Valeria Vaglio, il nuovo album è Mia, canzoni di rabbia e d'amore

Musica

Fabrizio Basso

Valeria Vaglio

Mia racconta una storia che si estende nell’arco di un anno ed è nato dall’esigenza di raccontare la rabbia che l’artista aveva dentro di sé. Mia è frutto dell’incontro di Valeria Vaglio e dei produttori Vittorio Giannelli e Giampaolo Cantini che hanno realizzato l’idea che l’artista aveva da tempo: aprire il suo cantautorato alla musica elettronica. L'INTERVISTA

(@BassoFabrizio)

La rabbia e la delusione diventano disco. Un moto liberatorio come può essere, in circostanze analoghe, la scrittura. Valeria Vaglio esce con Mia, un album che trasmette tutta l'urgenza di liberarsi di qualcosa che ha lasciato un segno di delusione. Non è un disco che fa chiudere col passato ma di certo può aiutare a cicatrizzare l'anima ferita.

Valeria in Mia affondi il coltello dentro di te, in profondità.
Ho adottato un mood completamente diverso, ho portato nella mia musica sofferenza e rabbia con una scrittura musicale elettronica.
Un lavoro urgente...
Sì, è nato in circa un anno.
Cosa è cambiato?
Che nella vita ora faccio altro e mi diverto. Fare musica non è più una esigenza impellente, una necessità. Dopo il terzo album avevo bisogno di stimoli extra-musicali. Basta sindrome da foglio bianco.
C'è un lavoro interiore attento.
Sì, ho lavorato molto su di me negli anni. forse sono sempre stata così ma nei dischi precedenti non me ne sono occupata.
Perché?
Forse ero troppo condizionata dai pregiudizi.
Ora?
Nella quotidianità sono come nella scrittura: coerente a livello personale. Mi sono circondata di persone belle e vivo tutto al cento per cento.
Canti che le stelle non cadono davvero.
A volte ci mettiamo in una prospettiva che non è giusta. nel mio caso volevo abbandonare la musica ed è stata proprio la musica a venire a riprendermi.
Un altro tuo verso dice che ogni scelta è una rinuncia.
Io agisco spesso di pancia. Mi sento come Willy Coyote: mi butto giù e se prendo una facciata prima o poi mi ripiglio. Preferisco i rimorsi ai rimpianti.
Ti senti audace?
Si.
In Libera azzardi che il tempo non è mai esistito.
Se due persone sanno come viverlo...vivono al di fuori del tempo, in una loro dimensione che non è misurabile.
Le cose che dicono è un canzone di grandi suggestioni e melanconia.
La ho composta per un compleanno, non sapevo che regalo fare. In un'ora sono nate musica e parole. La voce è quella del provino.
Tour?
i dischi li faccio per suonarli. Io nasco sul palco. Al tour sto lavorando con due moduli, la band e il dj-set, voglio far ballare le persone. Il passato ritorna in chiave più rock e voglio essere live già in estate.


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