Raptus 3 è il nuovo disco del rapper NAYT, prodotto da 3D per VNT1 e in uscita su Jive Records (Sony Music Italy). E' un disco dove le verità escono dalla pancia. L'INTERVISTA
(@BassoFabrizio)
Il primo ascolto più che una verità sembra un pugno nello stomaco. Parole veloci come missili, citazioni, insulti, invocazioni...poi ti fermi un attimo e riparti da zero con l'ascolto. E il mistero lentamente si dipana, capisci dove Nayt, all'anagrafe William Mezzanotte, classe 1994, vuole portarti con Raptus 3, il terzo capitolo di una trilogia partita nel 2015. Verità, presa di consapevolezza, vita...ogni brano è una finestra che si apre su una storia di ordinaria quotidianità. O quasi. Lo ho incontrato e intervistato.
Oggi il rap cerca una dimensione più morbida e tu invece hai un linguaggio aggressivo, old style.
Cerco un po' di essere rivoluzionario. Certo non sono le parole che fanno la rivoluzione. Non sono il padino dei valori del rap, credo che quello che abbiamo oggi sia venuto naturalmente.
Insomma una selezione naturale.
La natura fa il suo corso. Ci sono artisti che i valori li hanno, a me da sempre interessa il messaggio.
Il tuo spirito rivoluzionario dove arriverà?
Nascono giorni che voglio cambiare il mondo ma è più che altro una pretesa. Quando vado ad ascoltare il mio disco racconto dei momenti di una giornata.
Il rap può essere uno stimolo di cambiamento sociale?
La musica e l'arte possono sensibilizzare e oggi non c’è nulla di più importante della sensibilità. Non si può essere tutti intelligenti. Ma bisogna combattere contro chi ci tiene nell'ignoranza.
Canti, anzi rappi: non c’è uno come me più vado avanti in questa scena meno mi piacciono le persone.
Ma poi proseguo che non sono loro ad avere problemi con me ma io con loro. Mi riferivo soprattutto al mercato musicale. Quando sono arrivato da Roma a Milano ho trovato un mondo di public relation, di tanta diplomazia e poca sostanza. Ho riscontrato pigrizia e giocosità in molti artisti.
E' citato spesso, è in più forme, Dio. Da quello che non perdona a quello che punisce, da quello che abbiamo inventato noi a quello che dovrebbe ascoltarti quando rappi: sei credente?
Quando dico Dio se ascolti quando rappo è perchè a volte sono cattivo, lo faccio perché ho una rabbia interiore. Mi definisco agnostico, vorrei incontrare la Fede ma non la ho trovata almeno fino a oggi. Un po’ ne soffro, vengo da una cultura cattolica.
Dici che non ho l’ansia di cadere ora che so come è fatto il fondo. Cosa intendi?
Ho avuto i miei alti e bassi, i miei momenti parecchio destabilizzanti. Ho avuto un rapporto con ansia e attacchi di panico ma li ho superati. Ho ancora insicurezze stupide ma nel complesso mi sento forte e consapevole.
In un altro brano dici: Mi sto preparando per fare qualcosa che sarà immortale…
Voglia lasciare un segno ma inteso al plurale, che ci renda immortali.
In Exit citi i Cor Veleno e poi c'è l'angosciante storia di una ragazza di vent’anni sfruttata.
Vedo un amico che muore ed è Primo, la tigre dei Cor veleno. Poi vedo una bambina che non è vergine e tante cose assurde, orribili: Dio forse non ci perdonerà per questo male che facciamo. Se esiste. La storia della ragazza è perché volevo parlare un po’ della donna come è vista talvolta nella nostra società.
Dici anche meglio Salvini che Ax in radio.
Essere analfabeta funzionale può essere preferibile a sentire Ax. Mi irrita in radio. Si è mosso bene a livello di mercato. Ha fatto innegabilmente la storia, lo riconosco ma aggiungo accollati il fatto che arrivo io dal nulla e dico la mia. Certe canzoni sono brutte, non è una questione di gusti.
Prossimi appuntamenti?
Il tour da metà aprile ma ora gli instore.