Mondo Marcio, il nuovo disco è Uomo, tra spontaneità e difetti

Musica

Fabrizio Basso

Mondo Marcio fotografato da Nico Maffina

Si chiama Uomo il nuovo album di Mondo Marcio ed è un album che insegue la genuinità dei rapporti umani e che racconta come siano i difetti che ci rendono tutti originali. Il tour parte da Barcellona e poi arriva a Milano e Roma. l'INTERVISTA

(@BassoFabrizio)

Tre anni dopo La Freschezza Del Marcio, ecco il nuovo disco di Mondo Marcio intitolato Uomo. Insieme all’uscita dell'album, da aprile il rapper porterà sui palchi d’Europa il Rap God Tour che partirà da Barcellona il primo giorno di aprile. Lo abbiamo incontrato per entrare nei suoi progetti.

 

Uomo è uscito il giorno della festa della Donna. C’è un nesso tra le due cose? Cosa significa questo titolo?
E una dedica alle donne, penso sia una festa molo importante, in qualche modo è la festa della vita. Uomo è una vera e propria celebrazione dell’uomo inteso come essere umano, con i suoi pregi ma anche con le sue debolezze.
Sono passati tre anni dalla Freschezza del Marcio, come mai hai hai aspettato tre anni, cosa rappresenta per te questo album?
In passato ho fatto tanti dischi a distanza ravvicinata, ma il rap è un racconto di vita, autobiografica e per poter realizzare al meglio questo progetto dovevo vivere. Ho attraversato tre anni da raccontare tanto.
La cover: perché hai pensato di scriverci "eliminare i propri difetti significa rimuovere ciò che ci rende unici"?
Stiamo vivendo l’epoca di photoshop dove cerchiamo consensi a tutti i costi postando foto di cibi, vacanze. E' un'epoca molto superficiale, volevo provocare dicendo: freghiamocene di questo trend, quelli che sono i nostri difetti sono la cosa che ci rende unici! Io non sono un fan dell’omologazione generale.
Cosa celebra l'album?
E' una celebrazione della vita, dell’uomo che è imperfetto e proprio per questo è unico: ogni suo difetto lo rende un pezzo originale.
La foto?
Sono io a 12 anni, l’ha scattata mia zia. Questa foto marca bene il passaggio da bambino a uomo, sono io che guardo me stesso in prima persona. Il disco si chiama uomo perché racconta la maturazione dall’inizio a ora. Uomo racconta la mia maturazione in questi 15 anni.
Nel singolo DDR (Dio Del Rap) dici "questi fanno i rap per fare i testimonial" e "non è la fiamma più alta quella che brucia più a lungo". Cosa pensi della ormai non più nuovissima scena trap che tutti i teenager provano a emulare?
Penso sia una figata, che ci sia un costante rinnovo, anche in Italia. Sono molto contento che ci siano. In questo pezzo c’è tanta provocazione alla cultura in generale non a un genere musicale. È un discorso legato ai trend, io ho sempre cercato di fare una musica che rimanesse nel tempo, che quando a 80 anni ascolterò mi renderà ancora orgoglioso di quello che ho fatto e reo di avere seguito una moda passeggera.
Che consiglio dai a un giovane che si vuole avvicinare al mondo del rap?
Consigli non ne darei la cosa migliore è buttarsi sul campo e crearseli da soli i propri consigli. Bisogna sempre essere sempre orgogliosi di ciò che si fa. È un ragionamento che in alcuni anni mi ha fatto essere più popolare rispetto ad altri.
Cosa fa la differenza?
Secondo me l’importante è essere coerenti e esserci per chi ti segue!
Sei all’ottavo album di una carriera ormai consolidata, cosa ti aspetti dal futuro?
Sono molto curioso mi piace fare, il punto non sono le certificazioni, i soldi e la fama, il punto è fare cose stimolanti per te e per la gente che ti segue.
Come è stato collaborare di nuovo con Mina?
È sempre un esperienza unica anche se non è la prima volta che collaboriamo. Lei è preziosa! Lei mi ha insegnato tanto, ha una sensibilità che tutti gli artisti dovrebbero avere.
Le altre collaborazioni come sono nate?
Con Gudda Gudda c’è stata una bellissima sessione in studio a Miami. Dave Muldoon l’ho conosciuto in una serata alcolica a Milano e appena ho sentito il tono di voce che aveva l’ho voluto assolutamente nel mio disco.
Quale è la canzone dell’album a cui sei più affezionato?
È sempre come scegliere tra i tuoi figli, è una scelta molto difficile. Sicuramente La Canzone Che Non Ti Ho Mai Scritto per motivi strettamente personali è la più toccante per me, anche Nuova Scuola mi piace molto soprattutto perché è stata prodotta da Swade di 808 Mafia. È stato bellissimo lavorare con lui.
Che rapporto hai con i tuoi fan?
Sono la mia seconda famiglia, avendo fatto delle scelte a lungo termine ho avuto degli anni di maggiore popolarità e degli anni in cui lavoravo in studio. Puoi comunque fare questo lavoro senza seguire l’ultimo trend ma andare avanti con il proprio pubblico.
Tour internazionale: quanto sei emozionato e cosa ti aspetti?
Sono molto contento e molto emozionato, è dal 2008 che non torno in Europa a suonare. Dopo torniamo in Italia a Roma il 10 di aprile e a Milano il 18. Sono due date che anticiperanno il tour italiano.

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