Teresa De Sio, la realizzazione di un desiderio è Passione Pura: il VIDEO

Musica

Fabrizio Basso

A due anni da Teresa canta Pino dedicato all'amico Pino Daniele, dopo una intensa ricerca e divulgazione sulla musica folk, testimoniata da dischi che hanno venduto complessivamente oltre due milioni e mezzo di copie, il docu-film Craj premiato al Festival del Cinema di Venezia nel 2005, i fortunati romanzi Metti il diavolo a Ballare e L'Attentissima, Teresa De Sio col nuovo disco svela il suo mondo musicale e poetico intimo. In anteprima il video della title track Puro Desiderio

(@BassoFabrizio)

Puro desiderio è un viaggio nei sentimenti e suona contemporaneo. Realizzato col giovane produttore, compositore e arrangiatore Francesco Santalucia, il disco di Teresa De Sio incrocia ritmi acustici che occhieggiano all’elettronica poi ci sono intense orchestrazioni che si fondono con percussioni, strumenti etnici e chitarre steel. Dieci tracce che sgorgano dal profondo, dieci storie in cui ci sono incursioni dela lingua napoletana tranne in Quante nuvole tutta in dialetto. Teresa De Sio resta una sorpresa per la capacità di ricerca, per la voglia di libertà e la capacità di innovare e attraversare mondi musicali solo apparentemente lontani e unirli in modo semplice, umano. E' un disco sull'amore in cui, più che raccontare le storie degli altri, Teresa De Sio fa una riflessione su se stessa, sui sentimenti. L'album contiene un featuring con Ghemon in In un soffio di vento. La ho intervistata.

Teresa un altro disco coraggioso, con tanto cuore.
Continuare a essere una artista raffinata in un tempo di barbarie non è poco.
Per questo video hai scelto l'animazione.
Per questa canzone mi piaceva in particolare e soprattutto quella che sa mettere in campo un grande illustratore come Michele Bernardi.
Non è una novità questa collaborazione.
Ci conoscevamo già perché è il mio secondo singolo e lui aveva già curato l'animazione di Sarebbe Bellissimo ma con tecniche diverse.
E' un disco molto intimo.
Ci sono più mondi che ho messo in campo. Lo ritengo il primo disco veramente autobiografico.
Una piccola svolta.
In effetti sono sempre stata una autrice di canzoni epiche e sociali che mi hanno fatto guadagnare l'appellativo di brigantessa dell’intelletto, brigantessa non armata.
Ci aiuti a migliorare il pianeta?
La musica ci aiuta ad aiutare e aiuta la visione del mondo. La musica non può cambiare il mondo ma può colmare un vuoti di bellezza perchè dove c’è il voto si installa la violenza.
Difficile oggi cantare l'amore?
Sì ma perché è stato cantato tantissimo. E' complicato trovare un segno o una parola nuova. I social non hanno cambiato il senso dell’amore ma il senso del comune. L'amore vero non è cambiato nei secoli è mutata la modalità in cui si consuma.
Mi racconti Puro Desiderio?
La canzone è il racconto di una donna che ha perso ogni punto di riferimento.
Parli di te?
Mi è successo negli ultimi anni di perderne tanti per lutti e abbandoni. Avendo perso queste cose ci si trova nelle condizioni di una bambina. La paura più grande è perdere i genitori e ho raccontato l'attraversamento della vita di questa donna.
Come finisce la favola?
Si parte dal cammino di una bambina che vive accompagnata da un lupo nero, che rappresenta una paura atavica, e che attraverso boschi e città la porta a conoscere il vero desiderio. Il finale è un colibrì che corteggia un fiore e alla fine lo penetra: è la realizazione di un desiderio.
Prossimi impegni?
Un tour teatrale a gennaio e poi, anche se sono meno sicura sulle date, arriverà la stesura definitiva del terzo romanzo per Einaudi.

 

 

 

 

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