposito della sua partecipazione come “solista”, Rancore ha invece dichiarato: «Sono emozionato, porto un pezzo che ha una sua complessità: è un po’ un codice ed è bello che a Sanremo ci finiscano anche i codici. È raro trovare un rap più ermetico e sono contento di portarlo su quel palco. È bello che le cose cambino anche al festival».
Una carriera di collaborazioni
Vero nome Tarek Iurcich, Rancore ha negli anni collaborato con moltissimi altri artisti della scena hip hop italiana. Inizia a farsi conoscere nell’ambito della manifestazione d’improvvisazione Phat Roma, dove fa freestyle accompagnato da Andy: al suo primo disco, “Segui me”, collaborano Jimmy e Dj Tetris, mentre Hyst lo produce.
Successivamente collabora con Gli Inquilini e Fedez, con Marracash (nel suo mixtape “Roccia Music II” duetta insieme a Dargen D’Amico) e Murubutu. Nel 2012 esce il nuovo album di Rancore & DJ Myke, “Silenzio”, pubblicato dalla Doner Music di Big Fish, nel 2018 è invece la volta di “Musica per bambini”. Da lui stesso considerato il suo lavoro migliore, il disco contiene dieci brani legati da tematiche comuni: la solitudine, la crescita, l’incomunicabilità, le metafore fantasy per raccontare la realtà che ci circonda.
«La prima frase che ho deciso di tirar fuori per spiegare, per presentare questo disco è "La magia è finita". La magia è finita è un po' il mio stato emotivo, la mia sensazione, la mia sensazione che la fantasia sia finita, che la poesia è finita in un certo senso, a forza di nominarla, a forza di dire: "Questa cosa è poesia", non lo è più. In un certo senso è una cosa che ho anche detto prima di fare uscire “Musica per bambini”», ha raccontato a proposito del suo ultimo album.
Ora, eccolo pronto a calcare il palco dell’Ariston. E a sfidarsi con gli altri Big, mentre i bookmakers lo danno tra i favoriti.