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Sanremo 2020, Bugo e Morgan con Sincero. Poi il nuovo disco Cristian Bugatti

Musica

Fabrizio Basso

Ha scelto di metterci il nome oltre che la faccia. Si intitola Cristian Bugatti il nuovo disco di Bugo in uscita il 7 febbraio per Mescal. Ma prima c'è Sanremo con Morgan e il brano Sincero. Ci siamo incontrati per commentare il suo album

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(@BassoFabrizio)

Sanremo 2020 ci restituisce Bugo, un Bugo potente, consapevole della sua profondità comunicatica che condensa in un album eponimo, Cristian Bugatti, composto da nove canzoni che graffiano il profondo dell'anima. Ci siamo visti per commentarle insieme. Ecco dunque, canzone, per canzone, mescolate le riflessioni di Cristian Bugatti e mie.

Quando Impazzirò – E' un brano molto ironico. Divertente l’acuto sonoro finale. Una delle prime cui abbiamo lavorato. A maggio 2018 ho iniziato a lavorarci, un viaggio articolato e avvincente. La frase chiave è genio o pazzo. E la vita è stare in mezzo. Comunque è la pazzia la normalità

Sincero (feat. Morgan) – La scelta dell’inglese come non conoscenza è sfiziosa. Morgan l'opzione perfetta per la costruzione delle note: io non la canterei così bene. Siamo amici da anni, non è una collaborazione a tavolino ma di cuore e sentimento. Mi diverte che mi presento col primo singolo e canta un altro e diventa un tributo all’amicizia. Il mio ego non è importante. Cosa non ho realizzato io? Anche nel privato bisogna essere ambiziosi, sposarsi lo è. Ho avuto momenti nei quali avrei sperato di ottenere di più ma non voglio vivere di rimpianti.

Come mi Pare – E’ un manifesto. Ho sempre cercato di fare come mi pare restando in certe regole perché l’anarchia non fa per me. Sono in pace col mio passato artistico al punto che faccio ancora canzoni del mio primo album.

Al paese – Io al paese non ci tornerei, il mio è Cerano nel novarese. Ho bei ricordi di come vivevo ma non sono nostalgico. Sognavo la metropoli e diventare musicista.

Che ci vuole – La primissima canzone sulla quale ho lavorato. Già c’è un riferimento a Sanremo…non ho mai pensato che il Festival fa cagare. Era un obiettivo arrivarci e dunque sono ironico. Bisogna consumarsi per scrivere una canzone. Modalità pop e leggera contro i furbetti del cartellino. C'è un riferimento all’essere padre. Non lo sembra ma è una canzone d’amore. Il mio Sanremo è arrivato per una convergenza di situazioni. Non voglio mettere la politica nella mia musica perché mi da la sensazione di sporcarmi però qualche stoccata ogni tanto ce la infilo. La citazione della Coca Cola è un tributo al mio papà artistico, Vasco.

Fuori dal Mondo – Racconta quando non si è più ventenni ma si trova nell’amore il rifugio, l’isolamento, il proprio cosmo. E’ un tributo all’amore in sé. Qui ci sono tante sonorità anni Sessanta, dai fiati a Bacharach. Qui c’è tanto della mia vita.

Mi manca (feat. Ermal Meta) – Non sono nostalgico ma questa canzone è il contrario. Dico che non lo sono perché tendo a guardare al futuro. Porta ai ricordi dell’adolescenza. Un onore avere Ermal, la cosa è nata con facilità e spontaneità.

Un alieno – Me lo hanno detto per vent’anni e ora mi hanno convinto. Mi va anche bene. Cerco di vivere la vita e le situazioni in modo naturale e siccome ci sono cose che nel mondo non mi tornano mi sembro un po’ outsidser. Canzone ritmata e positiva. Ho vissuto in India dal 2010 al 2014. La Bibbia è un libro che è una figata, ci sono immagini bellissime: mi dico che chi lo ha scritto ha fatto una figata. Ciò detto io ho la mia coscienza tu hai la tua.

Stupido eh? – Serviva una canzona così per chiudere. Non sempre la creatività arriva…qui è arrivata: parla del semplice bisogno di te. Nella composizione dell’album mancava questo tassello con un finale lungo con tanta musica. Mi piace perché in passato ho fatto canzoni sperimentali. E’ un tributo ai musicisti che hanno collaborato con me a questo progetto.