Ultimo, arriva il brano inedito "Poesia per Roma": il testo

Musica

Durante il concerto allo stadio Olimpico, Ultimo ha presentato un nuovo brano inedito "Poesia per Roma", già disponibile online 

60 mila spettatori presenti allo stadio Olimpico di Roma hanno assistito al concerto di Ultimo. Un successo clamoroso per il cantautore che il 4 luglio ha cantato per la prima volta nello stadio della sua città. Dopo tre album in vetta alle classifiche, 19 concerti sold out nei palazzetti e numeri da fenomeno musicale negli ultimi tre anni, Niccolò Morriconi, questo il vero nome del cantautore, ha coronato questo momento d’oro con un concerto indimenticabile allo stadio Olimpico. Per l’occasione ha presentato anche l’inedito “Poesia per Roma”, già disponibile online. Un omaggio alla sua città, una poesia recitata in romanesco che racconta la commovente bellezza della città eterna. Un luogo speciale visto con gli occhi di un sognatore che racconta per immagini e ricordi i dettagli della città immortale dove il Colosseo convive al fianco di un vicolo lontano agli occhi dei turisti, un parcheggio in cui i bambini giocano a pallone, una chiesetta a pezzi nascosta dalla maestosità di San Pietro. 

Il testo di "Poesia per Roma"

Per il cantautore Roma è un luogo di cui è impossibile stancarsi, attraversato da rievocazioni dell’infanzia ed emozioni semplici, capace sempre di attirarlo. Ultimo sente la mancanza della sua città quando per qualche giorno deve starne lontano. Una dichiarazione d’amore che ha sorpreso tutti i 60 mila spettatori presenti al concerto. Questo il testo di “Poesia per Roma”

So dieci giorni che sto fori

Dici sorridi e dentro muori

A me m’hanno stancato tutti

Donne, auto e amici a volte

Eppure de te io nun me stanco

A volte penso ar Tevere e poi canto

Anche se Roma non è solo centro

Per me sei bella come un dubbio spento

Come un rifugio per un ladro

Sei bella come l’Angelo e il peccato

Te pare poco? Di' te pare poco essere immortale?

Quando te spegni ‘e vie al tramonto che bellezza che rimane

Sei bella pure senza mare

Lì giù ai Parioli sono belli i ragazzetti

Ma pe' me nun battono du occhi sopravvissuti a ‘sti parcheggi

Che Roma è Colosseo ma nun è solo quello

Roma è ‘sta panchina rotta che da sogni a quer pischello

Roma è ‘na finestra aperta piena de mollette e panni

È un bimbo cor pallone che è partito da San Giovanni

Mi padre me portava le domeniche allo stadio

Ancora tengo con gran cura la prima sciarpa nel mio armadio

“Roma capoccia der monno ‘nfame”

Il primo saggio da bambino, la cantai col cuore

Non è San Pietro ma ‘sta chiesa che sta a pezzi

La vera Roma sta nei vicoli che te, turista, non apprezzi

È ‘na battaglia persa co' politici corrotti

Però ne parli e dopo ridi perché a Roma te ne fotti

È un pranzo a casa mia co' l’amici de ‘na vita

Quelli che perdono a tressette e se la pijano con la sfiga

Vuoi sta' tranquillo senza troppe cianfrusaglie

Te casca er mondo sulle spalle e trovi forza dentro a un daje

So dieci giorni che sto fori e come me manchi

Domani torno e prima cosa vado a pija du guanti

Perché per scrivere de te ce vò rispetto

Grazie per esse rimasta accesa quando non c’avevo un letto

Le parole di Ultimo

Queste le parole di Ultimo al termine del concerto allo Stadio Olimpico: «Abbiamo vinto noi. Grazie a tutti è stata davvero una favola. Quello che ho respirato ieri non ha precedenti, non mi sono mai sentito così tanto ‘dentro’ qualcosa.. mi avete fatto un regalo che ricorderò per tutta la vita. Sono vostro debitore, e vi giuro che continuerò con le unghie e con i denti a combattere per mantenere tutto questo. È un punto d’arrivo ma è solo l’inizio».

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