Michael Bublé incanta col suo swing Milano. Due sere tutte esaurite ad Assago per l'artista canadese che canta i suoi classici, lascia spazio alla band, coinvolge il pubblico. Un grande show americano. La RECENSIONE
(@BassoFabrizio)
Si apre con un sole rosso che sembra quello che a Roma tramonta dietro er Fontanone lo show milanese di Michael Bublè in un Forum di Assago strapieno. E stasera si replica. L’orchestra è su più livelli, il palco attraversa praticamente tutto il parterre e permette all’artista canadese di arrivare nel cuore della folla, a dire il vero un po' freddina. Al punto che lui stesso la ha redarguito con bonomia. Chissà che stasera il pubblico non sia più caldo. Eppure si era partiti bene perché dopo i primi due brani, Feeling Good e Haven't Met You Yet almeno il parterre era scatenatissimo. Poi Michael racconta un po' della sua vita, dei bisnonni italiani, della moglie e dei figli. Quindi ironizza sulla fashion week in pieno svolgimento a Milano che rende impossibile passeggiare, chiede che si investa di più sui musicisti e meno sul fashion e poi implora un condizionatore sulla sua testa perché fa caldissimo al Forum.
Il ritmo scivola sul latino con la frenetica Sway e poi eccoci, idealmente, sulle spiagge di Venice Beach con Such a Night. Se chiudi gli occhi ti vedi scendere da una cadillac e poi fermarti in spiaggia a bere un drink con Michael che accompagna le sfumature del cielo e del mare con la sua voce. Si avvicina al pubblico e si ferma parlare con un bambino che prima ribatte e poi, intimidito, si nasconde in braccio al papà. When you're smiling ha un avvio sincopato per poi virare, dopo una manciata di secondi, verso una euforia che ricorda le feste del Grande Gatsby. Tutta la band è coinvolta, è il momento happening. Michael Bublé si ferma a chiacchierare in più occasioni e ora confessa che "il sogno della mia vita è essere connesso con voi".
Il momento sociale giunge con When I Fall in Love che dedica all'amore in tutte le sue forme "senza distinzione di sesso, di razza, di etnia...qualunque forma abbia è sempre un dono l'amore. Abbracciatevi con chi vi sta al fianco e se siete soli abbracciate chi vi capita". Arriva un po' di nostalgia con Home dove dichiara l'amore per o gatti e mentre la sua voce avvolge il Forum scorrono immagini color pastello che rappresentano una stanza d'infanzia. C'è chi si commuove, chi pensa, chi abbraccia chi gli sta vicino. E' l'alba della vita senza distinzioni di età. Ora si sposta con alcuni musicisti nel piccolo palco al centro dell'Arena. Un modo per cancellare le distanze. Parte la musica e si entra in un tabarin con Buena Sera. Poi si scivola in un jazz club nella stagione epica del proibizionismo con Just a Gigolo. Ci si allunga verso il finale con la dolce Where o When e poi i saluti con Everything e Always on Mind. Michael Bublè ha incantato il suo pubblico, ha dimostrato che i visual possono essere ipnotici anche senza essere prepotenti e distraenti. Due ore di gioia da conservare nella tasca il alto a destra.