Esce “1990” il nuovo singolo di Achille Lauro ispirato da La Bouche, un omaggio dell’artista agli anni ‘90
Dal 1969 al 1990, Achille Lauro compie il suo personale salto temporale e pubblica il nuovo singolo “1990”. Una scelta ben definita da parte dell’artista che ha conquistato il pubblico grazie a “Rolls Royce”, presentata al Festival di Sanremo 2019. Achille Lauro aveva già anticipato il suo nuovo progetto durante il “Rolls Royce Tour” e ha scelto così di pubblicare “1990”, canzone scritta e prodotta dallo stesso cantante con Boss Doms e Gow Tribe. Il brano è ispirato a La Bouche e parla di un amore ossessivo e possessivo. Queste le parole di Achille Lauro per presentare il suo nuovo progetto: «Sono nato nel ’90. Ricordo che da bambino, e poi da adolescente, la musica che ascoltavo creava emozioni talmente forti da diventare oggi un ricordo a tratti malinconico. Erano gli anni delle boy band, la musica dance anni ‘90 dominava i dancefloor di tutto il mondo, con quel suo sound inconfondibile e quel suo spirito libero ed euforico, emblema di una giovinezza spensierata. Erano gli anni in cui sono comparsi i Daft Punk, Corona, gli Eiffel 65 e Gigi D’Agostino solo per citarne alcuni. Alla fine del 2017, dopo aver scritto “Rolls Royce” e quasi l’intero album “1969”, i ricordi d’infanzia e della mia adolescenza mi hanno portato alla mente le sonorità anni ‘90 e la musica dance».
Il testo di “1990”, il nuovo singolo di Achille Lauro
Così come specificato nella nota stampa che ha presentato il nuovo brano, Achille Lauro lavorare a Las Vegas per dare linfa a questa nuova uscita discografica. L’intenzione è di pubblicare ulteriori brani ispirati agli ‘90. Una scelta insolita considerato il successo di “1969”, ultimo album di Achille Lauro trascinato dai singoli “C’est la vie”, “1969” e “Delinquente”. Questo il testo di “1990” il nuovo singolo di Achille Lauro:
Lei vuole perdersi
Lei dal cuore di pezza (sì)
Dice: ”strappalo ed incendiami”
Questo amore è farsi a pezzi sì
Come amarsi fosse possedere te
O fosse avere
O sia ossessione per te
Fosse morire con me su un cabriolet
Dolci sofà
Stanze di hotel
Darararirararara
Darararirararara
Darararirarararararira
Dararirarararara
Darararirarararararara
Darararirarararararara
Darararirarararararara
Darararirarirarira
Non chiamarlo amore, non chiamarlo tradimento
Non chiamarlo passione, non chiamarlo neanche sesso
Non chiamarlo delusione, ma non chiamarlo sentimento
Non chiamarmi amore, non ti richiamerò, prometto
Non la chiamo confusione, tu non lo chiamerai sospetto
Non la chiamerò oppressione, tu non lo chiamerai disprezzo
Non chiamarla esitazione, non lo chiamerò dispetto
Non lo chiamerò rancore, ma non chiamarlo fallimento
Darararirararara
Darararirararara
Darararirarararararira
Dararirarararara
Darararirarararararara
Darararirarararararara
Darararirarararararara
Darararirarirarira
Io no, io no, io no
Io no, io no
Io non dirò che muoio, no
Per lei, io no
Per lei, io no
Io non dirò che muoio, no
Darararirarararararara
Darararirarararararara
Che morirò
Darararirarararararara
Darararirarirarira
Sì è solo una poesia per te
Non sai niente di me
L’inferno che è in me
Non c’è amore, non c’è fine, non ci sei
Che poi è solo quello che per te vorrei
Nananananinanana