Giulia spinge sull'elettronica e con Rio vola in classifica

Musica

Fabrizio Basso

giulia_luzi

Rio è una fresca canzone pop influenzata da suoni ambient ed elettronici che segna un cambiamento di sonorità per Giulia Luzi. Che infatti vola in classifica. La ho intervistata

(@BassoFabrizio)

Quando cambiare significa vincere. Giulia (che di cognome fa Luzi ma nella musica ora è semplicemente Giulia) fa girare il mappamondo delle sonorità e della voce e da quel movimento rotatoria esce Rio che la fa volare in vetta alle classifiche. Il brano segna il cambiamento di sonorità dell’artista, che è anche autrice del brano, e con la complicità di Francesco Facchinetti, la fa virare verso un pop fresco e moderno influenzato da suoni ambient ed elettronici. Ne abbiamo chiacchierato insieme a Milano.

Giulia perché tra i vari brani pronti hai scelto Rio?
Per questioni di tempistiche. Con Francesco Facchinetti ho avviato il mio nuovo percorso artistico e questa è la prima canzone che abbiamo creato. E’ nata in circa tre ore a Milano lo scorso luglio.
Come?
Durante una sessione di writing. Lavoravo con Celeste Gaia e Alessandro Manzo ed è nata questa cosa. A Francesco è piaciuta. Accoglie la giusta intuizione sul pop con suoni elettronici e strizza gli occhi all’indie.
Il tema è molto intimo.
E' una analisi su se stessi, è la relazione quando si sta bene. Ognuno è la parte migliore e peggiore. Attraversa le varie fasi di quando ci si sente persi, dal frigo vuoto al perdere il cane perché i pensieri distraggono.
A proposito di indie: poche voci femminili...
L'indie è scelto dal mercato: chi compra e va ai concerti è un pubblico femminile, dunque è più facile che esca uno nuovo piuttosto che una nuova. Oggi è l'indie a fare la differenza. Soprattutto in questa stagione da protagonista nel mainstream.
Tu sei trasparente nei tuoi racconti.
Rio è uno dei miei brani più personale. Sono felice perché ultimamente mi viene naturale raccontare cose vere. Si dice che si scrive meglio quando si è più tristi.
E' vero?
Diciamo che è più facile tirare fuori pensieri e parole.
Chi è Giulia?
Una ragazza comune come milioni di altre che racconta la verità al cento per cento.
Per tre anni e 330 repliche sei stata Giulietta nel Romeo e Giulietta di David Zard.
Quell'opera musicale è stata la prima svolta della mia vita, prima mai mi ero allontanata così tanto da casa. Lì sono diventata adulta. Ho imparato la fatica. Quando vivi una esperienza come quella non ti spaventa un tour.
Ti piacciono i musical?
Restano una passione. Nel Romeo e Giulietta ho raccontato un personaggio ora voglio raccontare me stessa.
So che hai al tuo fianco un team giovane.
Alla faccia di chi sostiene che i giovani si accomodano! La squadra con cui lavoro adesso è giovane. I giovani hanno tantissimo da dire, agevolati anche dall’esplosione della tecnologia. A volte serve una persona che ti prenda per mano e ti stimoli a partire ma quando partono sono pazzeschi.
Nei momenti difficili della tua vita hai mai pensato di espatriare?
All'estero mai pensato, ho sempre lavorato tantissimo. Poi mi sono voluta prendere un anno di pausa. Non mi ero mai presa un momento per parlare con me stessa. Mi è stato fondamentale. Posso dare un consiglio?
Certo.
Non abbiate paura di prendervi un momento per voi.
Che ascolti?
Mi interessano molto nuove uscite. Billie Eilish con i suoi cori è un vero fenomeno. Ava Max ha grinta da vendere. Da sempre amo di Lady Gaga. Ho pianto col suo film (A star is born, attualmente in programmazione su Sky Cinema, ndr), mi sono emozionata quando sale sul palco e grazie a lui si esibisce: nella vita reale non credo sia possibile. Bradley Cooper fa questo gesto di estrema gentilezza verso una che non è nessuno e la fa esplodere.
A febbraio vai in vacanza oppure vai in riviera ligure?
Niente Sanremo se è questo che vuoi sapere. Procedo col mio percorso che prevede altri singoli e poi un EP. Al resto ci penserò più avanti.

 

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