Un ritorno alle origini per celebrare una delle band che più hanno cambiato la storia della musica italiana (e non solo). L'album si intitola Sulle Ali di un Sogno e lo sono Le Orme. Li ho incontrati e intervistati
(@BassoFabrizio)
Undici canzoni, undici finestre sulla musica per sottolineare una storia nata a Marghera nel 1966. Un viaggio attraverso alcune delle più belle canzoni della storica band e anche una occasione per festeggiare di 70 anni di Michi Dei Rossi. Ospiti dell'album Francesca Michielin, l'ex King Crimson Dvaid Cross e il tenore finlandese Eero Lasorla. Li ho incontrati per condividere con loro questo ritorno.
Partiamo da Amico di Ieri del 1975.
Il brano nasce a Los Angeles nella villa che fu di Rodolfo Valentino. Arriva una signora, bussa a un portone e dice che suo marito sta scrivendo King Kong, che noi facciamo baccano e lui non riesce a scrivere.
Arti a confronto.
Chiediamo scusa e imbottiamo di materassi una sorta di sala prove. Aldo Tagliapietra non dorme, il vento di Santana lo disturba tutta la notte. E lo stesso vento che portava i pionieri verso Ovest e sporcava la città di sabbia rossa: quel clima, quel contesto sono diventati una canzone.
Il vento che ha fatto nascere questo progetto?
Il disco nasce con l’idea di radunare un po' di storia de Le Orme in 40 minuti: dentro ci sono classica, rock, lirica e progressive. E' un regalo per i miei 70 anni.
La scelta delle canzoni?
Ho scelto i brani del periodo storico che più mi piacevano e che ancora mi emozionano quando sono da suonare sul palco. Siamo partiti dal 1971 e risaliti fino ai brani di oggi.
Avete coinvolto Francesca Michielin in Gioco di Bimba.
La versione di Francesca Michielin mi ha emozionato tanto. Il testo è particolare: una donna pura che poi fa una fine brutta. Francesca ha una anima pura, mi ha emozionato da nonno, perché potrei essere suo nonno, e mi sono detto che se un giorno la avessi messa in un disco lei avrebbe partecipato. Spero verrà a trovarci in concerto. Sappiamo che la sua famiglia è nostra fan.
A lei è attribuita l'invenzione del passo zoppo di batteria.
Eravamo a Londra a seguire un concerto di Emerson, Lake and Palmer e sapevamo che Keith Emerson cenava in un locale chiamato Speak Easy. Abbiamo prenotato lì e gli abbiamo mandato una bottiglia di champagne al tavolo. Lui ha chiesto chi la ha offerta, chi ha voluti al suo tavolo ed è nata una amicizia Le dico solo che il giorno dopo ci ha invitato a casa e ascoltando La Porta Chiusa ha detto che il mio ritmo era zoppo.
Gli altri storici elementi della band non sono stati coinvolti nel progetto o non hanno accettato?
La rilettura non è stata condivisa. Abbiamo contattato anche Gianpiero Reverberi ma era impegnato. Lui lo considero il quarto delle Orme.
Gli ex membri effettivi?
Aldo Tagliapietra nelle interviste dice che è ancora insanabile il problema tra noi. Tony Pagliuca e Tolo Marton li avevo chiamati per un 45 in giri in studio, pensavo a un brano improvvisato e un altro da decidere ma hanno detto di no.
Le sarebbe piaciuto averli in questa nuova avventura?
Li avrei voluti tutti e tre e con brani che piacciono anche a loro. Ho tentato reunion per i 50 anni della band e hanno rifiutato. Ho proposto anche solo tre concerti evento ma non hanno voluto: io avrei rinunciato al mio compenso. Il cinquantennale non lo hanno fatto per i soldi. Mi dispiace per i fan che si meritavano Noi continuiamo a invitarli, se e quando vorranno…le porte sono aperte.
Torniamo alla scelta dei brani.
Ho optato per quelli che più andavano bene. Avessi avuto più spazio avrei scelto Vedi Amsterdam o anche un brano degli anni Sessanta. Non ci stavano.
Sound?
Siamo ritornati ai suoni anni Settanta. I suoni oggi sono tutti uguali. Noi perdiamo tempo per alzare la qualità e poi si ascolta dal cellulare. Serve più rispetto per questo lavoro.
Una speranza ce la dai?
Confido nel nuovo album di Enrico Ruggeri che non ho ancora acoltato ma si dice abbia nuovi suoni.
Cosa è per te il Prog oggi?
Inserire i generi musicali che mi piacciono in un disco è goduria. Sentire la Sonata K380 di Scarlatti fatta con la chitarra classica in Estratto da Collage è una libidine. Nell'inedito Un altro cielo c'è l'adattamento all'Aria sulla IV Corda di Bach. Questo è Prog. Hanno iniziato i Beatles con Sergent Pepper questi giochi. C’è anche un po’ di jazz quando improvvisiamo dal vivo.
Insomma il Prog è libertà.
Sì, è non avere confini, è musica libera.