La Bibbia riveduta e scorretta, gli Oblivion la rileggono tra sacro e profano
MusicaSono il volto caustico e sincero della letteratura. Con le loro riduzioni dei classici hanno costruito negli anni una nuova antologia. E ora gli Oblivion sono in giro con la loro prima opera originale, il musical La Bibbia riveduta e scorretta: tra le prossime date il 31 dicembre a Reggio Emilia e dal 21 al 26 gennaio al Teatro Manzoni di Milano
(@BassoFabrizio)
Se oggi la letteratura, tra cui alcuni suoi mattoni, sono molto amati (anche dai professori) grande merito va dato agli Oblivion che con le loro versioni liofilizzate di grandi capolavori, dai Promessi Sposi (in dieci minuti l'intera opera manzoniana: un capolavoro) alla Divina Commedia, hanno contribuito a sgrassare un po' di pagine non proprio strategiche per comprendere l'anima di un'opera. E ora sono in giro con la prima loro opera originale: si intitola La Bibbia riveduta e scorretta e ci porta nel Vecchio e Nuovo Testamento in modo moderno. Anche gli Oblivion, ovvero Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli sono divisi in questo lavoro: i tre maschietti hanno radici nell'oratorio, le due femminucce vengono dall'Emilia più rossa. Fosse ancora qui con noi entrerebbero di diritto nell'epica di Giovannino Guareschi, eredi di Peppone e Don Camillo, a giocare tra acquasantiera e comunismo in quel di Brescello. Tra le prossime date segnalo il 31 dicembre a Reggio Emilia, il 5 gennaio a Bordighera, il 10 a Ortona, l'11 ad Assisi e poi dal 21 al 26 gennaio al Teatro Manzoni di Milano: non è da tutti un simile filotto in quel tempio dell'arte che è il Manzoni. Ho intervistato Davide Calabrese per parlare sia della Bibbia secondo gli Oblivion sia per entrare nel loro regno.
Partiamo da lontano. Da I Promessi Sposi in dieci minuti che amo particolarmente: il video su youtube viaggia oltre i sei milioni di visualizzazioni.
I nostri Promessi Sposi alloggiano nei libri scuola tramite una url e un link e ci omaggiano gli studenti ma anche un sacco di professori.
Ritenete inutile il capitolo sull'Azzeccagarbugli e lo saltate: criticati?
Non ci dicono ancora nulla per quel capitolo saltato.
Ed eccoci alla Bibbia.
La Bibbia è una operazione che prima o poi si doveva fare perché i tre maschi vengono da quel tipo di percorso, la formazione fatta in parrocchia. Infatti ancora oggi in camerino ci cimentiamo in canti parrocchiali per scaldarci la voce prima di salire sul palco. E' il nostro Book of Mormons.
Poi vivete a Roma, respirate di più l'aria sacra.
Hai ragione siamo i più vicini al Vaticano ma non abbiamo temuto la scomunica quando ci siamo approcciati a una nostra Bibbia riveduta e scorretta.
Strano che qualche parroco non vi abbia presi per un orecchio e portati davanti all'inquisizione.
Ti confesso che temevamo anatemi e scomuniche e invece sono arrivati pullman da tutte le parrocchie.
Come si divide lo spettacolo?
Il primo atto affronta il Vecchio Testamento, il secondo il Nuovo.
Parliamo del lato spretato degli Oblivion? Ovvero Graziana e Francesca.
Per par condicio con noi romani le due ragazze vengono da Fabbrico e Novellara, provincia di Reggio Emilia, il profondo rosso dell'anima. Per dire Graziana è cresciuto a pane e liberazione, Francesca è stata battezzata solo per una questione sociale. Lei che è di Novellara.
Si saranno trovate in un modo ostico e sconosciuto.
Per loro tutto quel mondo parrocchiale non è stato mai esplorato né visto.
Il trucco letterario per entrare nella Bibbia?
Mentre pensavamo a una messa in scena contestualmente cercavamo i costumi e gli usi dell’epoca. Si configurava un enorme teatro di figura con burattini e mondi che cambiano. Il problema all’inizio era il contenitore se no sarebbe stato un musical soltanto per quadri.
Vi è venuto in aiuto il primo stampatore.
Proprio Johann Gutenberg: nel 1455 in Germania introduce la stampa a caratteri mobili creando l’editoria e inaugurando l’ Età Moderna. Conscio della portata rivoluzionaria di questa scoperta, Gutenberg sta per scegliere il primo titolo da stampare...
Raccontate la storia con ironia. Non è da tutti e non è facile.
Il regista dei primi due nostri spettacoli è stato Gioele Dix il quale ci disse: la comicità è condivisone.
Come vi siete trovati?
Ci vide quando eravamo poco più che musicisti da piano bar e ci disse: avete bisogno di un regista. Noi facevamo cose circolari, ci divertivamo a essere di nicchia: il principio era che o si andava alla nostra velocità o chi se ne frega. Lui ci ha spiegato la comicità è condivisione. Quindi gli episodi della Bibbia condivisi diventano un libro Harmony.
Come avete scelto cosa rappresentare?
Le parti più popolari. Per questo esistono un sacco di frattaglie: il sogno di Giuseppe per noi è ultra famoso e abbiamo scoperto che non è condiviso da tanti. Quindi lo spettacolo è un best seller con qualche sconfinamento tipo Sansone o Giona.
Come definireste La Bibbia riveduta e scorretta?
Veniamo dalla scuola del musical e quel mondo lo conosciamo bene tutti e cinque. E' un musical, ha la struttura del musical, non della commedia musicale e neanche dell’opera musicale di Riccardo Cocciante.
E voi che fate?
Facciamo rivista, siamo un contenitore di numeri: penso al Quartetto Cetra, a Paolo Panelli.
Alla gente piace molto. Secondo te con che animo torna a casa?
Oggi piace avere un fracasso di informazioni. Non abbiamo l'ambizione di spiegare, l'obiettivo è incuriosire e sperare che ognuno si porti a casa un tema che approfondirà. Ci sono le quattro tracce su spotify: facciamo nostro il concetto che sta tutto in una frase un libro che si rispetti. E noi ci adeguiamo.
Ma tu quando non lavori spegni la musica?
Lavorando coi giochi musicali il mio ascolto quotidiano non si ferma mai.
Un artista che ti piace?
Amo molto Calcutta. Sono stato al suo concerto.